In una civiltà con pretese di immortalità parlare di morte è sempre più difficile. Eppure la morte non è l'opposto della vita, ma parte della vita stessa. Il problema oggi non è tanto se ci sia vita dopo la morte, profonda convinzione degli autori di questo volume, ma se siamo vivi prima di morire, in modo da essere vivi per sempre. Prendere coscienza del fatto che la nostra vita è limitata ci fa capire quanto ogni istante che viviamo, in quanto unico e irripetibile, sia preziosissimo e ogni attimo vissuto con amore sia sacro. La contemplazione della morte dunque, anziché terrorizzarci, può costellare la nostra vita di una catena di gemme preziose.
Cosa accade quando ci si ritrova a pregare? Quali movimenti si innescano nel cuore dell'uomo? Che sia di invocazione o di protesta, di domanda o di lode, di lamento o di gratitudine, la preghiera è sempre espressione di un legame, indice di una ricerca, prova di una fiducia che non si è spenta. La preghiera è parola di risposta agli appelli e alle sfide della vita, tentativo talvolta disperato di non perderne il senso. Nel tempo, la preghiera assume il valore di una postura, quella di chi decide di stare dinnanzi all'esistenza senza disertarla.
Un manuale di resistenza cristiana per comprendere il senso ultimo della nostra vita e della nostra vocazione umana attraverso la lettura pastorale e filologica dell'Apocalisse.
Il libro è una critica, nel senso kantiano del termine, della ragione manageriale e della consulenza che sta diventando la "ragione" dell'intera vita sociale, dalla scuola alle chiese. Una critica necessaria per conoscere come sta cambiando il mondo e poi cercare di accompagnare il cambiamento. L'autore, facendo costante riferimento all'umanesimo biblico, legge in profondità l'attualità, smaschera alcuni inganni nei quali siamo immersi e mette in discussioni molti "dogmi" che quasi tutti accettiamo acriticamente (ad esempio quello della meritocrazia). Emerge così come l'economia ha un bisogno vitale di virtù diverse da quelle economiche, perché le stesse virtù aziendali richiedono altri valori che le imprese non sono capaci di generare da sole. Tutte le imprese e tutte le organizzazioni vivono se attingono a falde più profonde di quelle del businessò.
Il post-umano è una delle sfide del nostro tempo. Accelerata con la crisi pandemica, che ha esasperato il divario fra natura, cultura e umanità. Esprime il desiderio (tutto post-moderno) di superare, per quanto possibile, ogni limite che stringe l'umano per riuscire finalmente a liberarsene. È il limite della natura, che appare sempre più come un fardello pesante e insopportabile. Le spinte ecologiche intrigano più le nuove generazioni, ma nelle altre permane (vigoroso anche se dissimulato) il desiderio di governare la natura per non restarne in balìa. Ha buon gioco qui la crescita esponenziale del potere della tecnologia con la (non tanto camuffata) pretesa di offrire anche «salvezze». Tutti terreni fertili per ciò che si va determinando come «post-umano» e lo favorisce: una prospettiva di pensiero (paradigma), ma insieme anche un grande affare, che il mercato ha colto e sa gestire da par suo. Ci si para davanti una «nuova umanità», ma quale? È talmente ignota che non si sa ancora nominarla, definendola «post-umanità». Tuttavia è un «pensiero» in grado di dar ragione di tante tensioni ideologiche, sociali e politiche di questi tempi. «CredereOggi» raccoglie qui e riordina i frammenti di questa questione non per stigmatizzarla, ma per una più completa comprensione delle trasformazioni in atto, che intersecano inevitabilmente (e frontalmente) la teologia con la filosofa e l'antropologia.
L'autore di questo libro ha attinto dagli Scritti ventiquattro tra i verbi più ricorrenti o più significativi con i quali frate Francesco in prima persona ha espresso il senso evangelico della propria vita e offerto le chiavi della propria interiorità. Dei verbi preferiti da questo singolare scrittore si cerca di assaporare "lettera e spirito" sulla base del principio secondo cui Francesco si legge con Francesco, cioè cogliendo le connessioni e le illuminazioni reciproche nel complesso di tutti gli Scritti.
L'opera contiene le conferenze di san Massimiliano Kolbe e le testimonianze raccolte nel processo di canonizzazione. Si tratta di materiale in gran parte inedito, che, in due sezioni distinte, riporta quanto il santo ha espresso nelle sue lezioni spirituali ai frati e ciò che di lui hanno detto i testimoni della causa che lo ha portato alla santità.
Uno studio sulle relazioni di potere presenti nella chiesa cattolica, per comprenderne il senso e per cercare di orientarle al bene, evitando che esse diventino occasione di comportamenti abusanti e clericali. Difatti questa è una questione che la chiesa ha dovuto/deve affrontare per ineludibili pressioni provenienti sia dalla sua stessa base, sia dall'esterno. Papa Francesco spesso denuncia degenerazione e traviamenti dell'esercizio del potere. Sono venuti alla luce gravi comportamenti individuali e, allo stesso tempo, sono emerse alcune criticità sistemiche che potrebbero aver favorito tali comportamenti.
L'autore descrive la riconfigurazione della missione in atto nella Chiesa del post-concilio, con particolare rilievo al pontificato di papa Francesco, facendo ricorso al concetto di modello. Sono sei i modelli passati in rassegna: missione come Annuncio, Incontro, Servizio, Liberazione, Fraternità ed Ecologia integrale. Al termine dell'analisi di ciascun modello, vengono individuati i punti di contatto tra i modelli, nel contesto di una missione poliedrica e di una ecclesiologia di comunione. Prefazione del card. José Tolentino de Mendonça.
Maschi e femmine, donne e uomini... L'umanità è fatta di differenze. Quella tra i sessi dice come funzionano tutte le altre: parlare di sé, del proprio essere sessuati/e, chiama un altro o un'altra a notare la propria posizione. D'altronde il cristianesimo custodisce da sempre il principio di incarnazione, cioè la convinzione, fondata in Gesù Cristo, che solo il riconoscersi parziali rende possibile le relazioni. Quel «maschio e femmina li creò» (Gen 1,27) di Genesi già chiama l'essere umano a fare i conti con la propria parzialità, condizione pesante e insieme sollevante. Su come possano essere le due cose contemporaneamente, su come maschi e femmine esprimano «la differenza che tiene in sospeso il mondo», la teologia s'interroga da sempre e dentro l'esperienza delle chiese. Questo si propone di fare anche l'autrice, facendosi accompagnare dalla metafora della danza: studiare i primi passi della questione di genere, cogliere alcuni movimenti partendo dalla Scrittura, mostrare modelli di relazione maschi/femmine messi in pratica dalla chiesa.
Un percorso di vita spirituale, una serie di meditazioni ispirate ai Sermoni di sant'Antonio di Padova. Un libro utile a quanti desiderano approfondire il significato del proprio battesimo, guidati dal Santo, grande conoscitore della Bibbia, teologo e maestro di vita spirituale. Con i Sermoni egli ha commentato la Scrittura per farne la fonte della vita cristiana. È il metodo della Chiesa delle origini, riproposto anche dal Concilio Vaticano II e attuato dalla riforma liturgica che da esso è stata avviata. Ogni meditazione conduce il lettore a porsi un triplice interrogativo: A che punto è la mia fede? Cosa vuole da me il Signore? Quale impegno concreto assumo per la mia vita spirituale? Ogni riflessione si conclude con un'opera d'arte contemporanea, a soggetto religioso dell'artista Luigi Enzo Mattei, scultore bolognese, e con un suggerimento per la preghiera. Prefazione di fr. Luciano Bertazzo.
Divenuto papa nell'agosto 1978, Albino Luciani ha voluto dedicare le sue catechesi del mercoledì al tema delle virtù teologali (fede, speranza, carità). A partire dalla terza di queste catechesi e dalla metafora dei due gemelli (amore di Dio e amore del prossimo), ripresa da san Francesco di Sales, il libro ripercorre la vita di Luciani rintracciando il filo rosso di una testimonianza concreta di povertà e di un insegnamento costante della virtù della carità.