Con la sua analisi e partecipazione attiva, il suo scrivere e sorprendere il testo di Morgan nei suoi anfratti dove si nasconde e si rivela quella sua fede poetica nella "visione" di Lucca, Chiara Calabrese si assume efficacemente il bellissimo compito di rivelarci e comunicarci la profondità e la bellezza di queste pagine di Morgan in cui la "città del Guinigi" è luogo per eccellenza per aprire e dispiegare quanto Coleridge ha riassunto in una frase perfetta: "la fede poetica consiste in un momento di volontaria sospensione dell`incredulità". In questo senso, anche Chiara Calabrese, nel suo dolce e fermo concentrarsi sulle pagine del romanzo di Morgan, compie un atto di fede verso la sua Lucca. Un omaggio, diretto e indiretto, verso questa sua città che lei sente vibrare nelle "scintille" dei grandi viaggiatori inglesi.
La nota teologa Cettina Militello si lascia ispirare dall`Annunciazione del Beato Angelico, custodita a nel Museo della Basilica di San Giovanni Valdarno, per mettere a fuoco il rapporto donna-Chiesa e donna-Maria, rileggendo la figura di Maria a partire dalla sua femminilità, per poi passare rapidamente alla lettura di alcuni elementi teologici del dipinto del Beato Angelico. Infine, la teologa entra nel tema dell`ombra, ricondotto alla dimensione pnemautologica e nuziale. Una lettura affascinante e coinvolgente che vede nell`Annunciazione lo spunto e il riferimento del suo discorso.
Il poeta e scrittore Mario Specchio rivive la via crucis dando voce alla passione vissuta da Maria, con la sensibilità e lo sguardo del poeta: "Risorgerai, lo so, ma non mi basta. / Non sarai come ti cullavo da bambino. / Quando ti rivedrò sarai di sole / di troppa luce, di aria, di comete / ed io sono una donna con le mani / piagate / le mie mani / trafitte dai chiodi su quel monte / non imargineranno mai, / sarò piagata / in eterno / anche nel cielo". Accompagnano il volume 14 illustrazioni a colori realizzate appositamente dal Maestro Ernesto Piccolo e una nutrita serie di testimonianze di amici scrittori dedicate al poeta Mario Specchio recentemente scomparso.
In questa conferenza, qui proposta in dvd, il noto filosofo Massimo Cacciari affronta la pittura del Beato Angelico nel contesto della cultura dell'Umanesimo che il pittore domenicano ha non solo conosciuto ma anche contribuito a plasmare. A partire dalla pluralità delle sue prospettive e dall'urgenza del suo interrogarsi, Cacciari legge la pittura dell'Angelico come un dottissima pietas, non certo relegabile in un banale devozionismo lontano dalla cultura del suo tempo. Se per Leon Battista Alberti l'arte della pittura è tecnica, la ricerca pittorica dell'Angelico solleva il problema dell'invisibile che si manifesta nel visibile, tendendo verso una maggiore incarnazione della luce in cui le figure esprimono sempre più pienamente una compiuta teologia della luce.
La parola "gnosi" in greco significa "conoscenza" e fin dall`antichità ha indicato la conoscenza delle cose spirituali. Con l`avvento del Cristianesimo si è formata una netta distinzione tra una "gnosi pura" che conduce alla Verità Rivelata e alla felicità spirituale e una "gnosi spuria", ossia impura, falsata, fonte di illusione, vizio e follia. Se la gnosi pura è stata nei secoli portata avanti dalla Chiesa e dai santi, la "gnosi spuria" ugualmente si è organizzata in gruppi, sette più o meno segrete e ha influenzato la cultura, la scienza, la politica e la stessa religione con un unico scopo: distruggere la Chiesa Cattolica e la Civiltà Cristiana. L'opera è divisa in due tomi: vol. 1°. "La gnosi spuria dalle origini al `700" e volume 2° "La gnosi spuria dall`800 a oggi". Ennio Innocenti in primo luogo spiega e analizza l`errore gnostico, dopodichè ne rivela lo sviluppo storico dalle origini a oggi. Il libro, basato su un lavoro bibliografico monumentale, vuole essere quasi una Rivelazione del lato invisibile della storia umana: un'opera documentatissima eppure di agile consultazione.
Questo libro è una storia che narra della liturgia nella nostra cultura europea, dalle origini fino al presente. È una sequenza di fatti che mostra come molte volte nella storia cristiana il culto divino ha corso il rischio di voler fare della fede uno sguardo verso l'alto, che contempla le cose eterne dimenticando le provvisorie, per cui più intensa è la fede più distratto si fa il cuore di fronte alle circostanze di questo mondo. Un culto plasmato su tali paradigmi non può che incoraggiare un ideale ascetico di fuga dal mondo. Nello spirito della riforma liturgica, inaugurata dal concilio Vaticano II, l'azione contemplativa si immerge invece nel divenire della storia e trova il suo vero luogo nella mutevolezza; il che implica una serie di riforme nella nostra tradizione.
"Come mai oggi un credente non si inginocchia più di fronte a Gesù Eucarestia, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Perché non piega le ginocchia dinanzi al suo Signore e al suo Dio?". Da questa domanda prende l`avvio un resoconto serrato ed avvincente, che vede scendere in campo inedite profezie e visioni di mistici cattolici, comparate ad autorevoli analisi di liturgisti contemporanei. Tutto ciò porta l`autore a formulare delle ipotesi tanto pertinenti quanto inoppugnabili, che individuano in quel "fumo di satana penetrato nel Tempio di Dio", vero e proprio offuscamento della Sacra Liturgia, la causa remota dell`attuale disorientamento dottrinale e della crisi di Fede. Questo testo porterà così il Lettore a riflettere sulla medesima conclusione a cui è giunto papa Benedetto XVI: "È nel rapporto con la Liturgia che si decide il destino della Fede e della Chiesa!". Oltre alle riflessioni dell`autore, più della metà del volume è costituita da una splendida antologia di preghiere eucaristiche. Il libro è anche impreziosito dalla prefazione di Nicola Bux e da una Nota Pastorale sulla Comunione scritta da s.ecc. mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga e Imperia.
L`incontro con Dio proposto dalla Chiesa Cattolica, è un percorso interiore che si rispecchia esteriormente nel ciclo della liturgia. Questo cammino inizia proprio con le Epifanie del tempo di Natale.
Attento alle direttive del Concilio Vaticano II, Giuseppe Liberto ha scritto un libro con lo scopo di “formare” alla liturgia, cioè di mettere a disposizione tutte le conoscenze necessarie ai fedeli per prepararsi al meglio al grande Mistero della Nascita di Dio nell`umanità.
Giuseppe Liberto è presbitero della Chiesa di Monreale, Maestro di Cappella della Cattedrale della sua Arcidiocesi , docente presso il conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo e presso la Facoltà Teologica di Sicilia, direttore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. Autore di musiche liturgiche e concertistiche, di scritti teologici e letterari è animato da un costante impegno di comprensione, attuazione e divulgazione dei principi liturgici espressi dal concilio Vaticano II
È universalmente riconosciuta l'incidenza della cultura contemporanea nell'esistenza intima e profonda di tutti, credenti e non credenti. Discernere, dunque, questa cultura nei suoi aspetti positivi o problematici, è un compito che non può essere lasciato al caso, poiché ne va di mezzo la qualità della vita credente e anche di coloro che dicono di non credere. Di fatto, il rapporto tra Cristianesimo e cultura è stata una delle più feconde intuizioni del concilio Vaticano II che ha tentato e promosso il dialogo tra queste due realtà, senza sconti o compromessi con il perenne deposito della fede, anche con il suo linguaggio esortativo e aperto agli uomini di buona volontà. Il cristiano di questo tempo di transizione non può disinteressarsi della cultura in cui vive e che per certi aspetti lo condiziona se vuole vivere proprio la qualità della sua fede.
Si tratta di una serie di saggi dedicati a Cristina Campo, scrittrice poetessa e traduttrice (1923-1977). Come Simone Weil, fu un'artista sensibile ai richiami del Sacro come al mondo della cultura e all'attualità. Fu ricercatrice del mondo dello spirito, devota alla liturgia tradizionale, amica di un'infinità di intellettuali (da Mario Luzi a Ezra Puond, da Alda Merini a Elemire Zolla), testimone vivo degli orrori di Ungheria o della tragedia dei minatori di Marcinelle. Questa serie di saggi mira a mettere a fuoco i vari aspetti di questo raro personaggio.
Clemente Rebora (1885-1957) in reazione al materialismo cercò una forma poetica carica di idealismo, che potesse rinnovare l'anima. Tuttavia sarà solo con l'esperienza della Prima Guerra mondiale che Rebora approdò a un vero rinnovamento interiore: la conversione al cattolicesimo e la decisione di diventare sacerdote e entrare nell'Istituto della Carità di Domodossola, fondato da Antonio Rosmini. Questa serie di saggi fanno luce proprio sul passaggio dal primo al secondo Rebora, sottolineandone la continuità di pensiero e l'idea della missione del poeta cristiano, in un tempo in cui la presenza di Dio viene ignorata dalle coscienze.
Frutto delle celebrazioni dei due anniversari promosse dalla Carmelitane Scalze di Sassuolo, il volume contiene una serie di saggi incentrati sulla spiritualità monastica. Roberto Fornaciari e Giancarlo Bruni parlano della vocazione monastica e della necessità anche odierna di "uscire dal mondo". Bruno Secondin invece parla della fecondità e della ricchezza della spiritualità carmelitana portando come esempi i monasteri carmelitani di Palestina. Sempre su questo tema, Alessandro Andreini e Carmelo Mezzasalma descrivono l'attualità di S. Teresa d`Avila e S. Giovanni della Croce. Carla Bettinelli esprime una meditazione sulla vicenda di Edith Stein e sul senso del martirio. Chiudono il libro le testimonianze di Romano Zanni e don Mario Prandi sulla musica sacra nella spiritualità carmelitana.