Questa biografia ripercorre le vicende salienti di un uomo dall'altissimo profilo morale, religioso, scientifico e operativo. Ne esce un ritratto talmente ricco, da indurre la sensibilità del lettore a sospettare si tratti di un «panegirico» fuori moda. Ma le fonti e le testimonianze trasmesseci da chi l'ha conosciuto sono concordi circa l'eccezionalità del personaggio. Antonio Rosmini, oggi, per molti è il più grande pensatore italiano dell'Ottocento. Va crescendo l'opinione che egli sia il più grande pensatore dell'Ottocento europeo. Di certo è l'ultimo grande pensatore enciclopedico. Ma, per i cristiani, egli è anche un santo. Infatti il meglio di Rosmini non consiste nella pur vastità e profondità dei suoi libri, bensì nella capacità di convogliare studi ed azione verso una santità personale integra, che all'interno lambisce i vertici della mistica, all'esterno si profonde in carità per il prossimo. "Il suo esempio aiuti la Chiesa a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società." (Benedetto XVI)
L'autore di questo libro è convinto che tutti possano vivere felici, e prospetta una gioia continua in grado di accompagnarci sia nella buona che nella cattiva sorte. Un discorso che procede anche attingendo alla propria esperienza, ma soprattutto cercando continue verifiche sia nei fenomeni della società attuale sia nelle fonti classiche e moderne della cultura filosofica e religiosa sulla felicità umana. Conquistare la felicità è la meta finale di ogni nostro desiderio e azione: ci accompagnerà in ogni istante della vita. Ma si tratta di un inganno necessario o di un bene legittimo? E poi, dobbiamo accontentarci di sporadici sorsi fluenti di gioia o possiamo impostare la vita in modo da aspettarci una contentezza stabile, crescente, coerente, pur nella fluidità dell'esistenza?
Il percorso teologico contenuto in questo volume, partendo dal rinnovamento del teologare operato dal concilio Vaticano II e da alcuni dei principali teologi del '900 (H. de Lubac, Y.-M. Congar, H. U. von Balthasar, K. Rahner, J. Ratzinger), riprendendo alcuni percorsi filosofici (S. Kierkegaard, in particolare), intende ripensare i dati fondamentali, al fine di rendere teologicamente ragione del sorprendente mostrarsi, dirsi e darsi definitivo di Dio/Agape nella singolarità dell'evento cristologico.