La confessione dolente di un killer spietato, segnato da un passato incancellabile ma aperto a un futuro possibile, per amore della moglie e del figlio. Il racconto dell’autore attraversa le tappe più significative e – purtroppo – violente della sua vita, per poi rivolgersi alla sua rinascita. Una testimonianza sofferta che è anche un invito a non dare mai un giudizio definitivo sulla storia delle persone, ma a lasciare una possibilità di riscatto, consapevoli che l’animo umano è insondabile e la coscienza è il sacrario dove avviene il misterioso incontro tra Dio e l’uomo.
«Si laurea in Teologia con una tesi su Ligabue». Così titolava nel marzo 2017 il quotidiano la Repubblica, seguito da decine di segnalazioni sulla stampa cartacea e on line e sui social network. Così l'autore della tesi, uno stupito Lorenzo Galliani, si è trovato al centro di un acceso dibattito pubblico sull'accostamento, per molti irriverente, fra il rocker emiliano e la religione. Eppure Ligabue appare costantemente in dialogo con il cielo e con un Dio dal volto umano, anche quando critica con parole dure la Chiesa: a testimoniarlo decine di citazioni dal suo canzoniere e dalle interviste rilasciate in trentanni di carriera. Prefazione di Matteo Zuppi.
Don Camillo modello di prete? Sembra un'affermazione azzardata, eppure così ha parlato papa Francesco nel novembre 2015: «Mi colpisce come nelle storie di Guareschi la preghiera di un buon parroco si unisca alla evidente vicinanza con la gente. Di sé don Camillo diceva: Sono un povero prete di campagna che conosce i suoi parrocchiani uno per uno, li ama, che ne sa i dolori e le gioie, che soffre e sa ridere con loro”. Se perdiamo questo contatto con il popolo fedele di Dio perdiamo in umanità e non andiamo da nessuna parte». Partendo da questa e altre suggestioni di papa Francesco, l'autore rilegge in modo nuovo e originale i personaggi guareschiani e il loro mondo.
Il romanzo si compone di tre racconti ambientati in epoche diverse e che hanno protagonista Kino, p. Eusebio Francesco Chini (1645-1711), missionario gesuita. Il primo ci fa conoscere il difficile ambientamento di Kino presso le tribù dei Pima (area tra l’Arizona e Stato messicano di Sonora). Nel secondo, ambientato nel 1945, p. Kino soccorre un nativo Pima che partecipò alla conquista di Iwo Jima. Il terzo ha per protagonisti due giovani messicani di Puebla, che nel 2011 diventano migrantes clandestini in balia dei trafficanti. A soccorrerli giungerà un cowboy di Tucson (Arizona) animato dallo spirito missionario che risulta assai simile a quello che contraddistinse Padre Kino.
11 febbraio 2013, Benedetto XVI annuncia la sua decisione di dimettersi. Un momento storico per la Chiesa e per il mondo. Ma anche l’occasione per guardare finalmente con occhi nuovi a un Pontefice che i media hanno spesso presentato con vecchi stereotipi. È questa l’operazione compiuta da Mimmo Muolo, nel presentarci uno Joseph Ratzinger diverso da quello percepito. Un Papa del coraggio, a partire proprio dal suo gesto più coraggioso: la rinuncia.
Sette anni, dieci mesi e nove giorni. È la durata del pontificato di Benedetto XVI, che questo libro – pubblicato in prossimità dei 90 anni del Papa emerito, 16 aprile 2017 – esplora nelle sue coordinate fondamentali. Da un lato il confronto con il mondo laico, al quale il Pontefice ha rivolto un pressante appello ad allargare la razionalità e a vivere «come se Dio ci fosse». Dall’altro la questione della fede, posta con forza all’interno della Chiesa come strumento indispensabile per quel confronto e per un nuovo annuncio del Vangelo. Prendendo le mosse dalla sorprendente rinuncia, l’Autore delinea un ritratto originale di Joseph Ratzinger, mostrando la grande distanza tra il «Papa reale» e quello «percepito». Un Papa dalle scelte coraggiose, il cui insegnamento non va dimenticato.
L’alloggio segreto di Anna Frank e la casa di Etty Hillesum si trovano a poca distanza l’uno dall’altra, tra i canali di Amsterdam. È qui che si incrocia la storia di due donne straordinarie, destinate ai campi di concentramento dagli occupanti tedeschi, ma decise a vivere fino in fondo il tempo che è loro concesso. Sia Anna che Etty fissano su un diario la quotidianità della propria esistenza gravata dalla barbarie nazista, ma ancor più delineano il percorso delle loro anime, affinate ogni giorno dalla prova, dal dolore, dal rischio. Scavando nel pozzo delle risorse interiori, preservano uno spazio di libertà e dignità che nessuno può rubare, neppure il più crudele delle SS. Questo libro mette a confronto i diari di Anna ed Etty, seguendo una traiettoria antologica suddivisa per temi.
“Così la mia vita passa, come il più bel romanzo del mondo, perché è un romanzo d’Amore”. Nato fra le montagne del Trentino, Mario Borzaga (1932-1960) è inviato come missionario fra le montagne del Laos, dove col martirio – a 28 anni – porta a compimento la vocazione e scrive la parola “fine” al suo romanzo d’Amore. Questo è un libro scritto a quattro mani: da padre Ciardi, che è l’autore, e da padre Mario, che si racconta nel suo diari.
Un'indagine su Tommaso Moro e il suo capolavoro "Utopia", opera che da cinquecento anni influenza la letteratura e il pensiero.
«Vivere è l’arte di una liberazione continua da ogni schiavitù di intelletto e volontà, da ogni ignoranza e vizio. Ed è gioia di crescere ogni giorno di più in libertà di amare.»
L'ultimo libro di p. Fausti, quasi un testamento spirituale.
Il libro tratta di due martiri gesuiti, amici, accomunati dall'amore per il Vangelo e per la difesa dei poveri, degli indifesi, p. Oscar Romero, beatitificato il 23 maggio 2015 e Rutilio Grande, di cui è iniziato il processo di beatificazione.
I professori del Seminario di Milano con altri docenti universitari hanno studiato in modo interdisciplinare le opere e i giorni di Martini, dando vita a una sua "biografia teo-logica". Con stile agile e coinvolgente, il volume mette in luce come il cardinale abbia fatto teologia non tanto a tavolino, quanto piuttosto "nel" ministero pastorale; anzi, "nella" sua stessa vita di pastore. Si è rivelato così vescovo docile al Vaticano II, da lui letto come segno cristallino dello Spirito per la Chiesa contemporanea. Il suo ministero episcopale è stato una traduzione creativa e originale dell'insegnamento conciliare primariamente nella Diocesi ambrosiana e, di riflesso, nella Chiesa universale.
Jacopone da Todi (1233-1306), originalissimo poeta e solitario contestatore del suo tempo, viene qui rivisitato e storicamente inquadrato nella biografia e negli scritti da un saggista che si cala bene attrezzato nel succedersi di vicende nodali, le esplora, le ricostruisce, le unifica in un ritratto esemplare. Come nelle sequenze filmiche, in queste pagine scorrono in primo piano le stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili che ebbero risonanze e conseguenze europee: la nascita e la crescita, gli studi a Bologna, la professione notarile, il matrimonio, la tragica morte della moglie Vanna, un decennio di esistenza senza dimora, l'entrata in convento, le lotte spirituali, i divieti, la prigionia, la morte. Papa Celestino V lo accolse e benedisse, papa Bonifacio VIII lo perseguitò e maledisse. La consona duttile prosa di Maffeo rende indimenticabile la lettura.