Il libro che il lettore si accinge a sfogliare è un commento al Salmo 119 secondo il testo ebraico. Pagina per pagina saranno riportati versetti e parole in ebraico che non devono né spaventare né demotivare il lettore. Delle parole e delle frasi ebraiche utilizzate nel commento si dà la traslitterazione per indicarne la lettura e la traduzione. In tal modo, il riferimento continuo al testo ebraico darà ragione delle interpretazioni proposte che, nella maggior parte dei casi, fanno riferimento, esplicito o implicito, alla tradizione ebraica.
Per rendere più agevole la lettura delle parole ebraiche ho utilizzato una traslitterazione semplificata che permette di accedere all’ebraico senza perdersi nei dettagli che, invece, sono richiesti da una traslitterazione scientifica.
Gianpaolo ANDERLINI, si dedica da oltre quarant’anni a studi sull’ebraismo (Bibbia, lingua ebraica, Midrash, Talmud) e in particolare ha focalizzato il suo interesse sull’interpretazione ebraica dei Salmi. È redattore della rivista QOL che si occupa del dialogo ebraico-cristiano. Ha pubblicato articoli e contributi su QOL, Bibbia e Oriente, Rivista Biblica Italiana, Orientamenti, Parola Spirito e Vita, Confronti e in diverse opere collettive. Ha seguito e coordinato le attività della scuola di lingua e cultura ebraica di Salvarano (RE) e da nove anni è docente nel Corso di ebraico biblico che si tiene a Carpi (MO). Ha pubblicato diversi libri sulla Bibbia ebraica e sull’ebraismo: Mosè, EMI, Bologna, 2009; Parole di vita, Giuntina, Firenze, 2009; Ebraismo, EMI, Bologna, 2012; I quindici gradini. Un commento ai Salmi 120-134, Giuntina, Firenze, 2012; I calici della memoria. Il vino nella tradizione ebraica, Wingsbert House, Correggio, 2013; Tu mi hai rapito il cuore. Eros amore e sessualità nella Bibbia ebraica, Wingsbert House, Correggio, 2014; Giainisti Sikh, EMI, Bologna, 2015; Per favore non portateli ad Auschwitz, Wingsbert House, Correggio, 2015; Il cibo nella Bibbia e nella tradizione ebraica, Wingsbert House, Correggio, 2015; Qabbalàt Shabbat. Meditazione sui salmi del sabato, Aliberti, Reggio Emilia, 2017; Niente di nuovo sotto il sole, Mimesis, Milano, 2019; Perché Dio non ci ascolta?, Qiqajon, Magnano (BI), 2020; Angelo Fortunato Formìggini. Uno dei meno noiosi uomini del suo tempo, Aliberti, Reggio Emilia 2021; Devarìm ’acherìm (Parole altre), Fara, Rimini 2022; Io sono tuo salvami! Commento al Salmo 119, Chirico, Napoli 2022.
L’incarnazione di Dio hic et nunc costituisce il culmine della storia della salvezza. Nel cristianesimo, inoltre, «storia della salvezza» e «geografia della salvezza» sono entrambe essenziali e qui in Terra Santa se ne ha l’evidenza, giacché senza geografia non vi è storia e se si prescinde dal luogo svanisce l’evento.
Qui appare chiaro come il cristianesimo non sia un’ideologia, né un mito, né propriamente un messaggio, bensì innanzitutto l’incontro con una Persona Vivente che coinvolge e trasforma totalmente l’esistenza.
Venire in Terra Santa, toccare i suoi luoghi, significa dunque sperimentare «il Luogo» stesso.
Basterebbero queste parole per risaltare l’importanza di questa Guida di Terra Santa. Bibbia, archeologia, catechesi.
È necessario accogliere il mistero della Terra Santa così com’è, abbracciarla nelle sue ferite, che possono essere trasfigurate solo dall’amore di Dio e mai dalla sola giustizia umana.
Questa terra, però, non è solo luogo di conflitti, ma è anche la culla della cultura occidentale e, in gran parte, anche di quella orientale, e per noi cristiani è ancora di più: è la terra in cui è germogliata la nostra salvezza.
Se da un lato, quindi, essa sembra essere ormai senza speranza per le insanabili contese di cui è teatro, dall’altro rimane paradossalmente il centro che dà vita e speranza a molti, e specialmente a ebrei, cristiani e musulmani: «Tutti là sono nati», tutti là siamo nati.
(Dalla presentazione di Pierbattista Pizzaballa)