Il periodo in cui viviamo è stato definito in molti modi: l'età del disincanto, il tempo della post-verità, la società liquida, l'era dell'evaporazione del padre... Invece di spaventarci, come educatori, docenti, catechisti, genitori cristiani possiamo convertire l'occasione di vivere in questa epoca in opportunità: ciò implica comprendere cosa siamo chiamati a offrire al mondo e quanto esso abbia bisogno di noi, proprio per portare a compimento la sua aspirazione di bene e riuscita per l'uomo. Educare cristianamente, evangelizzare, insegnare religione non è obsoleto, ma anzi necessario più che mai: è importante però esplorare quali aspetti dell'annuncio di Cristo e della pedagogia cristiana siano da potenziare e coltivare oggi. Il libro tratteggia una diagnosi culturale del nostro tempo e presenta una proposta metodologica, ampiamente sperimentata, capace di intercettare l'interesse dei ragazzi.
Il diavolo Codamozza, alunno del Liceo Minosse, scambia messaggi e e-mail con il suo professore di Tentazioni del biennio: l’obiettivo è contagiare le giovani anime con i loro sette vizi capitali. Ma in azione ci sono anche Luca, apprendista angelo custode, e il suo insegnante di Beatitudini al Liceo Maddalena. Chi avrà la meglio? Sarai tu a deciderlo! E ricorda: Il vizio non ha bisogno di peccati grandiosi, ma di cattive abitudini che, giorno dopo giorno, mettono in noi radici.
Sei iscritto all'università da qualche anno e hai perso smalto per lo studio? Ti chiedi a cosa ti serviranno nella vita tutte le ore trascorse a lezione o a preparare gli esami? Vorresti trovare le parole per infondere nei tuoi colleghi la forza e la speranza che tu hai trovato? Questo è il libro per te! C'è un mondo là fuori che ha bisogno di giovani che, con coraggio e fragilità, costruiscano il regno di Dio anche nelle aule di un ateneo. Lasciati condurre per mano lungo la strada che porta a Colui che è Vita, Verità e Via. Regalati un ritaglio di tempo e di silenzio. Accendi il cuore e la mente!
Ecco il decalogo biblico in "salsa familiare" per voi, genitori disperati, che pensate di dover sostenere una guerra con il vostro figlio/a adolescente. In realtà non c'è nessun vero "nemico", anche se a volte "loro" si presentano così o sembrano vedere così "noi". Queste pagine sono il tentativo di scendere in trincea con voi. E di giocare così pulito da far capire, a questi benedetti e amati figli, che quando il gioco si fa duro... i duri cominciano a giocare. E a vincere.
In queste pagine si affrontano i quesiti più scottanti che genitori, educatori e insegnanti si pongono nello svolgimento della loro opera educativa. L'ipotesi centrale si fonda sulla convinzione che ognuno di noi può continuamente sviluppare il proprio potenziale educativo sia per migliorare se stesso, sia per contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Chi non coltiva la speranza e la fiducia nel rinnovamento di sé e della porzione di mondo che gli è stata affidata, rischia di rimanere inchiodato ai blocchi di partenza della propria vita. Il principio di educabilità, qui coniugato dalla teoria alla pratica, tocca vari ambiti: la costruzione di una personalità solida, l'educazione affettiva e sessuale, il progetto di vita, la figura paterna e l'educazione dei figli, la relazione tra docenti e studenti, l'educazione al bene comune e all'interculturalità. "L'educabilità non è un principio astratto, ma un dinamismo che entra a pieno titolo nella quotidianità dei nostri atti. Tutto ciò che noi compiamo può rivestirsi di valore educativo."
Non basta la buona volontà per essere dei bravi animatori d’oratorio. Se mancano tecnica e professionalità ci si blocca alla prima difficoltà e l’entusiasmo si spegne in fretta.
Inoltre, saper offrire un volontariato competente al massimo delle proprie possibilità è un dovere verso le famiglie che affidano i loro ragazzi alla parrocchia.
Partendo da questi principi l’autore accompagna il giovane animatore d’oratorio con 10 consigli pratici, spruzzati di umorismo e arricchiti di esempi concreti e idee chiave riassuntive, in un cammino di formazione da meditare insieme o con la propria équipe di animazione parrocchiale.
Dal semplice cartellone all’organizzazione di un incontro di preghiera, ecco 10 regole per non far perdere la fede ai ragazzi dei gruppi giovanili... e non perdere se stessi nell’avventura dell’educazione.
"La globalizzazione, e l'apertura di nuove prospettive che con essa si concretizza, rappresenta un valore aggiunto e una straordinaria opportunità per tutti: i nuovi legami tra i popoli, i mercati, la produzione, il trasferimento della tecnologia e delle merci, la circolazione e la diffusione del sapere. Ma occorre, per vivere in un mondo più giusto, creare le condizioni affinché questa nuova dinamica mondiale si traduca in una globalizzazione dei diritti, dei benefici, delle opportunità, in una redistribuzione delle ricchezze, in modo tale che coloro che stanno ai margini dello sviluppo possano trarre opportunità e occasioni per uscire dalla loro condizione di marginalità e trovare piuttosto una dignità di vita, di valore e di esistenza.Per mettere a disposizione delle parti più deboli del pianeta e delle nostre città le risorse e gli strumenti per crescere, occorre promuovere, anche e soprattutto a livello locale, politiche capaci di governare il cambiamento. Occorre costruire politiche per i giovani, i quali vivono naturalmente un'età di transizione, e realizzare reali attività di cooperazione decentrata.Ecco perché un progetto europeo come Mirando al Mundo, che ha trovato terreno fertile in Argentina, Brasile e Bolivia e che ha saputo tenere insieme entrambe queste politiche, può costituire un'esperienza singolare di promozione di una cultura globale e condivisa dei diritti e della democrazia, che diventi capace di leggere il mutamento, interpretarne le cause e governarne gli effetti anche sulle nuove generazioni." (Piero Fassino)
Pierre, primi anni delle superiori, ha un sogno: diventare un giocatore di pallavolo. I suoi, però, hanno altre idee sulla vita... Così gli tocca partire per l'estero, a studiare. Sceglie Losanna, in Svizzera, e qui comincia la vera storia: un mondo da scoprire, una lingua da imparare, un nuovo ambiente, i primi tuffi del cuore. E poi l'incontro di amicizie vere, le bravate notturne, l'ingresso non facile in una nuova squadra di pallavolo e... la finale del campionato. "La diagonale stretta" affronta il vivere dei giovani: le incomprensioni con i genitori, i silenzi, i momenti di sconforto, ma anche il coraggio di mettersi in gioco e accettare le sfide per realizzare i propri sogni. Età di lettura: da 12 anni.
I sette vizi capitali sono presentati ai ragazzi per essere conosciuti, compresi e anche vinti.
Che cosa possiamo fare per salvare l'educazione nel terzo millennio? Siamo in piena emergenza educativa: un'emergenza silenziosa, ma che ha effetti disastrosi! La maleducazione trionfa. Non possiamo continuare la latitanza. Dobbiamo ritornare a educare i nostri figli e non solo allevarli, perché non educare è una follia: è tagliare il ramo su cui siamo seduti. Non educare è rubare il futuro. Queste pagine tifano perché rifiorisca un'educazione capace di far sì che chi nasce "uomo" diventi "umano". "L'epoca contemporanea è una corsa drammatica tra catastrofe ed educazione" (Herbert George Wells)
Un libro che si rivolge direttamente agli adolescenti, con suggerimenti concreti perchè possano indirizzare il proprio percorso di crescita nella direzione della vita vera, bella e piena, in compagnia di Gesù.
Frutto della stretta collaborazione fra due Servizi nazionali della CEI, quello per la pastorale giovanile e quello per il progetto culturale, queste pagine si snodano intorno ad alcune questioni di fondo: è possibile dare alla pastorale, specificamente a quella giovanile, una forte dimensione culturale? Ed è possibile farlo nell'ottica di quella «pastorale integrata» che si sta gradualmente diffondendo? Il libro si propone come fonte di stimolo e di sostegno per quanti affrontano la sfida di immettere nella vita delle comunità cristiane un convinto impegno per la crescita della persona e per una creativa azione comunitaria, favorendo la crescita della prospettiva culturale che da anni è una scelta dell'Episcopato italiano, autorevolmente confermata da Benedetto XVI.