Un aspetto importante del magistero di Paolo VI, della sua parola viva e dei suoi gesti concreti, riguarda la famiglia. Molteplici contenuti di questo magistero si possono qualificare come 'profezie". Profezie non semplicemente perché papa Montini, oggi proclamato beato, individua e segnala nel presente storico gli sviluppi futuri delle scelte coniugali e familiari, ma più precisamente perché egli trova la sorgente ispiratrice del suo insegnamento nella voce dello Spirito. È dallo Spirito che Paolo VI trae il coraggio e la serenità per aderire in modo incrollabile alla verità del Vangelo, anche quando è scomoda e controcorrente. Punto centrale e decisivo del suo insegnamento è la spiritualità, ossia la 'vita secondo lo Spirito" tipica di quanti celebrano e vivono il matrimonio 'nel Signore", come grazia ed esigenza del sacramento di Cristo: una spiritualità che ha come soggetto la famiglia cristiana per il bene della Chiesa e della società.
Si può amare la Chiesa, soprattutto quando è scossa da discordie e veleni e il suo volto è sfigurato dal peccato? È questa la Sposa che Cristo ama, al punto da aver dato la vita per essa? Siamo nel cuore del mysterium Ecclesiae, su cui l’autore riflette ponendosi alla scuola del Concilio Vaticano II e di due grandi testimoni della fede: sant’Ambrogio e papa Paolo VI. La Chiesa – ammonisce il cardinale Tettamanzi – sarà capace di annunciare in maniera incisiva il Vangelo solo se tutti i suoi membri sapranno recuperare uno sguardo di fede che superi «la meschinità o la deformità di visioni e interpretazioni prevalentemente umane, se non persino mondane».
Preti santi come il Curato d’Ars e come padre Antoine Chevrier, fondatore dei preti del Prado. Preti veri, liberi, anzitutto da se stessi, messaggeri dell’eterno, trasfigurati dallo Spirito, autentici servi di Cristo. Di questo anzitutto c’è bisogno nella Chiesa, oggi e sempre. Per questo il cardinale Tettamanzi ha guidato quest’anno i suoi giovani preti in pellegrinaggio ad Ars e a Lione, nei luoghi segnati dalla presenza di due testimoni così autorevoli. I testi che hanno marcato le tappe di quell’itinerario spirituale sono offerti ora a tutti in questo volume.
Si tratta di una nuova edizione del volume del Cardinal Tettamanzi Nella vecchiaia daranno ancora frutti. Meditazioni bibliche, uscito nel 1988 e in seconda edizione nel 1991. A partire dai testi biblici, l’autore affronta il tema della spiritualità dell’anziano, considerandone i tratti specifici legati a quell’età. Insegnamenti e orientamenti dai quali evinciamo il ruolo e la responsabilità dell’anziano all’interno del Popolo di Dio: quel «carisma della longevità» che lancia un messaggio agli anziani di oggi. Infine, mostra come il luogo in cui forse maggiormente si esprime la spiritualità dell’anziano sia la preghiera: i Salmi costituiscono uno dei tesori preziosi di questo luogo privilegiato. Scrive il Cardinal Tettamanzi: «La vecchiaia è l’unica stagione della vita che Gesù non ha vissuto. [...] Vorrei che fossero parole che fanno compagnia, nutrono l’anima, alimentano la preghiera, consolano la sofferenza, ravvivano la speranza. Mi auguro che leggendo queste pagine ciascuno possa vivere con Gesù – al posto di Gesù – la propria vecchiaia. In bellezza.»
Caratteri grandi per agevolare la lettura alle persone anziane
Ideale come regalo
Questo libro raccoglie vari interventi dell’ultimo pellegrinaggio annuale proposto ai giovani preti della diocesi di Milano, che si è svolto in Spagna, nei luoghi della vita di san Giovanni della Croce. La forte testimonianza del carmelitano spagnolo è di grande interesse per ogni prete, ma anche per ogni cristiano chiamato ad affrontare momenti di prova nella sua vita. Su questo tema il cardinale Dionigi Tettamanzi, seguendo da vicino i “suoi” preti, ha ricordato la sua esperienza nei primi anni di sacerdozio, esortando e assicurando il proprio sostegno nell’impegno apostolico.