Si raccolgono in questo volume i saggi degli studiosi che hanno partecipato al Convegno internazionale su Antonio Pizzuto, tenutosi a Bagheria, con l'obiettivo di aggiornare il dibattito critico alla luce degli apporti della filologia e degli ultimi studi che hanno arricchito la possibilità di conoscerne più approfonditamente l'opera. Nella sua articolazione interna il volume, curato e introdotto da Domenica Perrone, presenta tre sezioni più un'appendice. La prima sezione, offre una valutazione generale dell'opera dello scrittore; nella seconda, si operano degli approfondimenti su alcuni aspetti particolari della sua opera; nella terza si conducono, secondo un criterio cronologico, delle analisi su singole opere; in appendice, infine, due saggi illustrano la filosofia di Cosmo Guastella di cui Pizzuto fu discepolo. Si vuole fornire, in tal modo, un'ulteriore griglia per valutare il contributo che le teorie fenomeniste del filosofo hanno potuto dare all'elaborazione della poetica pizzutiana.
I regesti degli atti contenuti nel registro notarile di Pietro Pellegrino di Mineo (1428-1431) sono il frutto di un lavoro di ricerca avviato in occasione del V convegno internazionale di studi di "Italia Judaica" dedicato alla presenza ebraica in Sicilia sino all'espulsione del 1492, che ha offerto l'occasione a tutti gli Archivi di Stato siciliani di effettuare ricerche su questo tema nei fondi archivistici conservati presso i loro Istituti.
Illustri studiosi italiani e stranieri, ma pure giovani ricercatori, hanno analizzato da prospettive distinte e complementari le diverse sfaccettature politiche, sociali, economiche, culturali e religiose sia delle relazioni intercorrenti tra centro e provincia, sia dei reciproci contatti tra regioni periferiche. Ne è scaturito un quadro variegato e complesso della vita millenaria di un Impero multietnico, multilingue, dalle frontiere perennemente mobili, vivificato da continui interscambi in tutti i settori della vita sociale, tanto all'interno quanto con l'esterno. Contributi di: Augusta Acconcia Longo, Filippo Burgarella, Jean-Claude Cheynet, Salvatore Cosentino, Francesco D'Aiuto, Donatella Bucca, Vera von Falkenhausen, Giuseppe Guzzetta, Santo Lucà, Sandra Origone, Alba Maria Orselli, Pierre Racine, Gioacchino Strano.
"Non bisogna temere la sgradevole verità ma la gradevole menzogna, consapevoli che potremo essere chiamati a rendere conto a Dio non delle cose che si sono dette ma di quelle che si sono prudentemente taciute con curiale diplomazia. Il cristiano che parla dei mali della Chiesa mosso da dolore e amore può andare fino in fondo anche in modo duro, perché finirà col produrre bene prezioso. Il cristiano che parla dei mali della Chiesa senza dolore e senza amore farebbe bene a tacere, perché aggiungerà solo inutile male al tanto male che già la devasta. Il Vangelo non è né indolore né insapore, a volte sono quattro chiodi su un legno a volte una spugna imbevuta d'aceto. Il Vangelo si prende per intero, compresa croce e spugna d'aceto. Solo così si può giungere alla pietra divelta del sepolcro: non si risorge col Cristo senza essere stati crocifissi con Lui."
Il volume costituisce il primo studio organico sulla lingua di Vita dei campi e integra in un'indagine testuale a tutto campo scelte linguistiche e motivazioni stilistico-retoriche, inscindibili nel Verga maggiore. L'intento è di confermare, sulla base di raffronti linguistici con i romanzi fiorentini e con quelli veristi, l'assunto critico per cui la raccolta può considerarsi luogo di sperimentazione testuale dei Malavoglia, di cui anticipa le principali innovazioni, soprattutto ai livelli lessicale e sintattico. Pertanto l'analisi è stata condotta sull'edizione del 1880, grammaticalmente e stilisticamente più innovativa rispetto a quella del 1897.
Il volume propone un percorso di tipo riflessivo, finalizzato al raggiungimento di una maturità vocazionale, attraverso un confronto tra sviluppo della propria identità, attitudini e interessi, la relazione tra modalità decisionali e preferenze vocazionali. La finalità è di fornire momenti e opportunità di riflessione su alcuni temi salienti della complessa sfida che oggi il problema della scelta vocazionale rivolge a ciascuno di noi, ed in particolare, a chi, proponendosi come adulto-educatore, svolge la fondamentale funzione di negoziatore dei pensieri, delle attitudini e degli interessi di fronte alla scelta. Ma tale decisione necessita di un progetto sulla risorsa uomo, che appare influenzato dalla costruzione di una identità coerente, della strutturazione di concetti di sé chiari, realistici, stabili e sicuri, e dell'utilizzo di stili decisionali che consentano di transitare dall'indecisione iniziale alla scelta finale, in modo che il giovane possa sentire di aver soddisfatto se stesso e le richieste sociali.
Il "De Verbi incarnatione" è un anonimo centone virgiliano cristiano composto dopo il IV secolo, forse nel V, in armonia con gli scopi didattici della poesia centonaria cristiana. I grammatici, autori di centoni cristiani, utilizzando i versi del maximus poeta latino, Virgilio, ritenuti i più adatti a celebrare la nuova fede, si impegnavano a creare composizioni che decantassero le verità cristiane, con la speranza che, fornendo una veste virgiliana alla dottrina cristiana, quest'ultima potesse restare maggiormente impressa nella mente dei neofiti. Lungi dalla poco gratificante definizione che riduce i centoni ad opere meramente scolastiche, è senza dubbio doveroso rivalutarne l'intera produzione, non solo per la loro originale imitazione del modello, ma anche per la loro importanza ai fini della constitutio textus virgiliana.
La teoria antropologica cassireriana, sviluppata ampiamente durante il soggiorno svedese e americano, come attestano lettere, libri e conferenze del periodo, ha senza dubbio subito le maggiori influenze durante gli anni amburghesi (1919-1933) e non soltanto da parte della comunità di lavoro nota come Warburg Schule ma anche ad opera di personaggi apparentemente lontani dalle tematiche più strettamente filosofiche. A partire dalle ricerche del biologo Jakob von Uexküll e del neuropsicopatologo Kurt Goldstein sull'organismo e sul suo rapporto con l'ambiente, Cassirer giunse a definire in modo filosoficamente pregnante l'unicità dell'essere umano e della sua struttura simbolica. Il volume ricostruisce alcuni aspetti rilevanti del pensiero di Ernst Cassirer, soffermandosi sull'articolata riflessione antropologica cassireriana, trattata non soltanto nei suoi risvolti culturali ma anche in quelli biologici ed etici, non senza una particolare attenzione all'evoluzione delle vicende esistenziali del filosofo tedesco.
Il presente contributo ha lo scopo di realizzare un sintetico "identikit alimentare" delle produzioni alimentari siciliane di qualità, individuando accanto alle eccellenze già note (prodotti DOP e IGP) o ad alcuni prodotti dall'eco internazionale (i cannoli, la cassata, la pasta con le sarde ecc.) altre produzioni non altrettanto conosciute ma meritevoli certamente di un approfondimento, di una maggiore diffusione della loro conoscenza e di una valorizzazione che potrebbe contribuire, nello specifico, ad un maggiore sviluppo del Sistema agro-alimentare isolano e, più in generale, a quello socio-economico della Sicilia.