Un testo sul matrimonio felice. Queste pagine vogliono gridare che il matrimonio deve funzionare!
Pagine scritte non per dire qualcosa, ma per far succedere qualcosa: per riprendere ad educare! Dunque, pagine preziose: brutti sono i tempi nei quali la gastronomia prevale sulla pedagogia. Brutti tempi e cattivi perché non c’è risarcimento che possa ricompensare i danni della mancata educazione. Urge che gli educatori, a cominciare dai genitori, tornino in campo. Non è umano che le nuove generazioni abbiano per padre il computer e per madre la televisione. È dovere reagire! Reagire anche con un testo come questo che vuole essere un servizio perché chi ha dato alla luce un figlio, lo metta anche integralmente in luce: lo educhi! Il lavoro è diviso in due parti: la prima fotografa alcuni tipi di genitori pericolosi che stanno emergendo in Italia. La seconda parte reclamizza i genitori patentati. Il tutto in punta di penna con il massimo rispetto e la massima stima per quelli che impediscono al mondo di andare in frantumi. L’augurio è che il lettore, passeggiando con calma tra le densissime pagine, trovi luce e slancio per passare dal semplice ‘essere’ genitore al ‘fare’ il genitore. Il volume è stato pensato come utile strumento per le ‘Scuole di genitori’.
Mugugnare che, ormai, l'educazione ci è sfuggita di mano è un inutile perditempo, non solo, ma è sostenere una tesi che non ha nessuna giustificazione!
Anche se sempre più difficile, l'educazione (nei senso pieno dei termine!) resta possibilissima a tutt'oggi.
Si tratta di prepararle ii terreno adatto alla sua germinazione.
II terreno adatto sono sei condizioni che vengono presentate ai rallentatore nel libro.
Condizioni tutte necessarie: dalla numero uno (arrivare prima che la frittata sia fatta"), alla numero sei (... "E liberaci dalle tre malattie!").
Qui nessun gargarismo pedagogico, ma massima concretezza sposata ad un robusto retroterra scientifico.
La leggibilità è garantita.
L'utilità pure, a condizione che le pagine non vengano sfogliate, ma lette con il cervello sempre inserito e con Ia convinzione che i mugugni possono avere i giorni contati: nella patente pedagogica è sempre possibile l'inversione di marcia!
Il vero padrone del libro resta sempre il lettore. Oggi il lettore ama le spremute, ama lo scritto concreto, ama lo scritto vibratile. Tale è lo stile di queste pagine dalla tre ‘c’ concise; concrete; calde. Due le idee di fondo: La prima: la convinzione che la Misericordia è in grado di far sì che chi nasce uomo, diventi umano. La seconda: la certezza che l’uomo fattosi umano è educatore di per sé. Emana educazione come la lavanda che hai in tasca emana profumo anche senza dirlo. Il lavoro è indirizzato, in particolare, ai genitori. Il sogno è che nessuno esca indenne dalla lettura. Allora la tanto gargarizzata ‘emergenza educativa’ prenderà la strada del cimitero. Allora la terra ruoterà attorno al sole non più appesantita da tanta ‘gente’, ma impreziosita solo da Uomini in piedi!
Qui tutto è ridotto all'osso per rispetto dei nonni che non possono permettersi il lusso di leggere lunghi Trattati di Pedagogia.
Qui tutto è concreto perché il nipote non è un'idea astratta, ma una realtà in carne ed ossa. Qui sono offerti 150 rapidi messaggi-guida.
150 messaggi al servizio dei nonni che non vogliono limitarsi ad "allevare" il nipote, ma mirano anche ad "educarlo". Bene. Molto bene!
La preziosità dei nonni sta esattamente in questo: nel loro impegno pedagogico. Chi ha scritto queste pagine crede, con tutta la convinzione possibile, nel potenziale educativo dei nonni, ormai, troppe volte, i soli educatori rimasti che i nostri bambini digitali possono ancora incontrare. 150 messaggi!
No, non formulette, ma spremute di saggezza pedagogica. Che i nonni siano buoni lo sanno tutti; le nostre compresse li desiderano anche bravi! Un desiderio di alta quota, finché continua ad essere vero che vivere con un bravo nonno può decidere di una vita!
Avere figli ed incontrare difficoltà è la stessa cosa, come avere acqua ed incontrare umidità.
I problemi ci sono! È inutile nascondercelo.
Che fare?
Non ci resta che guardarli apertamente in faccia ed affrontarli.
Ciò che si propongono queste pagine cariche di interrogativi che si muovono nella mente di tutti i genitori:
"La nonna è morta: dobbiamo dirlo al nipotino ?".
"I compiti: l'aiuto, non l'aiuto ?".
"Stiamo per separarci: come è bene che i figli lo sappiano?".
"È sempre così distratto: che fare?" "Sarà normale?".
"E se ci scappa la parola sbagliata ?". «Come possiamo sgridarlo ?". "Cavoli o cicogne?"...
Sono alcuni degli interrogativi ai quali cerchiamo di rispondere in queste pagine, scritte in punta di piedi per offrire proposte concretissime in modo da viaggiare informati nelle vie dell'educare.
La particolare concretezza che le caratterizza potrebbe far pensare di trovare in esse il 'Brevetto pedagogico' garantito, pronto all'uso.
Sarebbe un grave errore!
L'educazione non è meccanica, non è tecnica! L'educazione è arte che richiede sempre creatività, intuizione, adattabilità agli oltre sette miliardi di inquilini del pianeta! Lavori come il nostro mirano ad offrire all'arte pedagogica una bussola d'orientamento di base al fine di evitare sbandamenti da cartellino rosso.
Una cosa è sicura: lavori come il nostro non sono per lettori esausti: si rifiutano di far da tappezzeria, né si accontentano d'essere 'sfogliati': vogliono essere 'letti'.
Di più: vogliono far succedere qualcosa!
Che i nonni fossero 'buoni', l'abbiamo saputo da sempre.
Che siano 'importanti' è una verità che acquista, di anno in anno, sempre più spessore. Ormai siamo arrivati ad usare parole come queste: "Vivere con un bravo nonno può decidere di una vita!" (Fulvio Scaparro, psichiatra).
«Se oggi vi sono ancora frammenti di saggezza in questo pazzo mondo, bisogna ringraziare i nonni!" (Vittorino Andreoli, psichiatra).
Anche queste pagine stanno decisamente dalla parte dei nonni! Sono pagine che non si limitano a riconoscere (e a provare!) il valore dei nonni, ma (qui sta il loro merito!) si propongono di aiutarli a 'fare' i nonni.
Si diventa nonni quando il figlio o la figlia si decidono a preparare il nipote! Si 'fa' la nonna (e il nonno) quando si conquista tale titolo sul campo! La 'nonnità' è arte da imparare!
Questo dicono le nostre pagine con lo stile della concretezza, senza gargarismi pedagogici.
Con lo stile della limpidezza, senza nascondere nulla.
Con lo stile della delicatezza, in punta di piedi, senza salire in cattedra.
I nonni si meritano tale stile!
Sono essi che conservano il profumo dell'Uomo.
Sprecarli è da irresponsabili!
È vero: l'Italia cammina sempre più con il bastone, ma è grazie al bastone, se ancora cammina da Paese civile.
Un piccolo libretto sulla famiglia e sull'importanza di creare una famiglia con solide radici.
Il castigo non è uno sport facile, ma necessario. Ormai ne sappiamo abbastanza per concludere che l’anarchia non porta da nessuna parte. Ne sappiamo abbastanza per essere certi che un bambino viziato non è un bambino felice: è soltanto un bambino che passa di esperienza in esperienza. Insomma, il bambino ha bisogno d’essere avvertito che sta sbandando. L’avvertimento si chiama ‘castigo’! Sì, perché sta qui il senso del castigo pedagogico: non far soffrire, non condannare, ma avvertire il figlio che è uscito di strada. Questo è il concetto di castigo che viene proposto in queste pagine. Il lavoro è diviso in tre brevi parti. Nella prima si prova il castigo è una strategia educativa non meno importante di tante altre strategie, come, ad esempio, il parlare, l’amare, l’ascoltare, il dare l’esempio... La seconda parte presenta che l’educatore ha a disposizione. La terza parte ci dice castigare perché la correzione sia pedagogicamente corretta. Il tutto caratterizzato dalla limpida chiarezza e dalla massima concretezza!
La televisione non è un flagello, non è il demonio, non è una grandinata! La televisione c’è e deve restare! Non ha senso puntare il dito contro quella che è “una luminosa conquista della scienza” (Pio XII, papa). È sul trentennale modo di gestirla, e sul nostro modo di fruirla che occorre intervenire. Ciò che si propone il breve saggio. Questa l’intelaiatura del lavoro: • si parte con l’evidenziare i lati positivi del mezzo televisivo; • si passa, poi, alla presentazione degli aspetti positivi per una chiara presa di coscienza di quella che è, ormai, il ‘nuovo oppio del popolo’; • il lavoro termina con la proposta di alcune strategie concrete per gestire in modo pedagogicamente intelligente il più sofisticato ‘elettrodomestico’ che troneggia nelle nostre case. Perché questo è il punto: la televisione è entrata come ospite ed è diventata padrona. Sì: basta con la tranquillità! Non è accettabile che sia una scatola a decidere dei pensieri e degli orientamenti dei nostri figli. Non è lecito lasciare in suo potere l’anima dei nostri ragazzi. I lupi sono forti perché le pecore sono deboli. La televisione è potente perché troppe menti sono fragili!
I primi sei anni possono decidere tutto! Nei primissimi anni si forma l'intelaiatura profonda della nostra psiche sulla quale imposteremo il nostro vivere. E' vero che la tempesta adolescenziale e giovanile può disperdere le foglie, ma non toglie le radici!
Se c’è un’idea proibita è pensare che l’educazione ci sia sfuggita di mano. No, l’educazione non ci è sfuggita, perché abbiamo ancora in mano, quasi completamente, i primi sei anni della vita del nostro bambino. I primi sei anni possono decidere tutto! Nei primissimi anni si forma l’intelaiatura profonda della nostra psiche sulla quale imposteremo il nostro vivere. È vero che la tempesta adolescenziale e giovanile può disperdere le foglie, ma non toglie le radici! Basta questo per farci considerare preziose queste pagine. Il libro termina con una lettera affettuosa e sostanziosa della mamma e del papà al loro piccolo per dirgli che, se si impegna, può salire anche lui sul podio ben più alto di quello delle Olimpiadi: il podio della vita riuscita!
Finalmente pagine con una gran bella notizia: da Bolzano a Palermo l’Italia è ricca di migliaia di genitori-salmoni! Sì, di genitori che hanno deciso di andare controcorrente, deciso di sbarazzarsi dei copioni! Genitori-salmoni: quelli che rivendicano il diritto dell’educazione alla rovescia! - Mentre i genitori-replicanti accelerano i figli con tutti quei Corsi, i genitori-salmoni reagiscono a voce alta: “Basta con i figli spremuti!”. - Mentre i genitori omologati accettano la televisione personale nella cameretta da letto del figlio, i genitori controcorrente dicono: “Solo chi è matto dà il lardo in custodia al gatto!”. - Mentre i genitori che seguono la logica del ‘così fan tutti’, lasciano crescere i figli con il sedere nel burro, i genitori-salmoni si oppongono a tutto tondo: “Viziare è sempre ingannare! La vita non è zucchero filato!”. Ecco i genitori-salmoni: genitori ribelli. Dissidenti. No, non per arroganza o per presunzione, ma perché hanno capito che in giorni grigi, sbracati e sbandati come i nostri, il brodino caldo non basta: urge una terapia d’urto per fermare uno stile pedagogico che sta affossando l’Italia. I genitori-salmoni hanno una convinzione: sovente per andare avanti, bisogna fare un passo indietro, per non fare passi falsi! Saggi, i genitori-salmoni! Crescete e moltiplicatevi!