CRISTIADA narra una pagina storica cruda, ma emozionante nella storia dell'America Latina (1926-1929): l'unione del popolo cattolico Messicano contro il governo massonico del sanguinario presidente Plutarco Elìas Calles.
Enrique Gorostieta Velarde (Andy Garcia), il più importante stratega militare del Messico anni '20, è uomo ateo e scevro da ogni ideologia. Mosso da un profondo ideale di giustizia e amareggiato dalla situazione di repressione in atto nel Paese, decide di mettere il suo genio militare a servizio del popolo cristiano perseguitato. Con perseveranza e dedizione, il generale Gorostieta riuscirà a trasformare un gruppo eterogeneo di contadini, studenti ed intellettuali, in una forza militare organizzata capace di bloccare le truppe federali. Sarà tuttavia la profonda umanità di coloro che incontrerà sul suo cammino - giovani idealisti, rinnegati e, soprattutto, un coraggioso ragazzo di quattordici anni José Sanchez Del Rio (già beatificato da Papa Benedetto XVI) - a fargli comprendere come i valori e gli ideali siano la sorgente del coraggio, anche quando la speranza nella giustizia sembra essere irrimediabilmente perduta.
Figure femminili di grande bellezza sono Tulita (Eva Longoria), moglie del generale Gorostieta, combattuta fra l'amore per il marito e l'amore per il proprio Paese, e Adriana (Catalina Sandino Moreno) che rappresenta la forza e l'eroicità di tutte le donne impegnate nella battaglia a difesa dei diritti di libertà del popolo Messicano.
Film diretto da Dean Wright, già direttore effetti speciali del "Il Signore degli Anelli", "Titanic" e "Cronache di Narnia". Nel team tecnico si menzionano il film editor nominato al premio Oscar Richard Francis-Bruce, già editor di "The Shawshank Redemption", "Seven", "Harry Potter And The Sorcerer's Stone" e il responsabile della colonna sonora vincitore del premio Oscar James Horner, già compositore di "Avatar", "Titanic", "Braveheart".
State buoni se potete', raccomandava spesso Filippo Neri (1515-1595) ai ragazzi dell'Oratorio e l'Oratorio - dove, nel film, vengono assistiti i bambini abbandonati raccontandosi, con il canto, la vita dei santi - è l'ambiente attorno al quale idealmente il regista ha girato tutto il film. Della Roma politica, religiosa e sociale del cinquecento, si vedono ben pochi aspetti. Magni coglie qua e là degli spunti, incurante di una oggettiva e complessiva corrispondenza storica. Assistiamo così ad una serie di pennellate di vita romana cinquecentesca. Al centro campeggia sempre Filippo Neri, mentre attorno si alternano papi (Sisto V: 'L'ordine urbano - dice a Filippo Neri - è tutto mio, e questo è lo specchio dell'ordine morale che è tutto tuo'), personaggi (che saranno fatti tutti santi, profetizza Filippo Neri, e cioè Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo, Giovanni della Croce, Teresa D'Avila e Francesco Saverio. Vi si alternano ancora varie incarnazioni del diavolo (un calderaio, una carbonaia, una bella mora, uno scultore e un sarto ecclesiastico), la soldataglia, i briganti e una storia sentimentale di Leonetta ritiratasi in convento prima ancora che il suo Cirifischio finisse, come brigante, sul patibolo.
Un Dios prohibido è una storia tutta vera. Si svolge nell'agosto del 1936, pochi mesi dopo lo scoppio di quella Guerra civile che a lungo era incubata dopo l'instaurazione, il 14 aprile 1931, della cosiddetta Seconda repubblica spagnola, presto divenuta un vero e proprio regime liberticida con tutto il suo corollario di vessazioni anticlericali e di persecuzioni religiose. A Barbastro, un borgo della provincia aragonese di Huesca, 51 Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, furono barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica che professarono senza compromessi, reticenze e rinunce. Fu proposta loro la libertà se avessero rinnegato la propria fede. Nessuno accettò. Sopportarono pazientemente ingiurie, maltrattamenti, privazioni. Insieme si prepararono al martirio pregando e incoraggiandosi a vicenda. Perdonarono i propri carnefici e andarono incontro alla morte. Il film racconta le ultime settimane di vita prima della fucilazione.
La vicenda si svolge nel 1500. Filippo Neri, sacerdote di origine fiorentina, raggiunge Roma per organizzare una missione in India. Ma chi lo incontra lo sconsiglia intuendone le straordinarie potenzialità. Infatti Filippo, sfruttando le sue doti di immediatezza e simpatia, riesce ad entrare in sintonia coi tanti ragazzi abbandonati che vagabondano per Roma, avvicinandoli alla liturgia e facendoli divertire in quello che sarebbe divenuto l’Oratorio. Il film percorre l’avventura di Filippo attraverso i contrasti con le istituzioni romane fino alla proclamazione della congregazione da parte di Papa Gregorio XIII nel 1575 e alla morte avvenuta nel 1595.
Narra la tradizione che quando gli fu chiesto se volesse diventare cardinale, rispose:“Preferisco il Paradiso!”.
Il film God's not dead, basato su una storia vera, si snoda lungo l'asse, non necessariamente conflittuale, del rapporto tra fede e ragione, tra mondo immanente e mondo trascendente; stimola la riflessione sul libero arbitrio umano e spinge a interrogarsi sui grandi valori della vita, per domandarsi: quanto si è disposti a rischiare per difendere ciò in cui si crede?
La paura della morte è una delle esperienze più umane che esistano. Nessuno vorrebbe pensarci, nessuno vorrebbe trovarvisi faccia a faccia, ma arrivano dei momenti nella vita di molte persone in cui il confronto con ciò che ci aspetta diventa una costante quotidiana Nel cuore di Lucia abita un dolore che non riesce ad alleviarsi: la prematura scomparsa della primogenita Anna, morta di leucemia. Mentre il fratello adolescente di Anna, Gabriel, cerca di elaborare il lutto adottando uno stile di vita temerario, Lucia cerca di sopravvivere dedicandosi interamente alla cura di malati terminali dell'Hospice nel quale lavora come infermiera. Come maestri inconsapevoli, saranno proprio loro a mostrarle una strada possibile per affrontare la sua angoscia
La vita di don Pietro Pappagallo sacerdote, morto a Roma nel 1944 che aiutò molti perseguitati durante la seconda guerra mondiale. Giovanni Paolo II, in occasione del giubileo dell’anno 2000, ha incluso don Pietro Pappagallo tra i martiri della Chiesa del XX secolo. In sua memoria, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito, il 13 luglio 1998, la medaglia d’oro al merito civile: «Sacerdote della Diocesi di Roma, durante l’occupazione tedesca collaborò intensamente alla lotta clandestina e si prodigò in soccorso di ebrei, soldati sbandati, antifascisti ed alleati in fuga dando loro aiuto per nascondersi e rifocillarsi. Tradito, fu consegnato ai tedeschi, sacrificando la sua vita con la serenità d’animo, segno della sua fede, che sempre lo aveva illuminato».
Silvia è una mamma travolta dalla quotidianità. Lavoro, figli, marito, lo stipendio che non basta mai. Una storia di ordinaria difficoltà, che mina il suo equilibrio e rischia di portare tutta la sua vita al punto di rottura. Ma è una strada senza uscita? A cosa bisogna aggrapparsi quando tutto sembra crollare? la storia di suor Gabriella Borgarino, religiosa vincenziata vissuta dal 1880 al 1949 e di cui è in corso la beatificazione, è al centro di questo intreccio. La voce di suor Gabriella Borgarino è di Claudia Koll.
Un vecchio intellettuale alla Mann o alla Praz, isolato dal mondo tra i cari libri e quadri, è messo a confronto con una famiglia borghese di nuova borghesia romana, volgare, golpista, priva di tradizioni e di valori. La prima parte promette un doloroso, toccante, profondo autoritratto che la recitazione di B. Lancaster sottolinea e dal quale emergono fantasmi antichi, ma quando il racconto si cimenta con i temi della volgarità del presente e dello smascheramento della falsa coscienza, rivela la mancanza di una reale dialettica, la stanchezza dell’ispirazione, la scarsa dimestichezza con la realtà.
Questa è una storia vera, successa il 1 giugno 1970. Dopo le manifestazioni degli studenti e gli scioperi, l'Italia è a un bivio. A Pisa, nell'ambiente del movimento studentesco, arriva la notizia che sta per scattare un colpo di stato. "Dormite fuori casa per tre, quattro notti. Se fanno il putsch vi vengono a prendere a casa uno per uno" E' questo l'ordine per tutti i ragazzi più esposti. Tra loro c'è anche Pino Masi, un cantautore che ha fondato da poco il Canzoniere Pisano e fa concerti davanti a migliaia di ragazzi. Ha scritto le canzoni di lotta più famose, dalla Ballata del Pinelli all'inno di Lotta Continua.
TRAMA: Il film GOD’S NOT DEAD 2, ispirato a una causa legale realmente accaduta, affronta il delicato tema della difesa del diritto alla liberta di espressione e di opinione, spingendo a interrogarsi sui grandi valori della vita, per arrivare a chiedersi: quanto si e disposti a rischiare per difendere cio in cui si crede? L’ambientazione si sposta dal college del primo GOD’S NOT DEAD all’aula di un tribunale, dove un giovane avvocato (Jesse Metcalfe) deve difendere un’insegnante di liceo, Grace Wesley (Melissa Joan Hart), dall’accusa di proselitismo. L’accusa, rappresentata da uno dei piu prestigiosi avvocati americani (Ray Wise), desidera sfruttare questo accadimento per creare un precedente finalizzato alla rimozione di ogni argomentazione di fede dai luoghi pubblici. La difesa riservera pero alcuni colpi di scena. Con la colonna sonora dei Newsboys, GOD’S NOT DEAD 2 e un film in cui s’intrecciano storia e attualita, fede e agnosticismo, spingendo adolescenti e adulti a interrogarsi sui temi piu profondi dell’esistenza.
UNA NUOVA SERIE DI CARTONI ANIMATI ISPIRATI ALLA PIÙ BELLE STORIE DELLA BIBBIA.
IL MONDO ANTICO DEL I° SECOLO PRENDE VITA IN QUESTA SPLENDIDA SERIE, ANIMATA DA UN PLURIPREMIATO TEAM CHE VANTA COLLABORAZIONI IN FILM COME STAR WARS E MIRACLE MAKER. NELLE AVVENTURE QUOTIDIANE DI MACKEY, PORTIA E I LORO AMICI SI INTRECCIANO RACCONTI DELL’ANTICO E DEL NUOVO TESTAMENTO.
I VALORI DELLA FEDE IN DIO DIVENTANO COSÌ UN INSEGNAMENTO PRATICO PER I RAGAZZI DI OGNI ETÀ.
OGNI DVD CONTIENE 3 EPISODI DA 25 MINUTI