I diritti umani nell'ambito del progetto e della missione storica dell'Europa. Di fronte al pluralismo delle culture nell'età della globalizzazione, il tema della dignità dell'uomo è un argomento chiave del dibattito politico e un principio irrinunciabile per il dialogo e la comunicazione interculturale. La stessa integrazione del Continente europeo fin dall'inizio, nel tentativo di darsi un quadro di valori condivisi, ha assunto il tema della dignità umana come suo principio e compito, attingendo ad una lunga riflessione e maturazione che affonda le sue radici nella propria storia e cultura. Il volume a due voci prende in esame la relazione tra l'Europa e l'idea di dignità dal punto di vista filosofico, giuridico e politico. La filosofia, fonte dei paradigmi dell'idea di Europa, ha il ruolo di sottolineare la fecondità, teoretica e storica, dei diritti umani che forniscono il senso dell'esistenza di un progetto e di una missione storica dell'Europa.
Tracce di una ricerca storica sulla connessione fra matematica e sapienza. Esiste una qualche relazione tra la matematica e la mistica? È la domanda che nasce dalla lettura di alcune pagine mistiche di Chiara Lubich nelle quali descrive con immagini plastiche la sua esperienza intellettuale al contatto con la Luce di Dio. Il saggio costituisce una prima ricerca su tale relazione attraverso alcune figure chiave della storia del pensiero occidentale da Pitagora, Platone e Aristotele ad Agostino, Bonaventura e Tommaso, fino all’epoca moderna - con matematici come Cantor e Gödel, De Giorgi.
Pensieri di Blaise Pascal è tra le opere filosofiche più note, lette e amate anche dai non specialisti, rappresenta il tentativo di una grande apologia della fede cristiana.
Fin dai primi secoli dell’era cristiana la ragione appare condizionata dalla necessità di confrontarsi con i contenuti della rivelazione divina. Su questa scia, i primi pensatori medievali hanno operato un vero e proprio ribaltamento delle condizioni della conoscenza e hanno orientato la filosofia a nuove e originali prospettive di indagine. D’Onofrio analizza l’evoluzione di questo modello di pensiero soffermandosi su quattro pensatori dei primi secoli del Medioevo (Agostino, Boezio, Giovanni Scoto Eriugena, Anselmo). Disegna così una importante pagina della storia della filosofia occidentale nel corso della quale, a proposito della natura stessa della verità, sono emerse questioni e sono state escogitate soluzioni che potranno risultare di grande interesse anche per gli sviluppi del dibattito filosofico contemporaneo.
I principi chiave del sapere medievale attraverso l'apporto determinante di tutte le forme di riflessione intellettuale: filosofica, scientifica e teologica. Uno strumento utile che introduce alla conoscenza del mondo speculativo del Medioevo cristiano dal VI al XIV secolo. Un quadro unitario e dinamico al tempo stesso che individua i principi chiave del sapere medievale; presenta il pensiero degli autori "di riferimento" - Boezio, Cassiodoro, Isidoro di Siviglia, Gregorio Magno; Anselmo d'Aosta, Tommaso d'Aquino -; mette in luce l'apporto determinante della civiltà e delle scuole monastiche e il fecondo incontro con il pensiero greco-arabo ed ebraico; tiene conto dei reciproci scambi e apporti di tutte le forme di riflessione intellettuale, filosofica (teoretica e pratica), scientifica e teologica.
Attraverso l'analisi delle opere degli autori più rappresentativi il percorso della speculazione teologica dal XIV all'inizio del XV secolo. Coed. Città Nuova - Jaca Book
I contributi ricostruiscono il variegato panorama del pensiero teologico e filosofico del XIII secolo, mettendo in luce la pluralità delle "scuole" teologiche, la differenza degli Ordini religiosi e le diverse posizioni e opzioni all'interno di un medesimo Ordine.
Si inaugura una nuova storia del pensiero medievale fatta per figure, siano esse un autore, una scuola o un più complesso evento culturale. Una storia della teologia e della filosofia, così strettamente connesse nel Medioevo, che diviene una storia della cultura medievale. La collana - in sei volumi - è rivolta sia al lettore più avvertito che potrà così confrontarsi con vere sintesi interpretative, sia al lettore che, partendo digiuno, sarà aiutato dall'aver davanti delle ipotesi sintetiche per introdursi ad ogni figura. Il pensiero dell'Occidente mediavale dal XII al XN secolo produce una così vasta fioritura ed accelerazione di scuole, autori ed opere da costituire una stagione inesauribile per la storia del pensiero occidentale e dell'intera umanità. Così la storia del pensiero medievale è una storia di oltre mille anni, che recuperando i pensa tori tardo antichi, i Padri e le Scritture giunge alla scolastica e al pensiero sorto negli ordini mendicanti, all'ombra di cattedrali e Università. Il presente volume introduce alla conoscenza di una stagione determinante per la teologia e per la fliosofia: quella che va dal secolo X al secolo XII, quando sulla tradizione della fede cristiana viene a innestarsi - sotto lo stimolo di ingredienti culturali esterni - il bisogno dell'intellectus della stessa fede, con esiti in parte provvisori e transeunti e in parte fortemente consistenti, alcuni dei quali troveranno in seguito la loro piena maturità.
Rosmini progetto ma non scrisse, per la morte prematura, una teologia naturale. Le premesse e le condizioni del discorso sistemantico dell'ascesa naturale a Dio sorreggono pero tutta la sua opera filosofica.
Una biografia spirituale di Antonio Rosmini.
Anche una pur breve riflessione sulla filosofia politica di M. Buber consente di cogliere tanto la validita quanto il limite dello studioso ebreo. In senso proprio, Buber fu meno filosofo che antropologo.