Il modo di dipingere del Tiepolo è così facile, in apparenza, da risultare quasi frivolo. Questo volume intende dimostrare invece come la sua "intelligenza figurativa" sia costruita non in termini letterari o narrativi, ma puramente visuali. L'artista pensa, ragiona, elabora sulla base di un sapere pittorico che ha le sue regole, la sua grammatica, i suoi trucchi. Rivelatori in questo senso sono i disegni, gli schizzi e i modelli, spia di una grande perizia tecnica, ma anche di una consapevole abilità nello sfruttare i valori più autentici del patrimonio artistico.
Se i filosofi e oratori della Grecia classica sono cittadini della polis, e come tali rappresentanti per eccellenza delle virtù democratiche, in epoca ellenistica gli intellettuali vengono effigiati come guide spirituali, a volte insieme ai loro allievi, cui insegnano come vivere lontano dai dolori e dalle passioni della vita pubblica. Con un lavoro di analisi e raffronto all'interno di un materiale documentario ricco e variegato, l'autore intende offrire una ricostruzione dei contesti sociali, che mostra come i ritratti degli intellettuali, lungi dall'essere tentativi di riproduzione realistica di fisionomie celebri, siano rappresentativi degli universi culturali cui appartengono, riflettendone aspirazioni, ideali, sistemi di valori.