Per Maritain, gli angeli sono esseri liberi e persone create, che come la creatura umana portano in se la possibilità di peccato, poiché Dio non può fare una creatura naturalmente impeccabile, che si tratti dell'angelo o dell'uomo. Il peccato dell'angelo, secondo Maritain, mostra la libertà dell'angelo nel suo stato originale senza le passioni che oscurano l'intelligenza degli esseri umani. Esso è dovuto al fatto che "Il peccato dell'angelo non presuppone come tale né ignoranza né errore nel funzionamento dell'intelligenza e ci mostra pertanto il tremendo potere e, per dirlo così, infinitamente proprio, nell'esercizio del libero arbitrio. Questo può scegliere il male in piena luce, per un puro atto della volontà e senza che l'intelligenza sia vittima di nessun errore previo. Il peccato dell'angelo consiste nel chiedere e amare una cosa buona in se stessa, ma in modo disordinato".
A completamento del volume 'Il pensiero moderno secondo J. Maritain', Piero Viotto ricostruisce la storia del pensiero contemporaneo.
Piero Viotto ricostruisce la storia del pensiero moderno evidenziando i nodi strutturali del processo di secolarizzazione e indicando le prospettive di una possibile rinascita. Assumendo il punto di vista di Jacques Maritain, il suo studio rintraccia nel criticismo kantiano le premesse per la postmodernità e il germe del pensiero debole e individua nell'idealismo hegeliano e nel positivismo francese le grandi ideologie della modernità. Come superare il relativismo, conseguenza del pensiero debole? Per Maritain è necessario considerare il pluralismo non come una filosofia, ove tutte le opinioni sono vere, ma solo una metodologia politica per garantire la libertà di coscienza in una società democratica, senza rinunciare alla verità. Ma soprattutto bisogna ritrovare una ragione forte, capace di confrontarsi con i problemi della metafisica.
Pensatore cattolico tra i maggiori del secolo XX, Maritain ha affrontato nella sua ricerca filosofica tutte le principali "questioni disputate" del suo tempo. Tra le tante tematiche, quella dell'amore ha certamente un posto privilegiato, tanto che Maritain non esita ad affermare che "la perfezione suprema consiste nell'amore". Le citazioni raccolte in queste 100pagine a lui dedicate passano in rassegna l'amore interpersonale (amore passione, bell'amore, folle amore), l'amore familiare (coniugale e parentale, filiale e fraterno), poi l'amore pedagogico (formativo e morale), quindi l'amore politico (giustizia e amicizia), e infine l'amore cristiano (dialogico, contemplativo e mistico).
La vita di Jacques e Raïssa Maritain - tra i grandi protagonisti della scena culturale mondiale del Novecento - è segnata da un evento che trasforma radicalmente la loro esistenza: atei, ma profondamente impegnati nella ricerca della Verità, grazie allo scrittore cattolico Léon Bloy, scoprono la fede. È una folgorazione. Da allora testimoniano la loro fede nei luoghi della cultura e dell'arte, aprendo la loro casa a quanti sono alla ricerca di Dio e della verità. Incarnarono in questo un modello nuovo di essere cristiani. «Compresero che bisognava essere contemplativi nel mondo, portare la contemplazione sulle strade, fra la gente […]. La spiritualità del Novecento è caratterizzata da una diffusa e crescente consapevolezza che la chiamata alla santità è rivolta a tutti i cristiani, e ne consegue la necessità della santificazione del quotidiano. Jacques e Raïssa non solo vissero questa realtà, ma ne approfondirono i fondamenti teologici» (dalla Prefazione). Scritto a quattro mani nel 1922 e tradotto per la prima volta in Italia nel 1962, Vita di preghiera è l'opera nella quale i Maritain danno ragione del senso profondo dell'essere cristiani oggi nel mondo.