Il De Trinitate di Sant'Agostino, duramente criticato da molti teologi del secolo XX, alla luce delle ricerche più recenti sorprende per l'originalità del metodo e dei contenuti. L'autore non si limita a difendere la fede trinitaria della Chiesa confutando l'eresia ariana sul piano biblico e razionale. Si confronta con la Tradizione in pace catholica pacifico studio sul tema delle teofanie veterotestamentarie, critica le speculazioni di Mario Vittorino troppo dipendenti dagli schemi neoplatonici, approfondisce il mistero di Dio in dialogo con i lettori, cristiani e pagani, a partire dalle relazioni e dall'amore tra le persone divine, mettendo in risalto il valore gnoseologico e soteriologico delle missioni del Figlio e dello Spirito Santo e la differenza tra la generazione e la processione in Dio. Un'opera che ha aperto nuovi orizzonti alla teologia trinitaria contemporanea, riproposta in una nuova traduzione curata da uno dei massimi specialisti di Agostino.
Oggetto di studio del volume è la dottrina trinitaria nella sua parte strettamente dogmatica, ovvero quella parte che spiega i dogmi della Chiesa e li riconduce alle fonti della rivelazione. A questo scopo sono stati scelti cinque punti che vengono esposti in cinque tesi: (1) la consostanzialità del Figlio con il Padre; (2) la divinità dello Spirito Santo; (3) le tre persone consostanziali distinte attraverso le loro proprietà relative; (4) la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio; e (5) la profondità stessa di questo mistero che supera la comprensione della mente umana.