Quella dell'amore è la strada della vita più affascinante e avvincente..., ma anche la più complessa, per le continue interferenze che l'attraversano. Chi la percorre, tende alla pienezza della vita. L'amore è la cosa più bella. Chi l'ha perso, vive il dramma di una storia segnata da un'incoerenza lancinante. Chi non lo trova, consuma i giorni in una solitudine piena di inutili tentativi di compensare. Queste pagine contengono riflessioni dedicate ai fidanzati, a chi sta vivendo ogni giorno l'amore come cammino che lo avvicina sempre più alla mèta. C'è la paura di sbagliare o di fallire, insieme alla gioia di avere finalmente incontrato la persona desiderosa di dar vita a una famiglia. E molto importante non sciupare questa opportunità: il fidanzamento, snobbato e deriso da parte della cultura odierna, riemerge come esigenza del cuore per dare stabilità all'amore e senso alla vita. Queste pagine sono un invito a vivere la relazione come orientamento ad una piena condivisione di vita e al dono totale di sé, per non restare appiattiti nell'egoismo e aprire così la volontà e l'intelligenza ad alti traguardi, come speranza e certezza di costruire qualcosa di importante.
L'incontro di un uomo e di una donna stimola sempre la curiosità di tanti, al punto di usare la parola "fidanzatini" quando un bimbo e una bimba, anche se in età precoce, parlano e giocano molto insieme. Spesso il linguaggio degli adulti non è benevolo verso l'amore dei giovani: guardano ai primi approcci di ragazzi e ragazze adolescenti con aria di simpatico compatimento, pensando alle sofferenze e alle delusioni che dovranno poi affrontare. Così, inconsciamente, gli adulti proiettano nei giovani una sfiducia che tarpa le ali della speranza. Forse perché l'occhio miope dell'adulto resta ancorato alla visione di un amore fondato sul piacere, sulla passione, sul bisogno di colmare dei vuoti... È l'amore del "fin che dura!", amore che ha più il sapore di un triste accadimento che la gioia e la dolcezza dei sentimenti... Oggi tanti non credono più all'amore vero! Noi siamo invece convinti - anche per l'esperienza sul campo - che l'amore è il grande dono che Dio ha fatto all'uomo. L'ha creato e chiamato alla vita per essere nel mondo un'immagine fedele di Sé. Lo arricchisce col sacramento nuziale perché collabori pienamente al compimento del suo disegno e manifesti in concreto il suo amore e la sua misericordia nella storia.
Come può una persona intelligente credere oggi ai miracoli? Ai miracoli in generale e a quelli miracoli riferiti dai Vangeli e a quelli di cui si ha notizia che siano accaduti in qualche santuario. Nell'epoca della scienza, proprio quando la scienza sta raggiungendo dei risultati incredibili, è ancora ragionevole credere ai miracoli? Ma cos'è il miracolo. Cosa c'è di bello e affascinante oggi nell'essere prete e suora? La confessione dei peccati a un prete? E perché dire gli affari miei a un uomo come me? Devozione o superstizione? Qual è il limite tra fede autentica e fanatismo? Maria e i santi hanno ancora un legame con la realtà? Come mai alcune manifestazioni religiose ci danno terribilmente fastidio? Qual è il limite tra una fede autentica e un vero e proprio fanatismo? Maria e i santi sono delle figure inesorabilmente sorpassate? Delle figure che non hanno niente più da dire alla vita di tutti i giorni? È ancora possibile affidare la propria vita alla Bibbia? In che senso la Parola di Dio è vera? Ma non è una favola o comunque un libro poetico che non è normativo, non ha valore per la vita?
Il Card. Biffi con linguaggio semplice e affascinante parla di Gesù Cristo e della fortuna di appartenere a Lui. È un discorso destinato ai giovani e dedicato a Giovanni Paolo II in occasione del 30° anniversario della sua elezione al soglio pontificio. La fede in Cristo è un dono che il Padre ci offre copiosamente e allo stesso tempo è una conquista della nostra intelligenza e una responsabilità di fronte al mondo.