Il vangelo giunge a noi da una cultura lontana e racconta una storia unica nel suo genere, incomparabile con qualsiasi altra, dal significato mai scontato e intriso di simbologie. Prima di ricavarne degli insegnamenti, di elaborare delle riflessioni, di attualizzarlo, abbiamo però bisogno di capire chiaramente che cosa intende dirci. Ho scritto questo libro pensando a tutti coloro che aspirano a questo: cristiani di ogni età, giovani in ricerca, catechisti, animatori, membri di gruppi biblici, persone di diverse convinzioni che desiderano conoscere meglio i vangeli e il loro misterioso protagonista. Ho cercato di mettermi nei loro panni, di immaginare i loro dubbi e problemi. Questa guida non è dunque un commentario, ma si propone di presentare gli strumenti di base per capire meglio il contenuto dei vangeli. Con taglio divulgativo, è diretta a tutti coloro che, pur non avendo compiuto studi biblici specialistici, desiderano familiarizzare di più con questo testo unico. Lo scopo ultimo di queste pagine è aiutare a sperimentare la gioia di capire il vangelo.
Il mondo delle fiabe e il Vangelo di Gesù di Nazareth insegnano che è sotto quella parte di noi che ci fa più paura che si nascondono le perle più preziose. Occorre solo diventarne consapevoli, attraversare tutto il nostro «bosco» interiore fatto di ombre e paure, per uscirne trasformati e cominciare il viaggio verso il compimento del sé e quindi della felicità.
Una vita ideale, immaginata non segnata dal limite e dall’ombra, non potrà mai compiersi, semplicemente perché la vita non è sogno.
La bellezza è una via da percorrere, una porta da attraversare. È venuto il momento di confrontarci sul nostro stato di bellezza, perché essa è essenziale alla decifrazione e alla realizzazione della verità dell’uomo. Si tratta però di sapere come ripensarla e restituirle diritto di cittadinanza.
Il ritorno alla bellezza, augurabile a tutti i livelli, non può evitare l’incontro con l’avventura educativa; anzi, proprio questa la esige in modo particolare perché l’educazione è un evento di natura attrattiva e questa è possibile se è pervasa e animata dalla bellezza.
«L’eclissi della luce della bellezza spaventa tutti, ma in modo particolare si presenta come una vera disgrazia per i giovani che, solo alla sua chiarità, possono vedere gli orizzonti plurali del presente per decifrarlo e del futuro per non temerlo e andare verso di esso con fiducia».
«Ma è proprio il caso di andare così lontano per parlare di catechesi? Non si tratta di un'evasione, di un emigrare lontano nell'incapacità di operare vicino? Tutte le generazioni hanno avuto la vivacità di una perspicacia che scopre e crea; una rapida scorsa lungo le età mostra che innumerevoli intuizioni, che noi siamo proclivi a credere recenti, hanno radici e spesso anche frutti nell'antichità. Un cammino a ritroso delle date non è un regredire, è un rifornirsi di apporti sostanziosi e, sovente, brillanti. La storia è uno scrigno di tesori, che rimangono tali, anche se il cofano resta chiuso. Ignorarli è un impoverirsi; non si tratta di attingere arrestando il nostro percorso, ma di mettere a profitto i loro contributi per potenziarlo. In un tempo di "post-cristianità" e di neopaganesimo, il libro. Le catechesi dei Padri della Chiesa è destinato in particolare ai sacerdoti, agli studenti delle Facoltà teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose, ai catechisti, agli operatori pastorali e agli educatori, per maturare una fede nutrita dalla Parola e vissuta con autenticità». (Dall'Invito alla lettura di Donato Petti)
Se oggi si chiede a qualcuno come sta, la risposta è quasi sempre: "Sono stanco". La frenesia e i ritmi impossibili stanno trasformando la vita in uno sfiancante elenco di cose da fare. Tutto diventa un dovere monotono, manca il piacere delle piccole cose e delle sincere libertà di cui tutti abbiamo bisogno per non diventare automi infelici nel nostro ambiente sociale e isterici insoddisfatti nella sfera degli affetti. Questo libro offre consigli pratici per trovare respiro tra le varie incombenze dell'esistenza, invitandoci a dare valore a ciò che è importante per la nostra felicità. Vuoi imparare ad arrivare a sera con un sorriso e senza urlare come un'isterica?
Il catechismo è una scuola di vita anziché di dottrina: se ben spiegato, è capace di far compiere scelte concrete e motivate da profonda convinzione anche in ragazzi adolescenti. Per un parroco, la catechesi è - insieme alla liturgia - la priorità non negoziabile. Il modo migliore per assistere le famiglie è con catechiste preparate, convinte, con fedeltà al Vangelo e fantasia di comunicazione. "Se si vive il fare catechismo come alta forma di educazione alla vita, allora si accettano i fallimenti, i ripensamenti, le prospettive nuove di attività: perché la catechesi cambia con i tempi pur rimanendo sempre se stessa. Sono felice quando devo incontrare le mie catechiste. So di poter condividere con loro la passione per il Signore e di poter inventare insieme come attrarre a Lui i nostri ragazzi."
Frutto di un lavoro educativo in un oratorio di Catania, questo libro presenta sotto forma di fiaba un percorso di cambiamento proposto ai ragazzi.
Diciassette tracce per animare altrettanti incontri di meditazione per adolescenti, seguendo lo stile esperienziale: una pagina di vangelo, brani e racconti per favorire un confronto fra la vita e la parola, una preghiera per fare di ogni incontro una celebrazione, domande e suggerimenti di attività per il gruppo, una formula di fede conclusiva. Il tutto condito dallo stile narrativo e ricco di humor dell'autore.
Foglietto illustrativo
Controindicazioni alla lettura
Non dovete leggere questo libro se vi scandalizzano le seguenti 10 frasi:
1. I cattolici sono poco efficaci nel comunicare le verità di fede.
2. I cattolici dovrebbero sapersi integrare nella cultura del tempo.
3. I preti sono pochi perché i giovani li scambiano per assistenti sociali.
4. La morale della Chiesa è vista come una serie di obblighi scollegati dalla realtà.
5. La preghiera è capace di creare bigotti insipidi e acidi.
6. Non esiste nulla di più noioso di un cattolico impegnato che organizza conferenze.
7. Davanti alla politica la Chiesa sembra una pecorella indifesa.
8. Discutere con un laicista agguerrito è inutile. Di solito.
9. Per non perdere fedeli noi sacerdoti accettiamo compromessi da brivido.
10. Sappiamo legare due giovani in matrimonio, ma non sappiamo più liberarli se ci accorgiamo che è stato un grave errore farlo.
Ad ognuna di queste frasi è dedicato un capitolo di questo libro, che è umoristico, cioè diabolicamente serio. Se, dopo aver letto tutto questo, volete proprio aprirlo sono affari vostri. Io vi ho avvertito. Ok?
Diego Goso
Don Diego Goso è sacerdote della Diocesi di Torino. Giornalista, blogger e scrittore. Si occupa di scuole materne, pastorale giovanile e comunicazione istituzionale. Ha scritto questo libro nel suo decimo anno di messa convinto che essere prete sia la cosa più straordinaria che gli è capitata nella vita. Ogni giorno dialoga con i suoi lettori sul sito "http://www.lospillo.it/"www.lospillo.it.
Per Effatà Editrice ha pubblicato: Cattolicesimo. Manuale di sopravvivenza, una ricerca umoristica sulla vita delle comunità parrocchiali. Scherzi da prete. Ridere della religione, religiosamente, una raccolta di aneddoti e testi comici sul mondo cristiano e le vite dei papi. Il Vangelo secondo... Dr. House, un’analisi della famosa serie televisiva in chiave cristiana. Il Vangelo secondo... i Simpson, una rilettura della vita e della fede accompagnati da Homer e famiglia.
Un libro che ci porta, passo dopo passo, alla scoperta di come sia possibile realizzare questo fondamentale atto cristiano, il perdono.
I racconti sono, oggi, tra i prodotti più necessari.
– Sono la strada più breve tra la comprensione della verità e l’essere umano.
– Sono spilli che fissano le idee: li senti al mattino e ti rimangono addosso per tutto il giorno.
– Sono la conchiglia: l’appoggi all’orecchio e ti racconta l’oceano.
Insomma, un forte applauso a questa nuova raccolta!
Ogni racconto è un fuoco acceso. Tutti possono attingervi luce e calore. In particolare i sacerdoti che (finalmente!) hanno deciso di sconfiggere lo sbadiglio religioso; in particolare i catechisti che vogliono che la “buona” Novella diventi anche “gradita” Novella; e – perché no? – tutti gli educatori che ancora vogliono continuare a parlare ai ragazzi d’oggi, ormai reattivi al solo codice comunicativo televisivo.
Meglio stare senza mangiare che senza storie, perché senza mangiare si muore, ma senza storie si vive da morti.
Roberto Benigni