La pandemia da Covid-19 ha trasformato in modo profondo le nostre vite a livello individuale e collettivo. Per sua natura, infatti, ogni pandemia colpisce sempre una comunità nella sua interezza, o direttamente attraverso l'esperienza della malattia, o indirettamente attraverso la paura, le restrizioni alla libertà personale, le misure sanitarie decise dalle istituzioni e le conseguenze economiche, politiche e sociali. In questo scenario, è evidente che il significato della più grande campagna vaccinale nella storia contemporanea non può essere compreso in relazione alla sola dimensione medico-sanitaria. Con l'arrivo dei vaccini, infatti, si apre una nuova e importante fase al centro della quale si trovano alcune domande fondamentali che interrogano in modo diretto la nostra forma di vita attuale e i rapporti che legano tra loro politica, scienza, comunicazione pubblica ed etica. Quali valori, principî e procedure dovrebbero guidare lo sviluppo e la distribuzione di una risorsa scarsa e potenzialmente salvavita come un vaccino? Quali responsabilità e doveri abbiamo nei confronti di noi stessi, degli altri e della società in un momento di profonda crisi sanitaria ed economica? Contributi di: Evandro Agazzi, Marco Annoni, Enrico M. Bucci, Carlo Casonato, Lorenzo d'Avack, Alberto Giubilini, Manuela Monti, Telmo Pievani, Carlo Alberto Redi, Angela Santoni, Marta Tomasi.
Cos'erano le stelle per gli antichi? Grandi sassi infuocati o divinità splendenti nel firmamento? Che forma aveva la terra? Se era piatta, cosa c'era al di sotto? Il sole, poi, perché variava sempre il suo cammino segnando il tempo nel grande orologio dello Zodiaco? La luna, infine, l'astro più splendente del cielo, brillava di luce propria o rifletteva quella del sole? E i pianeti perché percorrevano delle orbite così imprevedibili, tornando addirittura indietro sui loro passi? Agli albori della storia sembrava quasi che non ci fosse altra spiegazione se non quella divina. I greci riportarono a un unico principio la natura dell'universo e applicarono ai moti degli astri raffinati modelli geometrici. Con essi nacque la sfera che si vede sulle spalle di Atlante. Rimase forte però il peso della tradizione, riemerso negli scritti di Platone, di Aristotele e nella fede astrologica di Claudio Tolomeo. Questi tre, insieme alla Bibbia, costituirono i punti di riferimento della cosmologia medievale immortalata da Dante e rappresentata nelle chiese nei cicli pittorici e musivi e dai primi grandi maestri del Rinascimento italiano. Attraverso immagini e visioni, l'autore ricostruisce le molte strade tentate per spiegare alcuni enigmi del cosmo che solo con Galileo e la rivoluzione scientifica cominciarono a trovare un'adeguata risposta. Una sintesi completa che ripercorre le mille credenze sull'universo e la sua natura e le spiegazioni che gli uomini si sono dati a cavallo dei secoli e delle civiltà.
Chi ha paura di Darwin? E chi ha paura della natura? Si chiede di rimando la filosofia. Orlando Franceschelli ripercorre il cammino che dalla scoperta della natura da parte della nascente filosofia greca e dalla sua negazione da parte della tradizione platonico-cristiana, conduce alla rinascita moderna della prospettiva che il mondo e l'uomo siano frutto di processi soltanto naturali e non della creazione di Dio. Darwin rappresenta lo snodo decisivo di questo evento epocale e della naturalizzazione della stessa mente dell'uomo che lo porta a compimento. Un evento contro cui il fondamentalismo religioso e numerose prese di posizione della gerarchia cattolica muovono attacchi pretestuosi, volti unicamente a equiparare il naturalismo a "mito moderno", nichilismo antropologico, disperazione esistenziale. Compito del "naturalismo impegnativo" proposto da Franceschelli, con autentica e costruttiva laicità, è invece definire e coltivare le ragioni critiche e la "saggezza solidale" che esso può dischiudere alle nostre vite. Una proposta di dialogo rivolta anche a una teologia capace di confrontarsi senza pregiudizi con l'emancipazione moderna dal creazionismo. Natura e umana saggezza, appunto: consapevolezza di essere parte di un'evoluzione bio-cosmica senza fine, e capacità di cogliere le opportunità che questa nostra condizione naturale può offrirci.
Fisico dalla particolare sensibilità filosofica, Carl Friedrich von Weizsäcker si propone di rintracciare il filo unitario che collega le filosofie della natura del pensiero antico alle più recenti e sofisticate teorie fisiche, come la meccanica quantistica e la teoria delle particelle elementari. L'autore interpreta le concezioni degli scienziati della natura e dei grandi fisici rivoluzionari, offrendo una galleria di ritratti che ripercorre la storia della scienza naturale nel corso del pensiero occidentale da Platone a Heisenberg.