Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la Quaresima. Una strada all’apparenza poco meno di due metri, in verità molto più lunga e faticosa: perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A volerla percorrere tutta intera, non bastano quaranta giorni. Occorre una vita, di cui il tempo quaresimale è la riduzione in scala. Cenere e acqua: simboli di una conversione che sfocia nel rinnovamento della Pasqua.
Destinatari
Tutti
Autore
Mons. ANTONIO BELLO (1935-1993) ha indicato con la parola, con gli scritti e la testimonianza un sentiero di rinnovamento autentico della vita cristiana, basato sull’attenzione e la disponibilità al servizio.
I «simboli» sono i grandi unificatori del creato. Anche per capire meglio Maria, la Madre di Dio, dobbiamo creare contatti, instaurare richiami tra parole etra immagini. Esiste allora un termine che esprima tutto di Maria? Che ce l'avvicina e ce la faccia conoscere a fondo? Finora l'attività simbolica si è giocata sull'emergenza di simboli per "rappresentare" Maria, la monografia, invece, parla della stessa Madre di Dio quale "simbolo" della creazione, quale "rappresentanza" piena della creazione. Come Gesù Cristo riassume nella sua natura umana tutta l'umanità e tutta la creazione (uomo universale,l'Adam incorrotto) restaurandone immagine e realtà, così Maria, la madre, rappresenta tutta l'umanità, la creazione intera (la chiesa) che mentre accoglie l'incarnazione del Verbo è la prima, colei che, come Cristo suo figlio, ricapitola in sé tutte le persone e tutte le creature. È un evento così radicale che da allora anche ciascuno di noi è, in realtà, chiamato a diventare come lei (cioè come il figlio): persone che, per mezzo della grazia e per il proprio impegno, vivono aperti su tutti e tutto, non più separati da nessuno e da niente. Così della creazione nei suoi momenti fondamentali: il nascere, crescere, morire, risorgere, ecc. tutto è "rappresentato" in Maria, il simbolo della creazione che tende a Dio.
Come dire Dio nel tempo della tecnica? Quale futuro disegnano tecnica e teologia? Come elaborare una teologia capace di pensare l'agire tecnologico in forme positive? Il rapporto tra teologia e tecnologia oggi è ancora una terra incognita, percorsa da poche strade sensate, che è necessario esplorare. Una riflessione per chi è troppo tecnologico e per chi è troppo teologico.
A partire da salde basi teologiche, con particolare attenzione a problematiche esistenziali e attraverso il racconto della malattia che è stata per lui determinante, padre Körner spiega perché crede in una vita dopo la morte e mostra come la risposta personale all’interrogativo su che cosa ci attenda al termine della vita, determini anche il nostro orientamento esistenziale qui e ora.
Destinatari
Tutti, credenti e non.
Autore
Reinhard Körner, carmelitano, è direttore di esercizi spirituali e autore di successo.
Raccolta di preghiere, una per ogni giorno. Preghiere nate di mattino in mattino, come in un intimo colloquio con il Signore. Ogni parola è sgorgata spontaneamente dal cuore dell’autore in quotidiana ricerca di colui che è parola vivente e sempre parla a chi si dispone ad ascoltarlo. Un indice analitico riporta i temi delle preghiere: l’amore, la pace, la sua presenza, lo Spirito Santo, la tentazione, le promesse di Gesù, il perdono, la vita eterna, la volontà, la provvidenza, il prossimo, la Madonna, la santissima trinità, l’angelo custode, la solitudine, la sofferenza, la fede… Il testo conduce il lettore ad approfondire il valore autentico della preghiera e la sua efficacia nella vita di ogni giorno.
Contenuto
Quali sono i modi di fare chiesa oggi? Di fronte a modalità anticonvenzionali e innovative, sono presenti e convivono altri che spudoratamente guardano indietro (Lc 9,62), «restaurano» un passato nello smarrimento più totale. Volenti o nolenti è cambiata un’epoca, è cambiata l’umanità e in essa gran parte dei battezzati. Si parla ormai tanto di «chiesa che verrà»: CredereOggi lo fa come sempre cercando di offrire le coordinate di fondo della questione per aiutare il lettore a farsi un’idea tutta sua. Bisogna innanzitutto comprendere che non saranno i (presunti) cambiamenti della curia romana, nei suoi pletorici dicasteri che offriranno un nuovo volto alla chiesa tutta. Le parole e l’immagine di papa Francesco spaesa il senso comune anche dei cristiani, spostando la chiesa dal centro alle periferie in ogni settore… Un nuovo stile di chiesa, oppure l’avvio di una durevole riforma? Un discorso attrattivo, a volte irrequieto, quasi sempre inquietante.
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti, religiosi e religiose,
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. AUGUSTO BARBI - CALOGERO CALTAGIRONE – GIACOMO CANOBBIO - GIOVANNI GRANDI - VITO MIGNOZZI - SIMONE MORANDINI - MASSIMO NARDELLO - SERENA NOCETI - GIANLUIGI PASQUALE
Agenda 2020 in cui a parlare, giorno per giorno, sono i profeti e i personaggi dell'Antico Testamento. Essi tornano a vivere e a comunicare la loro fede portando, oggi, i sogni di Dio per creare la civiltà dell'amore. Uno strumento per mettersi all'ascolto di queste voci, per trarre ispirazione e forza, per contribuire alla costruzione di una storia umana e sacra.
Si riflette sulla corporeità attraverso la provocazione delle neuroscienze. Se il ruolo del corpo (cervello e mente) è così centrale nella persona, che significato hanno il credere e i valori?
Mezzi preti o superlaici? Qual è la loro specificità? Nel postconcilio sembrano assodate alcune acquisizioni su questo ministero: preparati sul piano teologico e pastorale, essi sono ministri di Dio tra gli uomini costituiti con ordinazione «permanente» e con un mandato preciso, specifico, proprio, bene identificato nella struttura ministeriale della chiesa. Proprio del ministero diaconale è la diaconia della carità che si esprime nella comunicazione della parola di Dio, si attua nel servizio nelle soglie ecclesiali e sociali e si finalizza nella liturgia. Servono le membra più in difficoltà nell’esperienza ecclesiale, incentivano i germi di fede di chi è sulla soglia, aiutano tutti i laici cristiani a vivere da testimoni di Cristo e a camminare verso il Padre. Però… si è diffuso parallelamente un uso troppo versatile dei diaconi per situazioni le più varie, che hanno mandato in confusione clero e vescovi, da una parte, ma anche laici e laiche, là dove invece sporgere nel ministero. Si sono aperte così molte questioni critiche, che il fascicolo indicizza nella scansione degli interventi. L’obiettivo del fascicolo è quello di delineare alcuni punti fermi per una teologia del diaconato a partire dal confronto con le «fonti» (testi biblici, canonici, patristica, testi conciliari in particolare del Vaticano II, fonti liturgiche) e con le tesi che emergono nei/dai dibattiti teologici postconciliari. In un clima di recessione ecclesiologica il diacono è troppo confinato nelle sagrestie mentre i presbiteri stanno affollando (maldestri) le «periferie». La crisi è evidente.
Sembra che nessun teologo oggi gradisca che il proprio teologare venga catalogato e sbrigativamente incasellato in una «scuola» sia pur «di pensiero». Tuttavia, i teologi quando parlano dei colleghi (vuoi per la location di insegnamento o per l’appartenenza a qualche istituzione/movimento oppure, nel migliore dei casi, per l’epistemologia che addotta nella sua ricerca) si rendono ben disponibili a incasellare il pensiero altrui. Al di là dei termini (scuole? corrente? filoni?...), sullo sfondo di ogni «scuola» veleggia sempre: (1) una filosofia; (2) una dialettica correlata a una filosofia/teologia più organica, preminente se non proprio monopolistica; (3) una congiuntura storico-culturale (ad es. ordini, movimenti) e/o geografica (ad es. università) che polarizza la produzione teologica magari rafforzata da esponenti di marcata personalità; (4) abilità e opportunità tecnologiche che veicolano/traducono cognizioni glocal (teologi influencer). Ma a che servono le «scuole teologiche»? Per scambiarsi idee simile e consociarsi per rafforzare le gracilità individuali? Dal Vaticano II è nato un pensiero capace di coagulare una «scuola»? Un istituto religioso o un movimento è oggi in grado di originare una «scuola teologica», oppure forma epigoni old style? Oggi di fronte alla forte pluralizzazione della teologia e dei teologi di vario «genere» moltissimi ne escono disorientati e sconcertati. In Italia come stanno le cose? Basta l’accorpamento di Facoltà (magari per aree geografiche e discipline) per creare «scuole»? O le tante (poco incisive) «associazioni» di teologi/teologhe? E che dire dei teologi vagantes, visiting… quando è già difficile anche il solo presagio di una appartenenza? Ha ancora senso oggi parlare di «scuole teologiche»?
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, religiosi e religiose, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. LORENZO CAPPELLETTI - MAURIZIO GIROLAMI - DAVID KOONCE - GIANLUIGI PASQUALE - GIOVANNI SALMERI - SIMONA SEGOLONI RUTA - ALDO N. TERRIN - NICOLA TOVAGLIARI
Contenuto
Via crucis con le parole di papa Francesco. In questa Via crucis alcune stazioni “tradizionali” sono sostituite con stazioni di stampo più biblico. Si segue in questo modo, con uno sguardo mistico, Gesù che percorre il suo cammino fino al Calvario per compiere il mistero della Pasqua. La parole di papa Francesco, tratte dall’enciclica Evangelii gaudium, dall’esortazione Gaudete et exsultate, da omelie e dalle parole pronunciate in occasione della Via crucis al Colosseo aiutano la meditazione e la preghiera.
Destinatari
Comunità e singoli fedeli
Autore
Giancarlo PARIS, originario di Telgate (Bg), è un frate minore conventuale della provincia religiosa di Padova. Guardiano presso il convento S. Francesco di Brescia e per diversi anni rettore dei postulanti. Collabora con il Settimanale «La voce del popolo» di Brescia. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato: Rosario. Meditazioni dalla Gaudete et exsultate di papa Francesco (2018) e Carlo Acutis. Il discepolo prediletto (2018).