Questo testo non è una guida; è piuttosto il diario di bordo di vent'anni di frequentazione dei "socialini" da parte di una sociolinguista interessata a capire cosa succeda alla nostra lingua e alla nostra società nella commistione tra vita online e offline. È il web che condiziona la lingua o è l'italiano che attraverso la rete sta mostrando mai come ora il suo stato? Questo libro tenta di raccontare qualcosa di nuovo dei social network a chi li frequenta, nella speranza di renderli meno "ostici" a chi, invece, non è abituato a frequentarli. Soprattutto, vuole essere un contributo all'ecologia linguistica dei mezzi di comunicazione elettronici, la cui vivibilità è responsabilità di tutti gli utenti.
Grazie al web siamo diventati tutti più vicini, ma non automaticamente dei "buoni vicini". Le tecnologie digitali ci hanno messo in una condizione di costante confronto: sui social network diversi mondi - culturali, sociali, religiosi - si incontrano ogni giorno, senza mediazioni. Per farsi capire oggi occorre saper affrontare questa relazione quotidiana con la diversità dell'altro. In questo testo si offre una guida sintetica per imparare a sostenere il proprio punto di vista davanti a chi non è d'accordo, senza litigare ma anche senza scadere nell'asettico politically correct, per costruire confronti pieni di gusto e soddisfazione. È la disputa felice.