Stiamo già vivendo un'emergenza climatica. Ma quanto possono peggiorare le cose? La civiltà collasserà? Abbiamo già superato il punto di non ritorno? Che tipo di futuro possono aspettarsi i nostri figli? Consultando rigorosamente i più recenti studi della climatologia, Mark Lynas esplora il corso che abbiamo tracciato per la Terra nel prossimo secolo e oltre. Grado per grado, Lynas delinea le probabili conseguenze del riscaldamento globale e della catastrofe climatica che ne deriverebbe. Con un grado in più - la situazione in cui ci troviamo ora - già le foreste della California e dell'Australia vengono divorate da incendi devastanti, mentre uragani mostruosi colpiscono le città costiere. Con due gradi in più, la calotta polare artica si scioglierà e le barriere coralline scompariranno dai tropici. Con tre gradi in più, il mondo inizierà a rimanere senza cibo, rischiando di condannare milioni di persone alla carestia. Con quattro gradi in più, vaste aree del globo diventeranno inabitabili per via del caldo, cancellando dalla mappa intere nazioni e trasformando miliardi di persone in rifugiati climatici. Con cinque gradi in più, il pianeta registrerà le temperature più alte degli ultimi 55 milioni di anni. Con sei gradi in più, infine, avrà luogo un'estinzione di massa senza precedenti, e quasi tutte le forme di vita rischieranno di scomparire dalla faccia della Terra. Il nostro destino non è ancora deciso, ma il tempo stringe. Dobbiamo porre fine alla maggior parte del nostro consumo di combustibili fossili entro un decennio se vogliamo salvare l'Artico e le barriere coralline. Se falliamo, rischiamo di superare il punto di non ritorno, spingendo il caos climatico verso una spirale fuori controllo. Questo libro non deve essere ignorato. Questo è davvero il nostro ultimo avvertimento.
"In che modo dobbiamo intendere lo splendore dell'universo? Noi siamo circondati dalla bellezza. Quale ne è stata la causa?". Contemplando l'immensità del mondo naturale di cui è parte, l'uomo ha sempre provato un senso di stupore, a partire da quello che inevitabilmente ci coglie ogni volta che alziamo lo sguardo al cielo stellato. Dalla meraviglia dell'umanità davanti alle forze cosmiche sono nati culti, miti, leggende, ma anche la curiosità e il desiderio di sapere all'origine della scienza. Oggi, ci ricordano gli autori di questo saggio: "siamo la prima generazione ad aver compreso la portata scientifica globale della storia dell'universo". Una storia che si può raccontare come un viaggio: Il matematico e cosmologo Brian Swimme e la studiosa di religioni Mary Evelyn Tucker tornano indietro di oltre 13 miliardi di anni, quando avvenne il Big Bang, e passano per le tappe che hanno portato alla formazione della vita sulla nostra Terra. Forze di attrazione, particelle elementari che si legano e si scindono, miliardi di galassie che ospitano trilioni di stelle: il nostro cosmo è animato da una capacità creativa pressoché illimitata. L'immagine che ne abbiamo oggi, resa possibile dalle scoperte di uomini rivoluzionari come Keplero, Copernico, Galileo, Darwin o Einstein e dalle conquiste della tecnica, è quella di un universo in espansione, "vivente", ma non privo di mistero.
Mai come oggi, a causa del progressivo esaurimento del petrolio e di cambiamenti climatici sempre più violenti, la necessità di fonti energetiche alternative e sostenibili sta diventando impellente. Ma nonostante l’urgenza delle istanze ecologiste, l’Occidente industrializzato non ha ancora compreso ciò che il resto del mondo sa già da tempo: ci stiamo rapidamente avvicinando a una catastrofe alimentare. Le fattorie stanno sparendo, i cibi geneticamente modificati si stanno diffondendo a macchia d’olio, il prezzo del pane continua a salire. E l’utilizzo di soluzioni alternative alle risorse tradizionali, come gli ogm per aumentare la produzione del Terzo Mondo e i biocarburanti in sostituzione dei combustibili fossili, non fa che aggravare la situazione, perché presuppone il ricorso sempre più massiccio a un’agricoltura industriale.
In questo volume Vandana Shiva spiega perché i tre problemi più urgenti per l’umanità – la fame nel mondo, il peak oil, il surriscaldamento globale – siano profondamente collegati tra loro e perché ogni tentativo di risolverne uno, senza implicare necessariamente tutti gli altri, si sia rivelato finora fallimentare. Una triplice questione che rappresenta, al contempo, una triplice opportunità per ripensare a livello globale la politica agricola, energetica, ambientale.
Libro forte e visionario, lettura obbligatoria per chiunque abbia a cuore il futuro del pianeta, Ritorno alla terra ci invita a immaginare una realtà in cui gli esseri umani contano più dei profitti e auspica una ripresa dei principi della cultura contadina, basata su produzioni di nicchia, sostenibilità, comunità locali, giustizia ambientale. Vandana Shiva ci dimostra così che è ancora possibile immaginare un futuro in cui si riuscirà a superare la dipendenza dal petrolio e dalle assurde regole dettate da una globalizzazione sfrenata.