La teologia sacramentaria sta vivendo un profondo ripensamento sia del suo impianto teorico, sia del suo rapporto con la prassi celebrativa della Chiesa. Qui si inserisce l’opportunità di una ricatalogazione dei sette sacramenti in genere ritus. Una tale “mossa” è in grado di spiazzare il sapere classico dalla sua presunta (e presuntuosa) autosufficienza e di spingere il saper post-classico (liturgico) ad un supplemento di anima (e di corpo). Sempre di qui nasce anche la necessità di collegare “vista” e “vita”, visibilità e vivibilità, per fare sintesi tra il fenomeno, la forma e la forza. Per i credenti questo è forse uno dei compiti più urgenti e delicati: esso implica la capacità di uscire dalle sterili alternative tra un tradizionalismo senza storia e un progressismo senza dogmi.
Destinatari
Studenti degli Istituti Superiori di Scienze religiose e di liturgia.
Autore
ANDREA GRILLO, sposato con due figli, è ordinario di teologia sacramentaria presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma, ma insegna anche presso l’IPL dell’Abbazia di santa Giustina in Padova e la Facoltà teologica dell’Università di Lugano in Svizzera. Ha all’attivo molte pubblicazioni di carattere liturgico.
In occasione del 70° genetliaco, alcuni colleghi e amici di mons. Roberto Tura – per 40 anni docente di teologia sacramentaria nella Facoltà Teologica del Triveneto, sede di Padova – hanno inteso rendergli omaggio tracciando, nel volume miscellaneo, un percorso «sacramentale» attorno ad alcuni temi: dalla chiarificazione terminologica della «iniziazione cristiana» al simbolismo reale-rituale, dalla comunità cristiana creativa di cammini pastorali di evangelizzazione e sacramentalizzazione alla presentazione di qualcuno tra i sette sacramenti (battesimo, eucaristia, matrimonio), da alcune testimonianze bibliche vetero e neo-testamentarie alla voce della bimillenaria tradizione ecclesiale-pastorale, dalla riflessione dei teologi e spiritualisti allo sguardo contemplativo-teologico di un’opera d’arte.
Destinatari
Studenti di teologia.
Autore
CELESTINO CORSATO, è attualmente direttore del Ciclo Istituzionale della Facoltà Teologica del Triveneto. Insegna teologia patristica a Padova e all’Istituto di Studi ecumenici “S. Bernardino” di Venezia. Collabora con diverse riviste: «Studia Patavina», «Theotokos», «Studi ecumenici», «Credereoggi».
Il rapporto tra salute e salvezza è qualcosa di inconscio, di profondo, di antropologicamente istintuale e di teologicamente importante. Nelle religioni si chiede la salvezza per ottenere la salute, senza che mai ci sia una chiara distinzione tra i due termini. C'è un «non detto» nella storia delle religioni e nel cristianesimo stesso, che l'autore mette sapientemente a fuoco attraverso i contesti rituali. Il legame rappresentato da salute e salvezza costituisce il nucleo originario del «religioso» ed è la traccia da seguire lungo i tempi per una riscoperta della visione olistica. La riflessione dell'Autore si esercita su questo grande tema storico-religioso, che ha precisi risvolti all'interno della visione cristiana e ha una collocazione in rapporto al sacramento dell'unzione.
Destinatari
Il libro si rivolge sia agli studenti delle scuole di Teologia che ai sacerdoti e ai laici interessati ad approfondire questo grande tema rituale e religioso.
Autore
Renato Zanchetta è laureato in Medicina e chirurgia e specialista in endocrinologia e biologia clinica presso l'Università di Padova. Autore di numerose pubblicazioni nell'ambito dell'autoimmunità endocrina, ha conseguito la licenza in teologia, con specializzazione in Liturgia pastorale, presso l'Istituto di Liturgia di S. Giustina in Padova