Prigioniera di una leggenda eroica quando non di fuorvianti schemi ideologici, Sparta non sempre è stata oggetto di autentiche indagini storiche. L'autore, con questo saggio, cerca di fornire risposte scientificamente fondate a interrogativi che si rincorrono da secoli sulla vera storia di Sparta. Che tipo di potere veniva esercitato? Che tipo di società era quella spartana? Come vivevano le donne di Sparta? L'autore dimostra come la grande città greca, chiusa su se stessa o imperialista, nonostante tutte le tensioni, godette di una sostanziale stabilità, incapace però di riformare le sue istituzioni. In realtà, prigioniera del suo passato, Sparta fu la prima vittima del suo mito.
"Roma era diventata grande molto in fretta, con una rapidità che i Romani non si stancarono mai d'ammirare, e non senza motivo. Certo, riconoscevano che all'inizio Romolo non si era fatto troppi scrupoli, ma è giusto mettere in discussione un politico quando prepara qualcosa di così grande come Roma?" Pierre Grimal avvia così il racconto dell'incredibile fortuna della Città: dalla sua mitica fondazione alla decadenza dell'Impero, passando attraverso la vita del regno e le grandi ore della Repubblica.
Dopo il crollo di quello che siamo abituati a chiamare l'impero romano d'Occidente, la civiltà romana ha continuato a vivere per circa un millennio nelle regioni orientali attorno alla splendida capitale rifondata da Costantino sulle rive del Bosforo. La fusione della cultura greca e della religione cristiana sul terreno della struttura statale romana fu la peculiarità dell'impero di Bizantino, cui va riconosciuto almeno il merito di avere ricevuto dalle mani vacillanti di Roma l'eredità del mondo antico proprio quando questo rischiava di scomparire nel flutto delle invasioni barbariche: un'eredità preziosa che per fortuna non è andata dispersa neppure dopo la caduta di Costantinopoli, sotto i colpi dei turchi di Maometto II.