In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull'altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: "Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi". Con dolore, e con disarmante onestà, in "Olive Kitteridge" si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana - e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. E il fragile, sottile miracolo di un'alta pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo "romanzo in racconti", del Premio Pulitzer 2009.
Grazie all'invenzione di un sangue sintetico, i vampiri si sono trasformati da mostri leggendari in semplici cittadini che amano andarsene in giro di notte. Gli esseri umani, dunque, non dovrebbero più fare parte della loro "dieta". Molti continuano però a temere la presenza di queste creature "che spuntano fuori dalla bare". Capi religiosi e governanti di tutto il mondo hanno compiuto le loro scelte riguardo alla politica da adottare: ma nella cittadina di Bon Temps, in Louisiana, non è stata ancora presa una decisione definitiva. Sookie Stackhouse, che a Bon Temps fa la cameriera in un bar, sa cosa significa essere emarginati. Dotata della capacità di leggere nel pensiero di chi le sta accanto, Sookie non ha tuttavia alcun pregiudizio ed è favorevole all'integrazione dei vampiri: tanto più da quando ha conosciuto Bill Compton, un bellissimo ragazzo di centosettantatré anni che vive nella sua stessa strada. Una serie di avvenimenti misteriosi metterà però a dura prova la sua benevolenza.