Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita.
È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All'improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams, che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un'intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l'occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta.
In viaggio verso Londra, alla ricerca del ricco marito che il povero Yorkshire non le può offrire, Arabella Tallant ha la sventura di ritrovarsi su una carrozza inservibile e la prontezza di volgere quell'inconveniente a suo vantaggio. Nel cercare rifugio per sé e per l'anziana governante che la accompagna, infatti, si ritrova nella dimora di Robert Beaumaris, uno degli uomini più facoltosi e seducenti di tutta Londra. Cenerentola ha dunque incontrato il suo Principe Azzurro? Non proprio: Arabella è troppo fiera, troppo incantevole e troppo impulsiva per starsene umilmente da parte; Robert è troppo aristocraticamente annoiato per mettersi alla ricerca della scarpetta; e il Bel Mondo londinese è troppo impiccione e ottuso per favorire il vero amore. Così, in un irresistibile gioco di equivoci, coincidenze, menzogne e colpi di scena, Arabella ingaggia un tempestoso duello con un avversario del tutto degno di lei, mentre intorno a loro si agitano un fratello assai incauto e un gentiluomo molto cauto, una (fata) madrina senza - purtroppo - poteri magici e un'anziana e temibilissima gentildonna.
Essere stato respinto dalla fascinosa Isabella Milborne è una vera sciagura per il giovane lord Sheringham: rimanere scapolo, infatti, non gli permette di entrare in possesso di una consistente eredità. Impulsivo come sempre, Sherry decide allora di fare un matrimonio di convenienza... e la prima donna che incontra è la dolce e ingenua Hero Wantage, una ragazza adorabile che lo ama sin dall'infanzia. Hero quasi non crede alla sua buona sorte e si getta - innamorata e riconoscente - tra le braccia di Sherry. Ma nessuno è pronto ad affrontare la lealtà e il candore di Hero. Di certo non lo è Sherry, troppo cieco per accorgersi di quanto la giovane moglie sia buona e generosa. Ma soprattutto non lo è quel Bel Mondo londinese in cui è permesso ogni intrigo purché lo si ammanti di discrezione e obbedisca alle regole non scritte dell'etichetta. Così, fra tavoli da gioco e salotti esclusivi, si sviluppa ben presto un'irresistibile commedia degli equivoci, con Sherry che cerca di porre rimedio alle gaffe della moglie (senza riuscirci), con Hero che sconcerta tutti con la sua schiettezza (senza accorgersene) e gli scapestrati amici di Sherry a fare da coro (e da sostegno a Hero). Ma la sorpresa più grande deve ancora arrivare: cosa succede infatti quando un matrimonio di convenienza si trasforma in un'appassionata storia d'amore?
C'è fermento a Darracott Place, antica ma decaduta magione nel Sud dell'Inghilterra. È in arrivo Hugo, il nuovo erede di titolo e beni del tirannico lord Darracott, il cui carattere è divenuto ancor più irascibile dopo la morte del primogenito Granville e di suo figlio Oliver, annegati al largo della Cornovaglia durante una sfortunata spedizione navale. Hugo, militare di carriera, è sconosciuto a tutti gli altri Darracott. È figlio, infatti, del secondogenito del dispotico capofamiglia, ripudiato da quest'ultimo per aver sposato una tessitrice. Il suo arrivo, quindi, è visto con grande avversione sia da chi pensava di ereditare il titolo, sia semplicemente da chi dà per scontato che Hugo sia uno zotico; anche la ribelle Anthea, sua cugina e promessa sposa per volere del nonno - che vuole rialzare il tasso di sangue blu in famiglia - teme di fare un pessimo matrimonio. Hugo in effetti appare fin da subito piuttosto avulso dal contesto in cui dovrà inserirsi: non ha un cameriere personale, non viaggia in carrozza e parla nel rustico dialetto dello Yorkshire. Ma è davvero un "borghesuccio" come tutti temono o in realtà si diverte a prendersi gioco dei suoi nobili parenti?
Donna Francesca Savasta, detta Ciccina è una donna del popolo, semplice, forse ignorante ma sicuramente rivoluzionaria nella sua infinita saggezza e concretezza. Fa la levatrice di uno sperduto paesino dei monti Iblei, e interpreta il suo ruolo in modo molto personale, prodigandosi per "sistemare" al meglio la vita di inesperte e povere puerpere e dei bambini abbandonati nella ruota che finiscono magicamente tra le accoglienti braccia di giovani donne che altrimenti non potrebbero essere madri, tutto questo secondo una perfetta legge morale, la sua, che però è spesso difforme da quella comune. Ciccina, nel suo ruolo, non ha paura di tener testa al sindaco per fargli togliere quel lampione che impedisce alle puerpere di abbandonare il frutto dei loro amori illeciti col favore delle tenebre. Certo, alcuni maligni potrebbero far notare che il lampione incriminato illumina anche l'uscio di casa di Ciccina e il passaggio del suo amante, il parroco Peppino, ma si sa che le malelingue sono sempre in agguato...
Uno dei personaggi più affascinanti e divertenti di Georgette Heyer, Venetia Lanyon è una giovane donna cresciuta in totale isolamento a causa di un padre freddo e distante, che anni prima, alla morte della moglie, aveva deciso di rinchiudersi con i figli nella tenuta di, campagna. Sua unica compagnia i libri, il fratello minore Aubrey, sempre immerso nello studio, e un grande senso dell'umorismo. Giunta ai venticinque anni, Venetia immagina per sé un futuro solitario: da un lato i corteggiatori noiosissimi e dall'altro l'indipendenza economica le fanno ritenere che non sposarsi possa essere la soluzione migliore. All'improvviso però nella sua vita precipita lord Damerel, vicino di tenuta e libertino dalla reputazione orribile, con cui Venetia condivide da subito il senso dell'umorismo e la passione per discussioni argute.
Tom è un giovane attraente, alto, esile, che proviene da una famiglia agiata, abbandonata per seguire la sua incontenibile passione per l'antropologia. Ha una fidanzata più grande di lui, Catherine: giornalista per una rivista femminile, è una donna indipendente, ironica e brillante, con abbastanza buonsenso da non prendere troppo sul serio il suo amato e sognatore Tom. Tra i due si mette in mezzo Deirdre, studentessa di antropologia, troppo giovane e troppo ingenua per non cadere ammaliata dal fascinoso Tom. Trattandosi di Pym non stupisce che ben presto Tom venga dimenticato sia da Deirdre sia da Catherine, che preferiscono costruire un rapporto d'amicizia tra di loro piuttosto che farsi la guerra per un uomo tutto sommato un po' inconsistente. Sullo sfondo professori a caccia di vecchie signore danarose, guerre tra studenti per improbabili borse di studio e piccoli intrighi.
Il 4 novembre 1954 Trieste festeggia l'annessione all'Italia e tutta la città confluisce in piazza Grande. Arriva Berta, donna giovane ma segnata da una relazione andata male. Lei, ragazza di città, non è riuscita a inserirsi nel mondo contadino romagnolo e a trovare un modo per comunicare con il marito. E dopo dieci anni di matrimonio è da poco tornata a Trieste con le figlie. Arriva Alina, vecchia compagna di scuola di Berta. Di cognome fa Rosenholz e nei lager ha perso tutta la famiglia, e anche se stessa. Rimpatriata a Trieste, non riesce a ricordare nulla di sé e l'unica sua destinazione rimane l'ospedale psichiatrico San Giovanni. Persa in un mondo confuso, Alina è uscita per sbaglio dall'istituto e quella mattina finisce in piazza insieme a migliaia di persone senza sapere esattamente dove si trovi e perché ci sia tutta quella folla. D'improvviso, il suo sguardo cade su una coppia di misteriosi orecchini a trifoglio che riaccendono una luce nella sua mente... Dura un giorno l'azione del romanzo, il 4 novembre 1954 appunto. Ma nel corso della giornata vediamo scorrere le storie di Berta e di Alina, sconosciute a se stesse prima, ma con una speranza di una nuova vita, un nuovo inizio, un nuovo riconoscimento di sé e degli altri.
Il signor Malaussène per questa volta non è stato chiamato all'ufficio reclami, bensì alla prestigiosa Università di Bologna in occasione del conferimento della laurea ad honorem in pedagogia nel marzo 2013 al suo geniale, pungente e ironico creatore: Daniel Pennac. E chi meglio di uno scrittore come lui, che ha sempre vissuto per e con i libri, la lettura e l'insegnamento, nonostante il suo curriculum scolastico che lo bolla come pessimo allievo, ha potuto meritarsi questo prestigioso riconoscimento? Affabulatore intelligente e mai scontato, che parla alle menti e anche ai cuori, Pennac segnala una volta di più in questa lectio magistalis l'importanza dei "passeur", di coloro che con generosità e passione regalano il piacere della lettura e l'amore per la conoscenza.
Pubblicato anni fa, in edizione molto ridotta, col titolo "Una stagione a Bath", quest'ultimo romanzo di Georgette Heyer è un'esilarante commedia basata su dialoghi scoppiettanti. Annis Wychwood, ventinove anni, è bella, indipendente e pericolosamente nubile. Ricca di suo, può permettersi di vivere da sola a Bath, rifiutando uno dopo l'altro pretendenti che le sembrano noiosissimi e ai quali preferisce una vita autonoma. Un giorno s'imbatte in una giovanissima ereditiera in fuga da un matrimonio che non gradisce, compitamente scortata dal giovane che le viene imposto come marito. L'aspetto inconsueto e assurdo della vicenda non può sfuggire all'incantevole senso dell'umorismo di Annis, né può sfuggirle l'opprimente monotonia nella quale è vissuta sino ad allora Lucilla, la giovane fuggiasca. Decide pertanto di prenderla sotto la sua protezione e di iniziarla alla vita di società grazie ai moderati piaceri che Bath può offrire. Quel che Annis non ha previsto nell'accogliere Lucilla è l'incontro con Oliver Carleton, zio e tutore della ragazza, scortese, brusco, sincero, intollerabile e irresistibile. Gli scambi e i battibecchi tra i due costituiscono uno degli aspetti più divertenti del romanzo: l'indipendenza dell'una si scontra con l'assenza di galateo dell'altro, ed entrambi saranno costretti a riflettere sul fatto che forse l'amore è tenersi testa.
In una notte della Parigi pre-rivoluzionaria, il duca di Avon s'imbatte casualmente in un ragazzino in fuga dalle botte del fratello. Leon, così si chiama il fuggitivo, ha capelli incredibilmente rossi e occhi violetti e questi tratti richiamano al duca quelli di uno dei suoi più vecchi nemici, il conte de Saint-Vire. È subito chiaro che la decisione del duca, non a caso soprannominato Satana, di "comprare" il ragazzo per farne il suo paggio non è frutto di tenera compassione. Ma gli sviluppi della storia non sono altrettanto chiari, e ben presto si resta affascinati dalla sottile intelligenza di Avon, dall'impetuosità e coraggio di Leon, dagli intrighi e misteri che a poco a poco vengono alla luce. Fuori commercio da anni, "La pedina scambiata" è davvero un classico della classicissima Georgette Heyer.