La vita di Emilio Lussu fu un susseguirsi ininterrotto di avventure: quattro medaglie in guerra; la risposta armata allo squadrismo; il carcere, il confino e la fuga da Lipari con Rosselli e Nitti; l'opera di "diplomazia clandestina" svolta fra Spagna, Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Un socialista "irregolare" perché libertario, antiautonomista, svincolato dal PCI, eppure consapevole che solo la coesione fra le forze di sinistra avrebbe permesso di "costruire l'Italia".
All'indomani della sua pubblicazione, la biografia scritta da Melissa Muller ha fatto scalpore. Il motivo: il ricorso a un documento scottante, ovvero a cinque pagine dello stesso "Diario" di Anne Frank, rimaste a lungo inedite per la volontà di Otto Frank, il padre di Anne. Sono pagine in cui la giovane parla del matrimonio dei suoi genitori, rivelandone anche gli aspetti oscuri: pagine che, gettando nuova luce sui rapporti interni alla famiglia Frank, contribuiscono a umanizzarla, a toglierle quella patina mitica di cui il successo del "Diario" di Anne l'aveva ricoperta. Ed è in questa chiave che va letta la biografia: non come un libro-scandalo, ma come la più approfondita testimonianza sull'autrice del principale documento sulla shoah.
Scritto durante la guerra, "Watt" è il terzo romanzo dello scrittore irlandese e l'ultimo redatto in inglese. Vi si narra la storia di un uomo di mezza età e di "cultura universitaria", Watt, che va a servire nella casa di un certo signor Knott, in uno strano rapporto molto simile alla vita: si viene, si cerca di capire perché e da dove si è venuti, si ha la sensazione di raggiungere qualche meta e alla fine bisogna andarsene.