Mi sono imposta, come unica pratica, di recitare il Pater una volta ogni mattina [...]. Talora già le prime parole strappano il mio pensiero dal mio corpo per trasportarlo in un luogo fuori dallo spazio, dove non c'è prospettiva, né punto di vista. Lo spazio si apre". Così Simone Weil racconta a padre Perrin la sua esperienza della preghiera, una pratica essenziale ma anche problematica per la filosofa che aveva scelto di vivere la fede rimanendo sulla soglia della Chiesa. Scritto durante il soggiorno a Marsiglia, il breve testo che i curatori presentano in questo volume è un commento alla più importante delle preghiere cristiane e rappresenta un distillato purissimo della scrittura religiosa di Simone Weil. In parole semplici e forti, emerge un'idea di preghiera che è al tempo stesso un affidarsi a Dio e una messa alla prova, senza facili consolazioni, della propria anima.
«I Vangeli ci hanno tramandato due formule della Preghiera del Signore: la più lunga - e senza dubbio la più esplicita - è quella di san Matteo, a cui la Chiesa è rimasta tradizionalmente fedele. L'altra, più breve, conservata dall'evangelista della preghiera, san Luca, riferisce il probabile contesto del Pater. Secondo i padri Abel e Lebreton, Gesù l'avrebbe insegnato ai suoi discepoli, sul versante orientale del monte degli Ulivi. I discepoli del Precursore - Giovanni e Pietro - possedevano già una preghiera di gruppo. Non appena però la comunità apostolica si forma e i Dodici prendono coscienza della loro unità, essi richiedono al Maestro una preghiera che saldi la loro comunione con lui e tra loro. E Gesù insegna il Pater: "Direte: Padre nostro". Sin dall'origine della Chiesa il Pater si rivela come la preghiera del cristiano: come la presenza del Cristo invisibile in mezzo alle comunità che si vanno costituendo in Palestina, in Siria e nell'intero bacino mediterraneo». Con queste parole Adalbert Hamman, O.F.M., introduce questo volume in cui i Padri della Chiesa raccontano, spiegano e commentano il senso della principale preghiera cristiana.