Il volume raccoglie le lezioni del II Corso internazionale e interdisciplinare di Alta Formazione dal titolo: "Per una cultura di pace in Terra Santa. I contributi delle esperienze religiose per l'educazione ad una cittadinanza aperta", che - sotto la direzione scientifica dei professori mons. Pier Francesco Fumagalli e Giuseppe Vico - ha avuto luogo presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nei mesi di gennaio-maggio 2009.
Gli interventi spaziano dalla critica biblica alle ricostruzioni della storia recente di quella terra ben nota per il lacerante conflitto arabo-israeliano che ancora è una ferita aperta nella coscienza dell'Occidente, passando attraverso la filosofia ebraica, il problema del dialogo interreligioso, per giungere alla considerazione dell'importanza pedagogica nel formare le persone che domani dovranno sostenere un processo di pace.
Il tema del dialogo interreligioso e, più specificamente, il contributo alla pace che può venire dalle religioni sono il comune denominatore dei contributi di specialisti provenienti da campi di studio diversi. Uomini e donne che con non poca fatica si uniscono nel progettare una cultura di pace a favore di una "terra" che è "santa" per i tre monoteismi che si richiamano alla stessa tradizione di fede di Abramo.
Due i punti al centro dell'opera. Da un lato la necessità di rifiutare l'equivalenza tra monoteismo e violenza. La pretesa dell'unica Verità non è la premessa inevitabile dello scontro tra le culture, a patto che - correttamente - ciascuno si senta servo della Verità e non di essa padrone. Dall'altro la decisiva importanza della formazione culturale e, più precisamente, la capacità di condividere la memoria dell'altro per costruire autentici rapporti di pace.
Con contributi di:
Sami Basha - Giuseppe Caffulli - Caterina Foppa Pedretti - Pier Francesco Fumagalli - Giuseppe Laras - Massimo Pazzini - Paolo Pieraccini - Alexander Rofé - Giorgio Sacerdoti - Bruno Segre - Giuseppe Vico.
Il "Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune" - firmato nel 2019 ad Abu Dhabi da papa Francesco e lo Shaykh di Al-Azhar Ahmad al-Tayyeb - resta un evento storico di portata mondiale. In quella occasione i due protagonisti discussero, fra l'altro, del progetto della Casa della famiglia di Abramo (Abrahamic Family House), edificio destinato ad accogliere una moschea, una chiesa e una sinagoga a una ventina di minuti dall'aeroporto di Abu Dhabi, in funzione del dialogo fra le tre fedi. Nonostante i proclami, non ci si può nascondere che per gli uomini e le donne del nostro tempo è diventato sempre più difficile riconoscersi come un'unica grande famiglia umana. In questo confronto a due voci, i due studiosi Adnane Mokrani e Brunetto Salvarani riflettono senza infingimenti, anche di fronte alle tensioni internazionali e ai conflitti in cui l'elemento etnico-religioso sembra essere tornato prepotentemente alla ribalta. Nessun documento può cambiare il mondo. La lettera non ci cambia, invece la parola che diventa vita ed etica trasforma e dà speranza per il cambiamento. Questo vale anche per il "Documento sulla fratellanza umana" e per l'enciclica Fratelli tutti. Non è una dichiarazione scritta che cambia le cose, siamo noi che cambiamo la realtà, quando applichiamo i valori di quei testi nelle nostre vite. La vera domanda è: fino a che punto siamo seri nell'adottare quelle parole?
Questo libro raccoglie la testimonianza personale di Bruno Forte sulla Terra Santa, e su Gerusalemme in particolare, che nasce da una grande conoscenza della situazione religiosa e politica della regione. Come teologo e come pastore, impegnato nel dialogo ebraico-cristiano, Forte riesce a tracciare un profilo della situazione attuale che incoraggia i singoli credenti e sostiene l'esperienza del pellegrinaggio come dinamica fondamentale per ogni cristiano.
In occasione del 30° anniversario dell'incontro di Assisi voluto da Giovanni Paolo II (27 ottobre 1986), che in tema di dialogo interreligioso ha segnato un "prima" e un "dopo", l'autore si cimenta in una sua prima contestualizzazione storico-religiosa: cominciare a conoscere questa pagina, a partire dai suoi "preamboli" negli anni del Concilio e seguendone gli sviluppi nelle iniziative dei successivi pontefici, costituisce un passo fondamentale per combattere pregiudizi e precomprensioni che creano barriere tra gli uomini. Conoscere cosa è stato l'incontro di preghiera delle religioni per la pace di Assisi è un passaggio fondamentale per comprendere anche le novità e le continuità di papa Francesco nella costruzione della cultura dell'accoglienza, fondata sull'ascolto e sul dialogo: condannare la violenza in quanto tale e denunciare i tentativi di giustificarla facendo ricorso alla religione rappresentano solo il primo passo per vivere, nella quotidianità, lo "spirito di Assisi", uno spirito che cambia il mondo chiedendo alle religioni di essere protagoniste nella costruzione della pace. Per dare una luce all'oggi e una speranza al domani. Prefazione di Andrea Riccardi.
Abramo è riconosciuto "padre nella fede" da ebrei, cristiani e musulmani ed è considerato il modello del credente ospitale, sempre aperto all'incontro con l'altro, a prescindere dalle appartenenze. A partire dai testi sacri delle tre grandi religioni monoteistiche (in particolare il racconto dell'incontro di Abramo con i tre angeli alle Querce di Mamre) e dai loro sviluppi tradizionali e storici, l'Autore propone una riflessione di grandissima attualità attorno al significato di "stranierità" e "cittadinanza". "Una summa inedita dell'ospitalità concepita come elemento qualificante dei rapporti umani e della dimensione interiore e di relazione con Dio che ciascuno custodisce nella propria vita." (dalla Prefazione di Enzo Bianchi
Questo libro racconta il dramma israelo-palestinese attraverso alcuni dei suoi temi-simbolo. Ma, nello stessotempo, vuole mostrare come siano presenti, pur in mezzo a tante tensioni, significative esperienze di riconciliazione.
Tornando a riflettere sulla celebre frase pronunciata da Giovanni Paolo II - "Non di muri, ma di ponti ha bisogno la Terra Santa"-, emerge la necessità di non fermarsi ai segni di divisione, come il muro che separa Israele e i Territori Palestinesi.
Il passo realmente impegnativo, da cui dipende la possibilità concreta della pace, è infatti quello che porta alla costruzione di ponti. Per questo motivo l'autore ci propone di incontrare gli israeliani e i palestinesi che provano a dialogare tra loro.
Gli effetti degli attentati dell'11 settembre 2001 e quelli del conflitto israelo-palestinese mettono in pericolo il necessario incontro tra i credenti nelle relazioni quotidiane. I cristiani non possono lasciarsi guidare dalla paura, né rinchiudersi in se stessi o nella loro Chiesa: devono certamente assumersi il rischio di prendere il largo per incontrare tutti, come discepoli di Colui che è venuto per tutti. Invece, alcuni tra loro si arroccano e si rinchiudono nel timore e nella diffidenza. Gli insegnamenti dei responsabili della Chiesa cattolica e delle altre Chiese, i colloqui, gli studi si moltiplicano. Sono necessari, ma di fronte all'urgenza della attuale situazione in Europa occidentale occorre nuovamente constatare che aveva ragione Paolo VI quando diceva, al Pontificio consiglio per i laici: "L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni, che i maestri, e se ascolta i maestri è perché sono anche testimoni". Eccoci di fronte a un testimone: fra Gwenolé Jeusset. Con semplicità e serenità tutte francescane ci regala un soffio d'aria fresca e di speranza. Chiamato a seguire Cristo alla scuola di Francesco d'Assisi, egli ha incontrato musulmani che l'hanno arricchito e disarmato al tempo stesso, rendendolo così più povero, più cristiano e più francescano. Condivide con noi anzitutto il suo itinerario personale, per poi spalancarci le porte del suo cuore e della sua fede...