Nel 1940, Simone Weil scrive al fratello André, una delle menti più geniali della matematica novecentesca, per chiedergli di spiegarle l'argomento e l'importanza delle sue ricerche. André risponde in una lunga e densa lettera, qui per la prima volta in traduzione italiana, dove tenta di ricostruire in maniera accessibile la storia della matematica connessa al tema delle sue ricerche. Scrivendo da studioso, protagonista di primo piano di questa stessa storia, Weil non segue un ordine puramente cronologico, ma l'intreccio che lega in tempi diversi le più importanti svolte concettuali che hanno segnato l'evolversi delle conoscenze matematiche. Dalla lettura delle intense considerazioni di André, rivolte alla sorella amata per quanto incompresa, si osservano in controluce alcuni tratti essenziali del rapporto con Simone, che aiutano a capire meglio la genesi e il senso del percorso intellettuale ed esistenziale dei ' due fratelli. Nel secondo testo, che presenta la traduzione inedita di un testo del 1960, Weil riprende, sviluppandole ulteriormente, alcune riflessioni già presenti nella lettera, cercando di dare una risposta articolata, per quanto non definitiva, alla domanda sull'essenza della matematica.
Scritto come un dialogo tra l'autore e un interlocutore immaginario, il libro di Laurent Cohen esamina con un linguaggio scorrevole e diretto alcune tra le tematiche più attuali nel campo delle neuroscienze. Articolato in sei parti suddivise in brevi capitoli, il testo non richiede una lettura consequenziale, ma lascia al lettore piena libertà di muoversi tra i molteplici argomenti affrontati. Il funzionamento della memoria e le sue disfunzioni, lo sviluppo cognitivo infantile, l'empatia, la percezione visiva e le illusioni ottiche, il multitasking e le patologie neurologiche sono i temi che permettono a Cohen di offrire un quadro complessivo della vita del cervello. Privo di tecnicismi e rivolto anche a un pubblico non specialista, il saggio è arricchito da numerosi riferimenti alla storia delle neuroscienze e agli esperimenti su cui si fondano le più recenti e affascinanti teorie neurologiche.
Il genere umano non ha mai smesso di indagare i misteri dello spazio cosmico e del tempo, dividendosi tra lo stupore e la sete di conoscenza, cercando di definire il proprio posto nell'universo. La storia di questa indagine, epica e costellata di personaggi straordinari, è anche la storia del pensiero scientifico e del suo accidentato percorso, tracciato nella lotta secolare contro i pregiudizi della politica e delle religioni. Pubblicato per la prima volta nel 1988, "L'avventura dell'universo" è ora un classico della divulgazione scientifica, un'introduzione essenziale alle scoperte della fisica, della cosmologia e dell'astronomia, attraverso gli uomini e gli eventi che le hanno rese possibili. A guidarci sono le parole di Timothy Ferris, non un semplice divulgatore, ma uno scrittore che sa unire all'esattezza scientifica dell'esposizione la seduzione di uno stile avvincente e, a tratti, poetico. L'autore illustra le sfere cristalline di Aristotele, la rivoluzione di Copernico e Galileo, le teorie moderne del Big Bang e delle supersimmetrie, e intreccia i paradossi e i progressi della ricerca scientifica alle evoluzioni della cultura, dell'arte e della Storia. Una materia vastissima per un libro straordinario e appassionante, come le domande che, per quanto possano estendersi le nostre conoscenze, continueremo a porci di fronte ai misteri del cosmo.
Il passaggio periodico delle comete, con le sue catastrofiche conseguenze, non ha soltanto inciso sull'aspetto fisico del pianeta, ma ha indirizzato la storia dell'umanità, segnandone i punti di svolta. Questa la tesi esposta dall'astrofisico Fred Hoyle nella celebre conferenza pronunciata alla Frick Collection di New York nel 1993. Limpido, ironico e incalzante, lo scienziato affronta ed estende il tema delle origini; lo fa con l'abilità narrativa del divulgatore ispirato e con il tono di sfida dello studioso attento a diffidare delle opinioni consolidate. Hoyle spiega come le esplosioni di bolidi a contatto con l'atmosfera e le piogge di meteo riti abbiano posto fine alla glaciazione, permettendo l'inizio della civiltà, e siano state all'origine di una scoperta fondamentale come la fusione dei metalli. Le comete hanno poi lasciato il segno sui miti omerici, gli eventi biblici e la forma delle piramidi; e hanno influito in maniera decisiva sulla caduta di Roma e sull'ascesa dei monoteismi. Si delineano così gli elementi per un possibile fondamento scientifico della Storia, e l'opportunità di non trovarci impreparati, tra un secolo, di fronte al prossimo impatto previsto.
Il cervello, secondo le più avanzate ricerche scientifiche, non è una macchina indipendente dal suo utilizzatore. Al contrario, i circuiti che operano e comunicano al suo interno possono subire notevoli cambiamenti se le attività per le quali viene impiegato sono d’un tipo, o d’un altro. La nostra materia grigia è a tutti gli effetti un organo in continua evoluzione, le aree di cui si compone possono variare sia in termini di efficienza che di funzionalità. Sviluppiamo senza sosta nuove capacità, e senza sosta ne perdiamo. I nostri passatempi, il nostro lavoro, le nostre abitudini culturali, letterarie, cinematografiche, televisive, tutto, insomma, concorre a migliorare o peggiorare le nostre prestazioni. Il neurobiologo Gerald Huther ci guida in un viaggio nei meccanismi segreti dell’organo degli organi, e ci spiega perché – in che modo e in quale misura – i nostri comportamenti possono influenzare in maniera tutt’altro che irrilevante le nostre capacità intellettive. Una sorta di manuale, una guida all’uso in bilico tra scienza e ironia con tanto di “scorciatoie” per aumentare le facoltà più preziose, e, se necessario, indebolire quelle più disastrose.
Gerald Hüther
Neurologo, neuroscienziato e divulgatore scientifico tedesco, autore di numerose pubblicazioni. Alla fine degli anni Settanta, ritenuto in possesso di documenti riservati della DDR è stato costretto a espatriare. Con un passaporto contraffatto ha viaggiato in molti paesi dell’Europa orientale per approdare infine alla Repubblica Federale Tedesca. È attualmente a capo del Fundamental Neurobiological Research di Göttingen. Le sue ricerche sono concentrate sugli effetti provocati sul cervello da fattori come la paura, lo stress, le dipendenze e abitudini psicologiche e l’alimentazione.
Cosa c’è oltre la stella più lontana? Come si è creato l’Universo? Cosa è accaduto prima dell’inizio del tempo? Fino ad ora abbiamo discusso solo di universi che apparentemente «si comportavano bene» e che corrispondevano ai dati sperimentali. Ora potremmo finalmente essere vicini a dare delle risposte a queste domande. Abbiamo scoperto che l’Universo adotta meccanismi più sofisticati di quanto avevamo inizialmente pensato. Questo libro ci introduce alla più interessante prospettiva della moderna Fisica teorica: la teoria delle superstringhe. Questa svolta rivoluzionaria potrebbe essere a pieno titolo il completamento del sogno di Albert Einstein di trovare una «teoria di ogni cosa», che vuole le leggi della Fisica unificate in un’unica equazione in grado di spiegare tutte le forze conosciute nell’Universo. Gli autori – una scrittrice specializzata in divulgazione scientifica e uno dei maggiori studiosi delle superstringhe – riescono a esporre anche i passaggi più complessi in uno stile narrativo limpido e avvincente. E anche se, rispetto al padre fondatore della relatività, tutti ci sentiamo come nani seduti sulle spalle di un gigante, forse possiamo cominciare a guardare più lontano. Con Einstein, dunque, e oltre Einstein.
Michio Kaku
Fisico teorico impegnato da anni nello studio della teoria delle stringhe, di cui è stato il primo a dare una formulazione in termini di teoria di campo. Tra i suoi libri in traduzione italiana ricordiamo Iperspazio. Un viaggio scientifico attraverso gli universi paralleli, le distorsioni del tempo e la decima dimensione (Macro Edizioni, 2002), Fisica dell’impossibile (Codice, 2008) e Fisica del futuro (Codice, 2012).
La teoria dei quanti rappresenta, ancora oggi, uno dei più eccitanti orizzonti della fisica. Eppure, in pochi conoscono il grande contributo che a questa disciplina hanno dato gli eccessi del movimento New Age degli anni Settanta. Molte delle idee che sono alla base della fisica dei quanti ebbero origine dalla frenetica controcultura di quegli anni, da un fecondo miscuglio di bong, viaggi con Lsd, misticismo orientale, teorie del complotto ed entusiastiche fedi nell'Età dell'Acquario, santoni piegatori di cucchiai e altri bizzarri personaggi. Del resto, gli stessi padri della scienza moderna, Einstein, Bohr, Heisenberg e Schrödinger, avevano intuito che l'unica possibilità per la fisica di progredire era quella delle vie traverse, in cui era necessario affrontare a testa bassa alcune grandi sfide filosofiche: il semplice utilizzo delle equazioni a fini di calcolo non sarebbe mai bastato. Ad applicare alla lettera questi suggerimenti furono i membri del Fundamental Fysiks Group, che rifiutando l'imperativo dominante nel mondo accademico "zitto e calcola" avviarono un processo di rinnovamento che rivoluzionò per sempre il futuro della fisica. David Kaiser, docente di fisica al Mit, svela i retroscena di quegli anni con ironia, ricostruendo rigorosamente le vicissitudini di un gruppo di sognatori che si sono ribellati alle convenzioni e hanno esplorato "il lato ignoto e selvaggio della scienza", gettando le basi di una nuova e "stupefacente" storia della fisica
Lo scopo di questo libro è quello di proporre ai materialisti, agli atei e agli agnostici di riappropriarsi in piena coscienza di una parola straordinariamente poetica, una parola che rimanda all'immaginario, una parola che fa riflettere e al tempo sognare, ma una parola che di solito è in mano ai religiosi