Le guerre di religione del XVI e XVII secolo tra cattolici e protestanti sono, ancora oggi, un argomento imbarazzante per i cristiani di ogni confessione. Un tabù che non si può nemmeno sfiorare, senza che i toni si alzino con reciproche e rinnovate scomuniche. Inoltre, questa storia sanguinosa viene spesso adoperata dall'ideologia laicista per attaccare un cristianesimo che, a fronte di simili orrori, non riesce a costruire un'apologetica realmente efficace e obbiettiva.
Une storia delle guerre di religione sarebbe, tuttavia, incompleta senza uno sguardo alle guerre contro la religione: una serie di atrocità, dalla Rivoluzione francese ai totalitarismi, per le quali ben poche volte si è assistito a un mea culpa laico.
Alberto Leoni riprende la cruenta materia della storia militare in un viaggio che parte dalla crociata contro i catari e arriva fino alla guerra civile irlandese degli anni Settanta, passando per la notte di San Bartolomeo, la guerra dei Trent'Anni, il Terrore giacobino, il Risorgimento italiano, la rivoluzione dei cristeros in Messico. Il tutto approfondendo motivazioni e istanze degli uomini di allora, per capire meglio loro e noi stessi.
«Mentre non pochi considerano la storia della Chiesa come una mostra di antiquariato, ovvero un gabinetto di curiosità la cui visita promette divertimento, l'arcivescovo di Ferrara ci fa capire che la storia è il retroscena dell'oggi, indispensabile per poter valutare e inquadrare ciò che stiamo vivendo. Questo è un primo elemento caratterizzante del libro: riconoscere l'importanza della storia per capire il presente. Un secondo aspetto è l'ottica con la quale si considera la storia della Chiesa. L'autore ci rammenta il fatto che ogni ricerca scientifica necessariamente deve partire dalla natura dell'oggetto della sua ricerca. Mentre il grande numero di quanti scrivono su questi temi considera la Chiesa come una realtà meramente socio-culturale, anzi politica, mons. Negri fa capire la vera natura della Chiesa, nella quale l'elemento umano s'intreccia con quello divino: nella forma di una società umana è presente nella storia il Corpo mistico di Cristo; è chiaro che questa verità può essere riconosciuta soltanto mediante la fede. Ma è anche vero che solo alla luce di questa verità i singoli momenti della storia della Chiesa possono essere interpretati in modo adeguato» (dalla Prefazione del card Brandmüller).
"Nel deserto incontrai la Verità. Essa parlò al mio cuore. Va' Salva Converti. Un cuore che batte pieno d'amore per Gesù. Comprendendo, mi invase la gioia. Il 3 novembre del 1979, per mio tramite, nacque il Movimento Apostolico". Con queste parole la signora Maria Marino racconta in queste pagine l'ispirazione divina che da allora ha coinciso con la sua missione terrena. In tutti questi anni il Movimento Apostolico si è affermato come una realtà ufficialmente riconosciuta della Chiesa cattolica, di ampio respiro internazionale. Presente in tutti i continenti, formato da sacerdoti e laici, con una grande forza attrattiva su famiglie e giovani, il Movimento ha il carisma dell'annuncio della Parola biblica, che trae forza dalla vita sacramentale, dall'adorazione eucaristica e dalla preghiera comunitaria.
Dagli eccidi della Rivoluzione francese ai totalitarismi del XX secolo; dalle persecuzioni anticristiane alla vicenda di Eluana Englaro, attraverso la crisi delle ideologie: Vincenzo Merlo ripercorre con il rigore dello storico e la convinzione del credente alcuni passaggi chiave degli ultimi due secoli, mettendo in luce mediante l’analisi puntuale delle grandi encicliche della Chiesa cattolica le ragioni dell’umanesimo cristiano, contro i guasti della modernità laicista che si adopera, oggi come ieri, per estirpare Dio dall’orizzonte dell’uomo.
Il pantano odierno è la conseguenza di una serie di errori commessi tutti a danno dell’uomo, scrive Rosa Alberoni nella Prefazione, perché, con le parole di Henri De Lubac, «non è vero che l’uomo non possa organizzare la terra senza Dio. Quel che è vero è che, senza Dio, egli non può in fin dei conti che organizzarla contro l’uomo».
Il titolo stesso ribadisce che il Vangelo e la tradizione cristiana rimangono riferimenti certi, fari luminosi per chi ha smarrito la via nella notte del mondo.
Che cos'è la massoneria? Una associazione filantropica, o un occulto centro di potere? Persegue il bene dell'umanità o, in nome di splendidi ideali (fratellanza, uguaglianza, scienza e progresso), assomma nelle proprie mani un potere sconfinato? Quando i massoni parlano di morale, si riferiscono a quella comunemente definita tale, oppure a un insieme di regole rivoluzionarie elaborate nel segreto delle logge e destinate a essere fatte proprie dall'intera umanità? Quando i massoni parlano di libertà , hanno in mente il rispetto della libertà di tutti o, negando il diritto naturale e la distinzione fra bene e male, di fatto riducono le persone, private di volontà , a una massa di individui eterodiretti?
Chiesa cattolica e massoneria sono da sempre su fronti contrapposti e, al di là della propaganda, inconciliabili. L'Autrice si ripromette di fare luce sulla massoneria moderna ricorrendo al magistero pontificio illustrato con considerazioni di tipo storico-documentale. La voce dei Papi risuona così in tutta la sua attualità, profondità e profeticità. «La massoneria è un nemico della Chiesa», puntualizza mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro nella Prefazione, «nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a essa di una cultura e di una società sostanzialmente ateistiche, anche quando si fa riferimento all'architetto dell'universo» (pp. 320).
Angela Pellicciari, storica del Risorgimento, ha pubblicato con Ares anche Risorgimento da riscrivere. Liberali & massoni contro la Chiesa (2007). Gli altri suoi volumi sono: L'altro Risorgimento (Piemme, 2000); I panni sporchi dei Mille (Fondazione Liberal, 2003); Risorgimento anticattolico (Piemme, 2004).
Questo libro di Massimo Venuti colma una grave lacuna negli studi italiani sulla Riforma protestante, solitamente interessati ai Riformatori tedeschi e svizzeri e meno attenti al pensiero teologico anglosassone. E' invece qui proposta l'opera dei teologi inglesi del Seicento, inseriti nelle complesse vicende storiche, politiche ed ecclesiastiche del loro tempo. Ne risulta l'affresco intenso di un'epoca e di una teologia «militante»: una ricerca, dunque, che definisce temi religiosi vitali, come quello della giustificazione, dell'elezione, dal particolare punto di vista della dottrina protestante inglese, impregnata di calvinismo e di rigore puritano. Da questo complesso intreccio di religione e di politica, di teologia e di storia, si formano i princìpi che disegneranno le società moderne, in un rapporto dialettico di laicità e di spirito religioso.
«Il libro di Venuti» scrive il filosofo Vittorio Mathieu nella Prefazione, «benché parli di autori per lo più sconosciuti anche alle persone di media cultura, è utile per capire la nostra situazione d'oggi. E anche, in particolare, la differenza di mentalità tra l'Inghilterra e l'America, che accettava i cattolici. Nonché l'arcaicità di certi atteggiamenti mentali, come il rigore "scientifico" (in realtà scientista) del raffinato Massachusetts, dove (a quanto mi è stato detto) nell'atrio del celebre Institute è incisa la frase: Eritis sicut dei, scientes» (pp. 312).