L'esperienza vissuta dall'autrice, e riportata in queste pagine, puo' sembrare un po' difficile a comprendersi, ma la vita spirituale e' come un insieme infinito di strumenti musicali dove ciascuno suona le sue note, ma tutti sono sempre in sintonia fra loro, pur se diversi. E' difficile trasmettere il messaggio del cuore e dello spirito con parole umane che hanno un'unica tonalita' che non si accorda con la molteplice tonalita' dell'essere.
Parole come ''inferno'', ''dannazione eterna'', sono ormai quasi scomparse dal vocabolario teologico. Dio, la fede, l'eternita', diventano sempre piu' affari privati dell'uomo. L'uomo si orienta da se' nelle sue scelte e Dio molto spesso viene ''piegato'' ai suoi interessi, ai suoi desideri di perdono a buon prezzo. Si fa leva sovente sulla misericordia di Dio: un Dio buono non potrebbe condannare nessuno all'inferno. Per molti oggi l'inferno e' ''vuoto''. La parola di Gesu' - confermata dal Magistero della Chiesa - invece, chiaramente insegna la verita' dell'eterna perdizione per chi muore nel peccato che provoca la morte, per chi rifiuta Dio.