Un nuovo sussidio liturgico in formato Lezionario con la rappresentazione iconografica di tutte le Feste del Signore e della Madonna, le immagini di 250 Santi o Beati, tutti i Santi, le Sante e i Beati del calendario romano e ambrosiano più altri Santi e Beati popolari o significativi. Ad ogni Santo sono dedicate due pagine a fronte: a destra l'immagine del Santo e a sinistra una breve biografia, una citazione degli scritti del Santo o sul Santo, notizie e curiosità.
È opinione ancora purtroppo diffusa che il Cristianesimo sia stato un ostacolo al progresso delle scienze, compresa quella medica. Questo libro, scritto da un medico, ci rivela un volto diverso della storia della medicina, che non è soltanto la storia di invenzioni, di scoperte, di progressi scientifici. È anche la storia di uomini che nel corso dei secoli hanno dedicato la propria vita a prendersi cura di chi soffre. Medici, ma anche infermieri, farmacisti o altre figure che fin dall'antichità praticarono in modo eroico, fino alla santità, l'arte del guarire. Il compito del curare ha a che fare ogni giorno con il singolo segnato dalla malattia, nel corpo e nello spirito. I protagonisti di questa storia non ebbero mai paura di dedicare a questo scopo la loro vita, affrontando il tanto male che c'è nel mondo, valorizzando il tanto bene che vi è ancora.
“…io, Pietro Damiano…”a 1000 anni dalla nascita
Grande personaggio, protagonista di momenti decisivi per la riforma della vita del clero, per una progressiva autonomia della Chiesa e per una proposta nuova di vita eremitica: l’eremo e la cattedra sono i due poli della vita di san Pier Damiani che, nella prima metà dell’anno 1000, fu protagonista della energica azione riformatrice di Leone IX. Creato cardinale, rinunciò presto all’episcopato per tornare al chiostro e alla vita eremitica. Una biografia curata con sensibilità scientifica, che ha tenuto conto degli studi e delle ricerche più recenti.
Iniziative culturali per la celebrazione a Ravenna del millenario della nascita.
Protagonista del XXI canto della Divina Commedia di Dante.
Insieme a Benedetto e Cirillo e Metodio, san Colombano ha buone probabilità di divenire “compatrono” d’Europa, edificatore di quell’anima celtica che, non meno di quella “latina” e “slava”, costituisce l’identità dell’Europa cristiana. La vita del monaco irlandese è raccontata attraverso la sua “peregrinatio” lungo tutta l’Europa del VI sec., portando il messaggio evangelico e fondando numerosi monasteri legati alla regola da lui stesso elaborata. Dall’Irlanda, alla Francia, alla Baviera, fino all’abbazia di Bobbio sull’Appennino piacentino, il libro è uno strumento per conoscere più a fondo l’anima cristiana dell’Europa seguendo passo passo san Colombano che è detto, nelle parole dell’autore, il “primo uomo europeo”.
Notizie sul Santo
San Colombano, detto San Colombano di Luxeuil o San Colombano di Bobbio (543?-23 novembre 615), fu un monaco di origine irlandese. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 23 novembre. San Colombano può essere a buon diritto definito uno dei fondatori del monachesimo occidentale. La sua educazione fu sostanzialmente legata al latino e allo studio dei testi. Tutto ciò lo rese eccellente scrittore, in grado di usare un latino correttissimo. Divenne monaco presso il monastero di Bangor (Irlanda), sotto la guida dell'abate Comgall, severissimo, fermo sostenitore dei principi di mortificazione corporale. Ma l'originalità del monachesimo celtico si manifesta anche attraverso altre caratteristiche: era consueto in questo periodo portare avanti la cosiddetta peregrinatio pro Domino per mare, ovvero la partenza in nave e l'arrivo in una terra isolata dove sarebbe sorto un nuovo monastero. Fu così che Colombano partì da Bangor verso il 575 e approdò sulle coste della Francia. Grazie alle concessioni del re merovingio Gontrano, Colombano fondò tre monasteri: Luxeuil, Fontaines e Annegray. In seguito a diversi conflitti con l'episcopato francese (Colombano era deciso a far valere le tradizioni della propria terra originaria sulle terre francesi, considerando i suoi monasteri come fazzoletti di terra irlandese) nel 610 fu costretto a fuggire. Si diresse così verso sud fondando altri monasteri, tutti legati alla Regola da lui stesso elaborata (Benedetto XVI ha ricordato che la Baviera fu evangelizzata da monaci irlandesi dell’ordine monastico fondato da Colombano). Passò dalla Svizzera e decise di recarsi a Roma per avere l’approvazione di papa Bonifacio IV; risalì poi a Milano e, sotto la protezione del re longobardo Agilulfo, ariano ma tollerante, costruì una nuova abbazia a Bobbio (sull’Appennino piacentino), dove morì nel 615.