È convinzione diffusa che la carità consista nel fare l’elemosina. Talvolta è anche identificata con l’altruismo o con l’umana simpatia che si nutre per alcune persone. Ma per sapere davvero cos’è la carità, occorre tornare alle fonti: alla rivelazione biblica. Scopriamo così che essa è anzitutto l’identità stessa di Dio: Dio è amore, 1 Gv 4,8. Essa è poi l’amore con cui Dio ci ama e che rende noi capaci di amare lui e il prossimo: Poiché io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri, Gv 15,12.
Donando a noi la carità, Dio ci fa partecipi della sua stessa potenza di amore, elevando la nostra volontà e rendendo noi capaci di amare realmente nel modo in cui lui ama. Vivere questa virtù teologale, con le sue manifestazioni di gioia, benevolenza, elemosina, servizio e apostolato, sembra quindi l’unico modo ragionevole di corrispondere a quell’amore così grande che abbiamo ricevuto.
L'uomo ha bisogno della rivelazione di Dio? La teologia e una disciplina scientifica? Le professioni di fede della Chiesa antica sono vincolanti ancora oggi? E se si, in che misura? Sono queste alcune questioni tra le piu spinose trattate. L'autore ha il dono di presentare questioni scottanti della fede cristiana con grande chiarezza e allo stesso tempo con decisione, sia per specialisti che per profani. In quattro capitoli egli si chiede se e come le confessioni di fede della Chiesa antica possono avere ancora validita per noi, in quale maniera la molteplicita delle cristologie del Nuovo Testamento nei primi secoli permettono una confessione di fede unitaria, e infine come il cristiano, fra l'autorita del magistero e la competenza degli esegeti, puo raggiungere un'autentica conoscenza di Cristo. Il discorso si dirige verso il centro del mistero di Cristo, con una solida conoscenza sia dei Padri della Chiesa sia dell'attuale letteratura specialistica.