Un testo di commenti biblici frutto del lavoro realizzato con gli studenti e le comunità del rabbino Haim Fabrizio Cipriani. Un lavoro che nasce da situazioni di vita vissuta e di spiritualità condivisa. I saggi insegnano che la Torà ha settanta volti e fu proclamata sul Sinai in settanta lingue, perché settanta era considerato il numero delle lingue e delle culture esistenti al mondo. Ecco perché la Torà, oltre al messaggio specifico rivolto al popolo ebraico, riconosce a ogni nazione, cultura e individuo la possibilità di compiere il proprio cammino particolare di accesso alla Parola. Ognuno di questi cammini, nella sua differenza e complementarità, contribuisce alla comprensione del messaggio. Un glossario dei termini ebraici e un indice dei commentatori della Torà citati concludono il testo. L’opera è suddivisa in cinque capitoli: - Bereshit / Genesi - Shemot / Esodo - Vayikrà / Levitico - Bemidbar / Numeri - Devarim / Deuteronomio.Z
Due interventi brevi e profondi intorno al silenzio, tema cruciale sia per la riflessione religiosa che per l'analisi della società contemporanea. Una dimensione costitutiva dell'uomo sempre più messa a rischio, con la conseguenza di parole svuotate di senso in un inutile, diffuso brusio. Il biblista ed ebraista Piero Stefani parte dalla Bibbia (che in quanto racconto scritto rappresenta un primo, insuperabile ammutolirsi della parola divina) per indagare la sfida dell'apparente silenzio di Dio davanti a situazioni come Auschwitz o la storia di Giobbe. Il filosofo Silvano Zucal propone un approfondimento su questa ricchezza dell'umano a partire dalla dialettica costitutiva tra il silenzio e le parole, considerando i rischi di una parola che smarrisce senso e comunità.
Quale Dio è ipotizzabile per cercare di dare una ragione ad Auschwitz-Shoah? Domanda che percorre la storia dell’umanità, come percorre tutta la letteratura biblica e tutta la riflessione secolare dei credenti, sia ebrei che cristiani. Domanda portata all’esasperazione dalla Shoah, fino a condurre alla cesura nel e del linguaggio di fronte all’inesprimibile e all’assurdo: l’uomo è impotente di fronte all’incomprensibilità del mistero di Dio. Il linguaggio dell’autrice del saggio è quello della ricercatrice: sobrio e curato, sia nella presentazione delle tesi degli autori esaminati, sia nella loro valutazione dal punto di vista teologico; eppure partecipe ed empatico e sempre attento a lasciare aperte le domande di senso, che rimangono sempre più ampie di qualsiasi risposta.
Destinatari
Studenti e studiosi di teologia e di storia.
Autore
MONICA DAL MASO è laureata in Lettere moderne a Trento e ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose presso lo Studio Teologico di Monte Berico a Vicenza e un Master in Orientamento scolastico e professionale presso l’università di Padova. Attualmente insegna materie letterarie nel Liceo classico A. Pigafetta di Vicenza.
Raccolta di studi sui rapporti tra spiritualita francescana e quella dell'ebraismo.