Con una riedizione delle due opere più famose di Thibon, Diagnosi e Ritorno al reale, ritorna un testo che è allo stesso tempo una pietra miliare, una pietra di paragone e una pietra di inciampo per il mondo e l'uomo moderni. Thibon, che non ama la definizione di "autodidatta", ha avuto per maestri i libri, anche se apprese il latino, il greco, il tedesco, lo spagnolo leggendo Seneca, Platone, Holderlin e Cervantes, mentre lavorava nei campi. Il testo rappresenta un salutare antidoto all'irrealismo della nostra società, dove la relativizzazione dell'esistenza si è ormai sostituita a quella visione reale e naturale della vita di cui forse i nostri padri ricordano con nostalgia i brandelli. La scoperta del filosofo-contadino ha segnato per molti una svolta decisiva. Il pensiero di Thibon, come del resto ogni grande pensiero cristiano, riguadagna quella dimensione creaturale dell'esistenza - il riconoscersi creatura e il contemplare la creazione - che riconnette a Dio mediante l'innamoramento al reale.
"Il libro di Jean Dumont - studioso noto in tutto il mondo come esperto di storia religiosa - è una galleria di tutte le menzogne rivoluzionarie e dei motivi per cui molti studiosi francesi si sono rifiutati di festeggiare il bicentenario del 1789. Vengono messe in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio - veri e propri predecessori dei gulag. Illustrato con 29 tavole a colori dell'epoca, il volume è ricco di dati e di informazioni ed ha l'ulteriore merito di porre in evidenza come fu la religione, ancor più che la stessa monarchia, il reale nemico dei rivoluzionari."