Marco Agrippa fu la personificazione dell'espressione "braccio destro". Come uomo di fiducia di Augusto condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nello stabilire la Pax Romana dei successivi due secoli: tutto ciò nella consapevolezza che non avrebbe mai governato di persona. Per secoli gli storici si sono interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione, sul rapporto di amicizia che dalla giovinezza lo legò a Caio Ottavio, nipote di Cesare.
Già dalla lotta contro i cesaricidi Agrippa si rivelò necessario per la vendetta di Ottaviano, acquisendo la reputazione di ottimo ammiraglio nella lotta contro Sesto Pompeo e nell'epica battaglia di Azio che segnò la fine di Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a. C.
Condusse le legioni nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Sempre in Gallia Agrippa estese la rete viaria abbozzata da Cesare, in Giudea consolidò i rapporti con Erode e stabilizzò la regione. Si occupò del restauro di Roma e di vitali opere pubbliche, fino alla costruzione di un monumento simbolo come il Pantheon.
Agrippa fu insomma un alter ego dell'imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di farne eredi al trono. La morte precoce di Agrippa il 12 d.C. privò Augusto del suo miglior collaboratore, ma il sangue di Agrippa continuò a scorrere nelle vene di esponenti della dinastia più ambizioni, come Caligola e Nerone.
Città sedimentaria per eccellenza, dove tempo e spazio si incontrano, Roma si presta meglio di qualsiasi altra a un'analisi geostorica. Privilegiando un approccio cronologico, quest'opera dedica una parte importante alla descrizione in termini storici del territorio e del paesaggio e alla storia architettonica e urbanistica. Sul lungo periodo, mettono in evidenza i rivolgimenti e le continuità dell'urbanizzazione, le edificazioni e le distruzioni, i recuperi e i riutilizzi, pur offrendo approfondimenti originali su alcuni momenti-chiave della storia romana (la Roma di Cesare, quella dei papi, quella di Mussolini ad esempio). Basandosi su numerose mappe del tutto inedite, che a volte contribuiscono a rinnovare la storiografia, questo libro si trasforma progressivamente in una vera e propria biografia cartografica della città dalle origini ai giorni nostri, e in uno strumento per i turisti che vanno a cercare a Roma le trame, gli ambienti, gli scenari di film che ricorrono nelle loro fantasie. Una città di cui bisogna percorrere i quartieri per coglierne i colori, la luce, i rumori: marchio caratteristico di una città che rende felici, come sostiene Catherine Brice.
Anno 166 della nostra era: primi nella storia, alcuni cittadini romani entravano in Cina dopo un lungo viaggio per mare dall'impero dell'Occidente alle coste annamite dove sbarcarono. Avevano percorso l'Egitto, attraversato il mare Eritreo, erano approdati in India da dove si erano diretti verso la penisola malese, avevano costeggiato l'Indocina per gettare infine l'ancora a nord del Vietnam e percorrere la via terrestre che doveva condurli fino all'Impero Celeste. Questo straordinario episodio, ricordato dagli storici cinesi, costituisce il punto di partenza per l'affresco di Jean-Noël Robert, che racconta la storia affascinante della ricerca di un contatto tra i due più grandi imperi dell'antichità. Un viaggio nel tempo e nello spazio che parte da Alessandro Magno e, concentrandosi sul II e III secolo dopo Cristo, tocca non solo l'Impero romano e quello cinese, ma tutto l'intreccio delle civiltà tra Europa e Asia. Gli scambi economici, culturali e religiosi, insieme ai contatti politici e agli scontri militari, diventano legami profondi tra Roma, la Persia dei Parti, l'India e la Cina, senza dimenticare i popoli nomadi dell'Asia Centrale. Una storia profonda quanto nascosta rispetto alle narrazioni usuali, ricca di suggestioni e significati, per illuminare alcune pagine del progresso dell'umanità, sulle tracce di quei viaggiatori guidati dalla loro vocazione a diventare i cittadini del mondo.
Coast-to-coast strategico dell’Inghilterra settentrionale, il Vallo di Adriano è la più ampia opera romana sopravvissuta fino ad oggi. Visto di solito come una barriera alla fine dell’impero, simboleggia il luogo dove termina la civiltà e principia la barbarie. Ma sono numerosi gli interrogativi che ancora oggi esso suscita: il Vallo fu realizzato per il contenimento dei Pitti del nord? Per restituire alla Britannia romanizzata un’immagine di potenza? Qual era la vita dei soldati acquartierati lungo le fortificazioni? Come fu eretta una simile struttura, grazie a quali tecnologie, abilità e materiali? Adrian Goldsworthy intraprende un’indagine storica e archeologica colma di fascino, scindendo fatti da leggende e collocando finalmente il vallo di Adriano nella più ampia prospettiva della Britannia.
Mai nella storia il Mediterraneo e le terre che su esso si affacciano si trovarono a costituire un’unità politica, se non sotto l’autorità di Roma, durante i primi quattro secoli dopo Cristo. Ma il mare è una fonte di profitti infiniti per colui che sa dominarlo e mettersi in relazione con mondi stranieri. Il Mediterraneo era così il centro dell’impero più grande e duraturo d’Europa, il collegamento tra Paesi più differenti allora di quanto forse non siano oggi.
Questo libro ci porta in un lungo viaggio tra le sponde di un mare interno che unisce Oriente e Occidente, l’Europa e l’Africa. Alessandria, Atene, Pozzuoli, Roma, Arles, Cartagine, Leptis Magna... sono tutte le fermate in cui attraccare, esplorando, grazie alle magnifiche illustrazioni, un mondo perduto ma in parte restituito.
La lettura sarà dunque guidata dalla scia delle migliaia di barche che solcarono costantemente vaste distese d’acqua per il trasporto di grano, olio, vino con cui rifornire le principali città del mondo romano, mentre le flotte militari assicuravano la pace sul Mediterraneo, il mare che consentì ai romani di regnare sul mondo. Mare nostrum, “è il nostro mare”, dissero.
Marcus Sidonius Falx espone le caratteristiche che hanno reso ì Romani il popolo di maggior successo nella storia e mostra come seguire il loro esempio: è facile anche per il lettore del nostro tempo! L'autore sarà una guida esperta attraverso i valori della vita romana, con le sue gioie e i suoi piaceri da godere come duemila anni fa. Consigli pratici su come risollevare le proprie sorti, scegliere una carriera e fare fortuna. Marcus Sidonius Falx saprà consigliare nella gestione della vita amorosa, dal tener in riga la moglie e crescere i figli, al praticare con costanza lealtà e disciplina negli affari di famiglia. Con il supporto di Falx e del suo senso pratico, il lettore sarà in grado di migliorare qualunque aspetto della vita quotidiana, innalzandosi nella società e con gli dèi sempre dalla propria parte.
Nel nostro tempo sentiamo parlare dei pirati che infestano alcune coste dell'Oceano Indiano e la nostra memoria si rivolge facilmente alla pirateria classica in età moderna. Questo libro risale ben più indietro nella storia e racconta la prima lotta documentata tra uno Stato e i banditi del mare: i pirati contro Roma. La fine della Repubblica coincise per Roma con un incremento dello sforzo per il controllo delle coste del Mediterraneo. Si trattava non solo di confrontarsi con una perenne e storica piccola interferenza di navi di poco conto, ma di domare un nuovo e virulento fenomeno: sulle coste desolate dell'Anatolia, in Cilicia, nasce una pirateria fatta non di individui ma di popoli interi, con città, porti e arsenali. Questa insidia si combinò alle altre difficoltà dello Stato romano, per diventare nel I secolo avanti Cristo un fattore determinante nelle carriere di uomini come Pompeo e Cesare, che si misurarono contro i predoni del mare senza esclusione di colpi, con cinismo e con grande attenzione alla comunicazione nei confronti dell'opinione pubblica in patria. A partire da una rigorosa disamina storiografica, l'opera racconta i viaggi, le navi e i tesori dei pirati del Mediterraneo, accompagnando a quest'analisi il racconto degli sforzi del Senato romano per eliminare gli irriducibili predoni della Cilicia.
II cofanetto riunisce i due studi di Michael Pitassi dedicati alle flotte di Roma e alle navi da guerra di Roma. In queste due opere vengono esaminati tutti gli aspetti dell'affermazione marittima romana, ripercorrendo le vicende belliche, l'utilizzo strategico e gli aspetti tecnici della navigazione, nell'ampio arco di secoli tra le guerre puniche e la fine dell'Impero.
Il libro offre al lettore italiano il testo di partenza della collana francese Les Guides Belles Lettres des Civilisations. Guide scritte per viaggiare nel tempo e nello spazio, indirizzate studiosi, curiosi di storia e civiltà, viaggiatori... Sono opere pratiche e ragionate di cultura generale sulle civiltà che hanno lasciato tracce affascinanti nella storia, che si propongono di offrire al lettore le chiavi per avvicinarsi a testi antichi o approfondimenti storici, aiutando a decifrare allusioni e a chiarire le incertezze. Roma. Si pensa di sapere molto della civiltà romana, ed è senza dubbio vero. Si crede di conoscerla perché è alle origini della nostra stessa società. Ma è qui che sta l'errore: è necessario riscoprire come gli antichi romani guardassero uomini e cose, ed è quanto il libro intende chiarire. La concezione pratica della guida rende possibile leggerla come un libro tradizionale dall'inizio alla fine, ma anche scorrere liberamente i capitoli in base alle proprie curiosità, o utilizzare l'indice per risalire a una specifica informazione d'interesse. Disegni, mappe e schemi consentono di arrivare subito all'essenziale, mentre la bibliografia può avviare a una ricerca più approfondita.
La caduta di Roma, ampiamente analizzata, eclissa troppo spesso la storia senza pari della sua ascesa e del suo successo. Eppure, l'Impero romano fu una grande costruzione politica che unì per cinque secoli una moltitudine di etnie che parlavano decine di lingue e veneravano una cifra perfino superiore di dèi. Quali segreti hanno permesso ai romani di conquistare territori talmente vasti? E, data l'eccezionalità di tale conquista, che dire della loro capacità di tenere unito quell'enorme spazio? Per capire queste differenti imprese, l'autore esamina i miti fondanti della città latina, gli impulsi della politica imperialista, le ragioni delle vittorie militari, la forza morale della res publica e la capacità di integrare gli stranieri. I segreti dei successi e della durata dell'Impero romano, poco studiati, diventano un argomento dal fascino senza fine.
Senza dubbio il crollo della civiltà romana non ebbe né i tratti uniformi né la coloritura romantica con i quali è stato ammantato nella storiografia e nella letteratura, che si sono occupate per secoli di questo immane passaggio epocale. La scomparsa dell'Impero Romano d'Occidente fu il risultato di un'invasione violenta del territorio entro il limes da parte di popoli che volevano appropriarsi della sua ricchezza senza adottare le sue regole sociali, politiche, giuridiche. Tale processo produsse un disastro di difficile paragone rispetto ad altri accaduti nella storia. Nel corso di una narrazione densa di drammaticità, senza risparmiarci sorprese di ogni tipo e con sfoggio leggero di una vastissima cultura in materia, Michel De Jaeghere mette in rilievo le grandi figure di Teodosio, Stilicone, Alarico, di Galla Placidia, Attila o di Ezio, e ricostruisce il secolo decisivo del passaggio tra l'irruzione dei Goti nel 376, e l'epilogo imperiale, cento anni dopo, di Romolo Augusto. Il libro descrive in un epico affresco la società e le istituzioni della tarda antichità romana, il processo di avvicinamento e di presa di possesso del territorio e del potere da parte dei barbari, ne analizza il lungo tramonto esaminando l'ascesa dei popoli germanici, senza trascurare gli aspetti salienti di storia militare, politica, economica che ridussero le autorità romane all'impotenza.
Otre 200 mappe e grafici originali a colori accompagnano la storia dell'Impero romano, che il libro esamina a partire dalle guerre puniche, per giungere fino all'età di Giustiniano. Le mappe e l'andamento cronologico sono accompagnati da un denso contributo storiografico, che propone gli studi e le questioni più recenti, bene evidenziando i temi fondamentali della storia romana e proponendone anche alcuni inaspettati. La costruzione dell'impero, le politiche amministrative e territoriali dei Romani, la gestione di una realtà così ampia e complessa vengono svelate mappa dopo mappa, in un libro capace di orientare saldamente studenti, appassionati e curiosi della storia romana.