Una Madonnina di gesso, che raffigura la Regina della Pace, proveniente da Medjugorje, lacrima sangue per tredici volte tra il 2 e il 6 febbraio 1995, presso la famiglia Gregori, in località Borgo Pantano, frazione di Civitavecchia; e, il 15 marzo, nelle mani di mons. Girolamo Grillo, il vescovo della città . La notizia fa il giro del mondo, ma si limita a questo: dovevano passare anni, prima di comprendere che in quel pianto inizia, ma non finisce la storia della «Madonnina di Civitavecchia».
A partire dal 1996, una seconda Madonnina, identica alla precedente, fatta dono ai Gregori dal card. Andrzej Maria Deskur, amico fraterno di papa Wojtyla, trasuda un olio profumato, non presente in natura, nei giorni delle Feste liturgiche e, sempre più spesso, al cospetto di gente che pregaL'Autore raccoglie moltissimi contenuti inediti e organizza per la prima volta tutti gli elementi emersi, offrendo un quadro e un'interpretazione potente di questa manifestazione della Madonna, tanto più sorprendente perché, finora, sconosciuta. Sogni, visioni, conferme dell'esistenza del demonio, guarigioni sono un povero esempio dei segni dati in questo luogo a un'intera famiglia e a un vescovo, che culminano nelle apparizioni e nei messaggi della Madonna delle Rose e Regina delle Famiglie - cos' si è presentata - alla piccola Jessica, primogenita dei Gregori, a suo padre Fabio, e non solo.
Segue lo spazio della riflessione, sigillato nel contributo del card. Deskur. Ci si interroga sulla veridicità di quanto accaduto, ripercorrendo anche la vicenda giudiziaria conclusasi col proscioglimento pieno dei Gregori. Una pagina importante è riservata al giudizio della Chiesa, che ha prodotto parere positivo a livello diocesano e che resta sospeso in Vaticano. Nonostante il favore personale di Giovanni Paolo II, prima, e, ora, di Benedetto XVI.
Inoltre, il volume suggerisce valide risposte alle domande più significative sull'azione della Madonna: perché la Madre di Dio piange sangue? E qual è il valore delle apparizioni, del suo farsi presente, anche in altre parti del mondo, con una frequenza e un'evidenza particolari da duecento anni a questa parte? Stiamo, forse, vivendo il «tempo di Maria», che, tre secoli fa, aveva predetto Luigi Maria Grignion de Montfort, il santo della Vergine? (pp. 456).
Il culto della Madonna è stato uno dei pilastri della pastorale e dell'educazione alla pietà di Ildefonso Schuster, il cardinale arcivescovo di Milano, beatificato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996. Scritti nel 1953, a due anni dalla morte, questi Pensieri mariani sulle Litanie lauretane costituiscono la perfetta sintesi della sua pratica mariana in cui si intrecciano da un lato il dogma, che fonda la pietà verso la Vergine nel mistero cristiano come illustrato nelle fonti patristico-liturgiche, e dall'altro l'affetto popolare, che proprio nelle Litanie lauretane si rispecchia, in quanto queste sono sgorgate, come egli osserva, non «dal cuore del semplice popolo italiano», attraversate come sono da una vena di poesia che «piace e affascina per la sua fervente spontaneità ». Presentazione e curatela dell'opera di mons. Inos Biffi.
Giugno 1981: la Madonna «appare» a Medjugorje, nell'ex Jugoslavia (oggi Bosnia-Erzegovina) a sei piccoli veggenti e dialoga con loro. A tutt'oggi le apparizioni continuano. Qual è il dono di Medjugorje? Che cosa vuole Dio attraverso la Vergine? Rispondono i protagonisti: Marija, Ivan, Mirijana, Vicka, Jakov e Ivanka hanno reso possibile questo libro. Ma anche p. Jozo Zovko, parroco all'inizio delle apparizioni, che dà un bilancio a distanza di tempo, e l'abbé René Laurentin, profondo conoscitore dei fatti. In chiusura l'avvincente saggio Perché Medjugorje? di p. Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ci conduce nel cuore di queste premurose sollecitudini mariane (pp. 512).