"Se si è veramente fotografi si scatta sempre, anche senza rullino, anche senza macchina". La fotografia come scelta: l'autobiografia con immagini di Gianni Berengo Gardin, raccolta dalla figlia Susanna, rintraccia il filo di questa passione e lo dipana attraverso una vicenda biografica lunga, piena di incontri, di viaggi, di storie, di immagini colte e da cogliere. Piena, soprattutto, di quella sensibilità attenta al reale, alla società, alla gente, che da sempre rappresenta il principale bagaglio di cui si deve dotare un fotografo di reportage. Il mondo di Berengo Gardin è il nostro mondo. Con una lettera all'amico Gianni, scritta da Ferdinando Scianna, e una conversazione sulle fotografie fatte e quelle da fare tra Gianni Berengo Gardin e Roberto Koch.
Concita De Gregorio ha compiuto una lunga ricognizione nel territorio della fotografia femminile interrogando, e interrogandosi, sul senso e il valore di un gesto: quello dell'autorappresentazione. "Nel cammino di studio, ricerca, selezione della fantastica galleria di autoritratti femminili, dalla fine dell'Ottocento alle giovani artiste che pubblicano oggi i loro lavori sui blog, mi sono fermata a parlare con cinque fotografe, a lungo. A tutte - Guia Besana, Silvia Camporesi, Anna Di Prospero, Simona Ghizzoni, Moira Ricci - ho chiesto delle loro fotografie; hanno risposto raccontandomi la loro storia: la famiglia, la madre, l'infanzia, la solitudine e la paura, il corpo, il sesso, i figli. Il tempo, l'ossessione del tempo: assenza, presenza. Pieno e vuoto. Cercarsi, mancarsi. Incontrare, incontrarsi. L'autoritratto è la medicina al male di vivere. Il consenso è accidentale, irrilevante. Questo lavoro è iniziato così".
Enumerare, scegliere, elencare, classificare. Compilare una lista, dice Umberto Eco, che alla lista e alla sua vertigine cognitiva ha dedicato un libro, è un metodo usato per conoscere, per fare ordine, per dare una immagine, fornire un metodo di studio e di conoscenza. Questa lista di venti grandi fotografi non fa eccezione: sono altrettanti nomi uniti insieme per una necessità, forse caotica (direbbe ancora Eco), di fornire al lettore un panorama ampio di cosa è stata la fotografia dal '900 in poi. Questi venti autori, con le loro storie e le diverse esperienze, hanno tutti segnato tappe fondamentali non solo nella storia della fotografia ma delle arti visive in genere e rappresentano altrettanti punti di passaggio, snodi da cui non è più possibile prescindere. Un catalogo parziale? Forse. La lista può quindi essere una descrizione aperta ai cambiamenti, come quando gli elenchi si concludono con un semplice ma indicativo "eccetera" che fa prefigurare infinite possibilità e varianti. E allora, anche noi vogliamo concludere questa lista con un possibile, ideale eccetera che possa aprire ad altri nomi da raccogliere, altre esperienze fotografiche da studiare. Altre liste da compilare.