Un'ermeneutica della Divina Commedia che propone la lettura dell'opera a partire dalle categorie metafisiche del cosiddetto Platonismo di Tubinga. Il nucleo fondamentale della proposta concerne la presenza di una scienza del bene e del male, che viene progressivamente acquisita nel corso del viaggio dantesco. Questa scienza - uno dei cardini del pensiero metafisico di Platone - viene sorprendentemente espressa nell'esperienza dantesca in modalità assai simili a quelle del filosofo greco. Da qui la ricerca di un nesso tra i due autori, che non sia esente da una riflessione di stampo ermeneutico e storico sugli influssi della tradizione platonica di Dante.
I protagonisti moderni della missione, preoccupati dal problema di superare le barriere, si impegnano nella trasmissione dei contenuti; quelli medievali, nel caso specifico i francescani, sono concentrati sul tema della presenza nello spazio e concepiscono l'attività evangelizzatrice non come trasmissione di contenuti, bensì come presenza negli spazi, quelli estremi, i fines terrae. Alla Cina-finis terrae il frate Minore attribuisce un valore spirituale, quasi mistico, così come spirituale e mistico è il rapporto con l'Oriente, al quale il francescano aspira anche in seguito all'approdo nelle Indie occidentali, meta temporanea ed accidentale. L'Oriens, cioè la luce, vero nome della città natale di Francesco secondo il Poeta, costituisce il perno della riflessione sull'identità missionaria del frate Minore, la stessa che Giotto si impegna a riprodurre nella basilica superiore di Assisi mediante la scena di Beniamino, il fratello minore, prigioniero in Egitto. Nel regno dei faraoni, Beniamino è presenza nascosta e subalterna, così come la coppa della saggezza, appartenente al sapiente Giuseppe, giace nascosta nel suo sacco. Il frate Minore John of Wales, interprete coevo del medesimo brano biblico, spiega infatti: "Cosa significa che Beniamino scende in Egitto, se non che egli è chiamato a portare nel mondo delle tenebre la luce della contemplazione delle cose celesti, la luce trascendente nel mondo temporale, il cielo alla terra?".
Questo manuale è stato scritto quale aiuto e punto di riferimento per avviare e accompagnare quanti desiderano accogliere la sfida di nutrire il mondo scientifico con un proprio contributo personale originale scritto. Dopo una breve introduzione sull'universo della conoscenza, della comunicazione e dello studio, si esamineranno i criteri che determinano la scelta del tema del lavoro scientifico, la raccolta del materiale di studio, lo studio delle fonti, la composizione delle schede bibliografiche e di contenuto, lo svolgimento del tema, l'inserimento delle citazioni, la compilazione delle note, la revisione del testo, la stesura dell'introduzione e della conclusione, la bibliografia e l'indice.
I Vescovi di Roma e il governo temporale da Sabiniano a Zaccaria (604-752). Se la 'Donazione di Costantino' è chiaramente un falso, nondimeno lo spostamento della capitale dell'Impero a Costantinopoli avviò un processo di enorme importanza che manifestò pienamente nel VII e VIII secolo d.C. Le sue conseguenze. Come appare dall'analisi della 'Liber pontificalis', la lontananza del potere imperiale generò una situazione nella quale Roma con il territorio circostante si strinse sempre più intorno all'autorità pontificia.
Il profilo cristiforme di Francesco d'Assisi nel De Conformitate di Bartolomeo da Pisa. L'obiettivo del presente studio intende verificare, attraverso un'analisi oculata della grande struttura del De Conformitate di Bartolomeo da Pisa, la modalità e la logica con cui il Magister pisanus, sul finire del XIV secolo, sviluppa in maniera fenomenologica e tematica l'iter conformativo di Francesco d'Asssisi a Cristo.
L'elaborazione di questo Manuale sulla Funzione d'insegnare della Chiesa, intende venire incontro, in un linguaggio semplice e diretto, al bisogno di tanti fedeli che vogliono conoscere quali sono i principi normativi sui quali indirizzare anche il loro operare in ambito pastorale, educativo, missionario e catechetico. La risposta decisa e convincente del profeta Isaia, Eccomi, manda me", in qualche modo intende affermare la vocazione della Chiesa quale popolo eletto e di ogni singolo fedele cristiano: la disponibilità ed il coraggio necessari per l'annuncio del Vangelo che gratuitamente abbiamo ricevuto come dono... "
Con questo volume l'Autrice presenta l'edizione critica di un singolare ufficio liturgico in onore di S. Francesco d'Assisi contenuto contenuto in un codice italogreco copiato nella Terra d'Otranto ellenofona alla fine del Medioevo, alla vigilia del tramonto della grecità. Il manoscritto, conservato nell'Archivio Chiesa Matrice di Maria SS. Assunta di Galatone (Lecce), è di straordinaria importanza poichè rappresenta un unicum, in quanto il culto del santo umbro non ha avuto diffusione nella Chiesa bizantina: può considerarsi un esempio di inculturazione, il risultato di una reciprocità e di un'interazione, di una simbiosi e di un dualismo fra due riti, due lingue, due culture. Il testo greco proposto è corredato da richiami biblici, fonti bizantine e francescane e da un'accurata traduzione a fronte e un commento dettagliato.