I testi dell'Abbé Pierre più controversi, profetici, scomodi e censurati mai apparsi prima d'ora. "Icona del coraggio", "curato dei poveri", favorevole al sacerdozio delle donne, al riconoscimento delle coppie omosessuali e non contrario ai preti sposati, per più di mezzo secolo fu l'uomo simbolo del cattolicesimo progressista: una figura controversa, controcorrente, popolarissima. La voce del "prete della spazzatura" risuona in pagine di straordinaria attualità. Un testamento spirituale post mortem rimasto a lungo nascosto e ora finalmente disponibile. «Sono rimasto sconcertato di fronte a queste pagine. L'Abbé Pierre era assolutamente consapevole del destino dell'umanità ben prima della globalizzazione che sarebbe esplosa dopo il 1989. Aveva una coscienza planetaria, indispensabile oggi per resistere ai pericoli incombenti. Che la lettura di queste riflessioni sia un tonico per i lettori come è stato per me!» (Dalla prefazione di Edgar Morin)
Questa raccolta, nella sua versione originale in inglese, è una reazione e una risposta ai micidiali attacchi antisemiti alle sinagoghe di Pittsburgh, in Pennsylvania (27 ottobre 2018) e di Poway, in California (27 aprile 2019). L'Italia del 2020 non conosce espressioni così violente di antisemitismo, ma numerosi atti di vandalismo antiebraico e di incitamento all'odio sui social network dimostrano che lo stesso pericoloso virus è presente e attivo. Perché in questo contesto dovremmo porre la vecchia domanda su chi abbia ucciso Gesù? Perché, più specificamente, è importante precisare che 'gli ebrei non hanno ucciso Gesù'? Da Jules Isaac abbiamo compreso la portata dell'impatto subdolo dell'insegnamento cristiano del disprezzo per gli ebrei, che si fonda proprio sull'accusa che furono gli ebrei a rifiutare e uccidere Gesù, e che loro sono riprovati e maledetti per questo. Questo insegnamento ha spesso sollevato la coscienza dei cristiani dalla necessità di combattere la crescita della pianta velenosa dell'antisemitismo fascista e nazista e ha impedito loro di cercare modi per farlo. È purtroppo realistico considerare che l'insegnamento antiebraico ha persino fornito un terreno fertile a questa pianta per mettere radici e crescere." (dalla prefazione di Etienne E. Vetö). Introduzione di Abraham Skorka.
«Come mai è così difficile raccontare le cose belle? E ancor più quelle che profumano di buono? Da un po' di tempo, nella mia mente di giornalista, girava questo pensiero. Forse - rimuginavo - perché, da che mondo è mondo, il bene non fa notizia. Ho voluto raccontare le storie di dieci imprenditori che hanno fatto dell'azienda una famiglia, che sono stati capaci di fare del bene non solo ai propri dipendenti, ma anche a un territorio, talvolta anche in Paesi lontani. "Storie di carne", esempi di un'imprenditoria che fa profitti importanti, mai realizzati calpestando le persone ma, anzi, valorizzandole. Per entrare in ogni storia sono andata sul posto, ho visitato le sedi centrali, ho trascorso del tempo con i fondatori, gli imprenditori, gli amministratori delegati, i collaboratori e i dipendenti; mi sono fatta raccontare dalla viva voce dei protagonisti come sono nate queste realtà e le iniziative di solidarietà e sostenibilità che hanno realizzato in Italia e nel mondo. Mi riesce difficile chiamarle "aziende", perché per quanto grandi, alcune leader a livello mondiale, per me hanno acquisito un nome e un volto, che ha dietro altri volti: genitori, mogli rimaste apparentemente dietro le quinte ma determinanti, collaboratori preziosi nel momento del bisogno. Non sono aziende, sono vite impastate in un'avventura imprenditoriale che dal nulla ha preso il via grazie a un'intuizione, seguita da una passione, messa a frutto da un talento.» (Safiria Leccese)
«Meno non significa affatto decrescere. Vuol dire arretrare, questo sì: nell'indifferenza, nell'individualismo, nella conflittualità, nella bulimia del consumismo e della ricchezza. Ma per essere più. Più civili, più realizzati, più umani, più felici. Sì, meno è di più. Occorre creatività, e anche un po' di follia, occorre essere affamati di futuro. E tutto questo, non è forse proprio nelle corde della iniziativa The economy of Francesco?» (Francesco Antonioli). Con l'iniziativa The economy of Francesco, papa Bergoglio ha convocato ad Assisi cinquecento giovani economisti e imprenditori sotto i 35 anni, invitati a scrivere un "patto" per cambiare l'attuale economia e dare un'anima all'economia di domani. Occorre correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell'ambiente, l'equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future. Questo libro è una provocazione. Ricco di spunti e di originali suggestioni, apre uno sguardo sul significato dei valori e delle spinte ideali per la vita economica. Ma lo fa ritornando all'antico, a due santi carismatici, a due manager ante litteram, inventori di prototipi finanziari e di organizzazione aziendale a cui si ispira la nuova "economia civile", una teoria che è responsabilizzante e parla a tutta la società: alle imprese, ai consumatori, ai decisori pubblici.
Stefano Tiozzo faceva il dentista. Oggi è uno dei più accreditati fotografi e documentaristi italiani. Questo libro non è solo una grande travel story, ma un’avventura personale di trasformazione. È l’itinerario di un’anima giovane, che ha cercato a lungo prima di raggiungere armonia, amore e determinazione a lasciare un segno positivo nel mondo. Nella convinzione che niente accade per caso!
Quando un quadro cade da una parete, chi ha deciso che debba precipitare in quel preciso istante? C’era qualcosa di predestinato, o tutto è assolutamente in balia delle coincidenze? Sono le domande con cui Stefano inizia questo percorso.
Alcuni anni fa, sente che l’ossessione per l’aurora boreale non è un capriccio, né il desiderio di un momento. È il suo primo passo verso una più profonda consapevolezza e una nuova visione della realtà. Poi c’è l’odissea Torino-Pechino, una seconda impresa che lo mette in contatto con la Russia. E infine l’India, con l’esplorazione di quel “mondo invisibile” che lo porterà a intensificare il proprio rapporto con la spiritualità, esploso dopo l’incontro con il Maestro Paramahamsa Vishwananda, che cambierà la sua esistenza insegnandogli ad ascoltare quella “voce interiore” in grado di mostrargli la sua nuova rotta.
"Querida Amazonia, Cara Amazzonia", è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le persone di buona volontà in cui papa Francesco ha voluto raccogliere le risonanze che il Sinodo speciale per la regione Pan-Amazzonica ha evocato nel suo cuore di uomo e di Pontefice. Con straordinario stile profetico il Papa condivide quattro grandi sogni: che l'Amazzonia lotti per i diritti dei più poveri, che difenda la sua ricchezza culturale, che custodisca gelosamente il suo patrimonio di bellezza naturale, che infine le comunità cristiane siano capaci di impegnarsi e di incarnarsi in quella terra sfruttata e violentata. In Querida Amazonia si apre, dunque, un vero e proprio orizzonte educativo e pastorale spalancato sul futuro del mondo e della Chiesa, un progetto che non potrà fare a meno di accogliere le istanze contenute nel Documento Finale del Sinodo che il Papa invita a leggere, diffondere e meditare. Entrambi i documenti - Esortazione Apostolica e Documento Finale del Sinodo - sono introdotti e commentati da una dettagliata "guida alla lettura" a firma del teologo italiano esperto di ecologia integrale: Giuseppe Buffon ofm.
Tante piccole fiabe per ridere, sognare e pensare. Quattordici storie che insegnano a ripudiare la guerra e i conflitti e a privilegiare la pace, l'amicizia e la fantasia, immaginando modalità diverse per la costruzione di un mondo non violento. La penna di Mario Lodi è lieve ma capace di aiutare i più piccoli a entrare in relazione con i coetanei, gli adulti, gli ambienti extrafamiliari e la realtà circostante. Sono favole vere, nate nella scuola da idee di bambini, allo stesso modo dei capolavori Cipì e Bandiera. Un libro da leggere soli, ma adatto anche alla lettura collettiva: in gruppo, in classe, con una figura adulta. Uno scrigno di minuscole perle che grazie alle preziose illustrazioni di Desideria Guicciardini aiuta piccoli e grandi a riscoprire la magia delle cose semplici e vere. È un mondo pieno di allegria quello inventato in queste fiabe da uno dei più famosi scrittori italiani per l'infanzia. Una raccolta di storie tenere e poetiche, che con abbondanti spruzzate di ironia aiutano anche a riflettere. Età di lettura: da 6 anni.
A più di trent'anni dalla prima edizione, viene riproposta l'importante opera di Alviero Niccacci ofm, interamente rivista, aggiornata e notevolmente ampliata. Nel corso dei lunghi anni di insegnamento, l'Autore ha più volte messo mano al testo, facendo tesoro del confronto con altri studiosi e dell'utilizzo della Sintassi con i suoi studenti. Qualche anno prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2018, padre Niccacci ha affidato il completamento del suo lavoro a Gregor Geiger ofm, oggi suo successore sulla cattedra di ebraico biblico dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Integrazioni importanti di questa nuova edizione riguardano il capitolo dedicato alla poesia.
Qualcuno ha scritto che il Cantico dei Cantici è un testo che va più goduto che commentato. L'Autore intende aprire, attraverso le pagine del Cantico, una riflessione sull'amore: «Il Cantico ci ricorda essenzialmente tre cose. Anzitutto che l'amore non è una eccedenza ma una dimensione costitutiva per l'uomo, che l'amore si articola e cresce all'interno della relazione, la quale conosce le sue fatiche e i suoi aridi deserti come pure le sue stagioni primaverili e i suoi raccolti abbondanti. Non da ultimo, il Cantico ci immette in un clima di grande gratuità, di libertà e desiderio. A gente troppo calcolatrice, che misura persino i tempi della preghiera e degli affetti, il Cantico è un invito a saper essere liberi e creativi, a saper desiderare e cercare, ad abbandonarsi all'Amore che continuamente chiama e invita» (dall'Introduzione).
Che cosa significa riuscire nella vita? E qual è il senso di una vita autenticamente riuscita se nell'economia dell'universo siamo meno di un'ombra che passa? È stato dimostrato che nella storia non è mai esistita una creatura umana identica a un'altra. Ogni persona è cosa nuova e per essere felice deve sentire di dare compimento alla propria natura in questo mondo per renderlo migliore. Per diventare quelli che siamo chiamati a essere, per trovare la nostra strada, dobbiamo accettare il rischio di una ricerca esistenziale che ci chiede di non scegliere solo tra alternative note e rassicuranti, ma di rischiare, mettendo in discussione il nostro modo di amare, di lavorare, di stare con gli altri, spalancando gli occhi sulla varietà di colori che la tavolozza della vita ci offre. Il segreto dell'arte di riuscire è un'alchimia fra azione e contemplazione. E non c'è vera riuscita che non sia costruita superando lacune, storture, errori, sconfitte, delusioni.
In un tempo in cui la maggior parte dell'umanità si è allontanata da una vita a contatto con la natura, dirigendosi verso una eccessiva medicalizzazione anche dei più piccoli disturbi fisici, l'autrice - in contatto con i più famosi monasteri e conventi d'Italia - ha scelto di farsi raccontare la sapienza erboristica e medica che monaci e frati hanno coltivato fin dai tempi più remoti. In un viaggio entusiasmante Anna Maria Foli ha incontrato abati e madri badesse, priori e superiori, attingendo ai codici medievali della tradizione sul cosiddetto "giardino monastico" e ai ricettari della farmacia di San Salvatore a Gerusalemme, scoprendo che l'interesse per la psicosomatica e la terapia olistica fiorì proprio negli antichi conventi. Un grande prontuario di ricette terapeutiche, tutte naturali, attinte dall'antica sapienza di monasteri e conventi. Una guida pratica al riconoscimento delle erbe officinali e al loro uso medicinale, cosmetico, aromatico, dietetico. Di ogni rimedio, la storia, gli aneddoti, le caratteristiche, le proprietà curative, la preparazione e le modalità di utilizzo.
Nura vive a Gerusalemme, in una casa dal grande cortile, con mamma, fratelli, nonno e... Abu Elias, uno zio scorbutico e solitario, dai grandi baffi ben curati che incutono soggezione: le ricordano le lettere arabe, quelle che fa tanta fatica a leggere e scrivere. Abu Elias è un famoso cantastorie. Nura si ferma spesso ad ascoltarlo, restando quasi ipnotizzata da quei grandi baffi che vanno su e giù, su e giù, seguendo i movimenti delle labbra... Una notte, la bambina viene svegliata da un lieve fruscio, accompagnato da una strana sensazione sul viso, come di... peli! Un grande Baffo è comparso nella sua stanza. È uno dei baffi di Abu Elias! Comincia un viaggio meraviglioso, nel cuore della notte, in volo sopra i tetti della sua amata e martoriata città. Un'avventura in compagnia di quel curioso ammasso di peli che sa leggerle nel pensiero (!) e che la porterà a non avere più paura dello zio, a riscoprire la bellezza della scrittura araba e, soprattutto, a far diventare realtà il suo più grande sogno: unire parole e musica per diventare la prima cantastorie di Gerusalemme. Età di lettura: da 7 anni.