"Medici con l'Africa" è un film girato nel 2011 in Mozambico da Carlo Mazzacurati. Testimonia l'attività in Africa del Cuamm, che da oltre sessant'anni continua a lasciare vivissima traccia di sé nei distretti e negli ospedali che supporta per creare servizi sanitari efficienti e compatibili con le realtà locali. Mazzacurati va alla ricerca degli uomini e delle donne che hanno fatto della loro motivazione a operare in Africa uno stile di vita, una testimonianza di perseveranza e passione, una traduzione quotidiana dell'evangelico "andate e curate gli infermi". Cerca negli occhi di queste donne e di questi uomini la luce che li lega alla fatica, all'ostinazione, persino al rischio di fallire. Le testimonianze dirette di alcuni protagonisti si intrecciano al vigoroso ritratto di una delle personalità carismatiche di Medici con l'Africa Cuamm, don Luigi Mazzucato, che qui emerge come primo responsabile attivo delle "chiamate" all'azione e sollecito supporter spirituale degli operatori sanitari. Il libro si muove, forte di tonalità diverse, intorno all'avventura cinematografica di Carlo Mazzacurati e più ampiamente intorno all'opera del Cuamm. Scrittori, giornalisti, musicisti, nonché alcune voci importanti del Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari ci dicono finalmente cosa si può fare, in che modo si può farlo, e dove è necessario farlo. Senza retorica.
"Un bambino è la forma più perfetta di essere umano," scrive in un racconto Vladimir Nabokov, cristallizzando in una frase l'eterna magia della riproduzione. Questo film di Thomas Balmès è un viaggio silenzioso attorno al mondo dei bambini, il montaggio per immagini e colori del turbine di sensazioni che li plasmano nel primo anno di vita, un miracolo d'apprendimento che non conosce latitudine. Hattie e Ponijao, Mari e Bayargal, da San Francisco alla Mongolia passando per Tokyo e la Namibia, imparano a camminare nel mondo con la stessa sfrontata leggerezza, frantumando con la forza inesorabile della natura le differenze tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud. Perché basta guardare un bambino per ritrovare la fiducia nel genere umano.
"Bisogna fare soltanto quel che si è capaci di fare" ha detto una volta Franca Valeri, che più di qualunque altra artista del Novecento, ha saputo farci ridere dei nostri inguaribili difetti con ironica eleganza. "Franca la prima" è l'omaggio di Sabina Guzzanti alla pioniera dello spettacolo italiano. L'incontro tra due intelligenze libere e raffinate. Il sottile ma tenace filo della satira teso tra due donne che da mezzo secolo gettano il proprio sguardo tagliente su un paese condannato a essere sempre se stesso. Perché "di mezze calze che si prendono sul serio è piena l'Italia" (Franca Valeri). Il libro contiene: "L'amore è poetica attesa" a cura di Daniela Basso, "Una lettera di Alberto Arbasino a Franca Valeri", un omaggio all'attrice e al suo "Museo della Donna Contemporanea". Un'introduzione di Sandro Avanzo per comprendere il percorso artistico e intellettuale di Franca Valeri, attrice e autrice, protagonista della cultura italiana dal dopoguerra a oggi. Una raccolta di testi tra i più rappresentativi di Franca Valeri, racconti e ritratti di donne sorprendentemente attuali.
"Page One. Dentro il New York Times" è la cronaca di un anno intero, vissuto nel cuore del più importante quotidiano del globo, al fianco di coloro che cercano di salvare la tradizione della stampa e indagano sul futuro e sul ruolo del digitale. Al fianco soprattutto dei giornalisti del media desk per raccontare dall'interno la trasformazione del sistema dell'informazione nel suo momento di maggiore incertezza, con internet che è diventato la principale fonte di notizie e molti quotidiani in tutto il mondo che chiudono per bancarotta. Il libro contiene "Prima pagina" a cura di Emilia Bandel. Alcune stimolanti riflessioni sulla trasformazione del giornalismo. Tra versioni cartacee sempre più obsolete e sfida dell'informazione online, che ne sarà della figura del giornalista tradizionale e della sua professione nel prossimo futuro? Tra i contributi: la profezia del decano del giornalismo italiano Giorgio Bocca, un caso storico analizzato da Mimmo Franzinelli, l'anatomia della rivoluzione di natura culturale, economica e tecnologica prodotta dal digitale per le news (Vittorio Zambardino e Massimo Russo, Vittorio Sabadin). E inoltre: approfondimenti e curiosità sul film e sui suoi protagonisti.
"Un'evoluzione è un destino," ha scritto una volta Thomas Mann, non immaginando che sessant'anni dopo un pugno di esseri umani avrebbe cavalcato l'utopia di riunire i binari divergenti su cui corrono uomini e animali. "Project Nim" è la cronaca di una visione che nasce nel cuore degli anni settanta, il tentativo di insegnare a uno scimpanzé appena nato, Nim, il linguaggio degli uomini, crescendolo come se fosse un bambino. Una commovente storia di passione e tormento, la leggerezza di un sogno crudele che svanendo lascia un'impronta di realtà nel cuore di chi ci ha creduto per una vita intera perché amore e dolore non hanno genere. Il libro contiene "Obblighi umani, diritti animali" a cura di Ilaria Ferri. Per comprendere meglio la storia di Nim e quella di tutti gli animali utilizzati per la sperimentazione. I contributi di etologi, ricercatori e protagonisti di questa storia sollevano temi cruciali e determinanti sui quali siamo ormai chiamati a rispondere. Con quale diritto priviamo gli animali della libertà, li utilizziamo per il nostro divertimento, per un presunto vantaggio per gli uomini?
Dopo Bob Dylan e gli Stones, Martin Scorsese continua il suo viaggio nella grande musica pop/rock del Novecento con un documentario sulla vita di George Harrison, il "terzo" Beatles, il chitarrista, colui che più di tutti gli altri ha saputo defilarsi dalle scene scegliendo un percorso spirituale intimo e irripetibile. George Harrison: "Living in the Material World" è prima di tutto il racconto di un'esperienza straordinaria e fuggente, gli otto anni che hanno cambiato la storia della musica pop con la rivoluzione culturale dei Beatles, un quadrato illuminato da un successo immortale di cui George Harrison era un vertice. Poi, dopo il 1970, la storia di un uomo in viaggio verso una spiritualità sempre più intensa, una ricerca di se stesso e di nuovi significati costellata da nuovi successi da solista. Una storia di musica e vita raccontata sulla scena, oltre che da Harrison stesso e dagli altri tre Beatles, da personaggi come Ravi Shankar, Eric Clapton, Jackie Stewart, Terry Gilliam, George Martin, Jane Birkin, Yoko Ono, Klaus Voorman, Phil Spector, Tom Petty e altri ancora, compresi moglie e figlio di Harrison. Il libro allegato al DVD, e curato da Federico Pontiggia, raccoglie un'intervista al regista, un'indagine sul ruolo della musica nel cinema di Scorsese e un'analisi critica del film.
Lo straordinario pianista jazz Michel Petrucciani, il genio alto un metro e due centimetri, riposa dal 1999 nel cimitero degli artisti per antonomasia, il Père Lachaise di Parigi, stroncato da una malattia crudele che l'ha portato via al mondo a soli trentasei anni. Ora questo artista inimitabile rivive nel documentario di Michael Radford, presentato all'ultimo Festival di Cannes e uscito con successo in sala anche in Italia. Come in un sogno, ripercorriamo la vita di un freak a cui tutto il mondo si è inchinato, il primo straniero che poté esibirsi al mitico Blue Note di New York. Il pianoforte gli parlava e lui rispondeva, ebbe quattro mogli e donne ovunque: visse con ironia e sregolata ubiquità un'esistenza a mille, tutta d'un fiato, di cui Radford tenta di intercettare l'unicità costringendosi a evitare la retorica. Una ricca collezione di interviste e materiali di archivio ci racconta la storia di un uomo dall'incredibile talento, che ha dovuto sconfiggere un pesante handicap fisico per diventare un indiscusso gigante della musica.
Giorgio Bocca: il ruvido, aspro decano dei giornalisti italiani, uno dei pochi che può ancora raccontarci il fascismo, i venti mesi di guerra di Liberazione, il sangue dello scontro fratricida e l'alba del 25 aprile 1945. E poi la ricostruzione, il boom visto dalle redazioni dei giornali più prestigiosi del paese, la scoperta della provincia, la doccia fredda del riflusso, gli anni di piombo e l'era del craxismo, fino alle incertezze di un presente così lontano dai sogni e dalle illusioni della Resistenza di rifondare un paese civile e democratico. Nel libro un intervista di 144 pagine. Nel DVD: "La neve e il fuoco" un'ora di intervista a Giorgio Bocca, che ripercorre la propria storia umana e professionale. In un'unica appassionata cronaca dell'essere italiano e insieme antitaliano, Bocca rievoca l'infanzia e l'adolescenza a Cuneo durante il Ventennio, il salto da Torino a Milano, la passione viscerale e intellettuale per la professione di giornalista, i grandi incontri, i viaggi da cronista al Sud, ma anche il suo rapporto con il lavoro e con il denaro, la fragilità della vecchiaia, il momento dei bilanci, in un intreccio continuo e necessario fra storia personale e storia del paese.
Prodotto dalla JumpCut e coprodotto dai fratelli Almodóvar e dal regista brasiliano Fernando Mereilles, il documentario mostra la dimensione etica e personale del Premio Nobel per la letteratura José Saramago (scomparso a giugno 2010) nella vita di tutti i giorni, accanto alla moglie, la giornalista e traduttrice Pilar del Río Gonçalves. Seguendo la coppia durante il processo di scrittura del romanzo di Saramago "Il viaggio dell'elefante", dalla prima bozza scritta nella casa di Lanzarote nel 2006, al lancio ufficiale del libro in Brasile nel 2008, il documentario rivela un Saramago desideroso di scrivere e cambiare il mondo, pronto al contraddittorio polemico ma anche capace di grandi slanci di affetto, a dimostrazione che genio e semplicità possono andare d'accordo e che "tutto può essere raccontato in altro modo". Il risultato sono 240 ore di girato - ridotte a 125 minuti - che mostrano il lato meno noto di uno dei più grandi scrittori del nostro tempo e una commovente storia d'amore. Ecco quindi Saramago durante i momenti più intimi della vita domestica con la moglie o durante momenti più accesi, come quando discutono di politica. O ancora, durante momenti di intima confessione. Il libro allegato "Il viaggio non finisce mai" contiene alcuni estratti da "L'ultimo Quaderno", la raccolta di scritti che il Premio Nobel ha pubblicato sul suo blog l'anno precedente la sua scomparsa, e di diversi articoli a lui dedicati firmati da Roberto Saviano, Maurizio Maggiani, Giancarlo Depretis e Flores d'Arcais.
Questo è uno di quei film che andrebbero mostrati nelle scuole di ogni ordine e grado. Alza il sipario sullo stillicidio che si compie ogni giorno, da anni, sotto i nostri occhi: una corsa sfrenata all'approvvigionamento ittico, con ogni mezzo, che entro la metà del secolo rischia di consegnarci oceani senza più pesci da pescare, la fine di una risorsa che sembrava interminabile. E ci dice che se apriamo gli occhi non tutto è perduto: le soluzioni ci sono, e ognuno di noi, senza troppi sacrifici, può contribuire a fermare il conto alla rovescia. Tratto da un libro-inchiesta di Charles Clover, giornalista del "Daily Telegraph", e realizzato da Rupert Murray, eco-regista militante, Al capolinea - The End of the Lin è il crudo resoconto dell'immane disastro ambientale di cui (quasi) nessuno è al corrente, la tragica cecità del genere umano che, per soddisfare interessi economici e mode alimentari, sta riducendo a un deserto il mare, la culla della vita sul nostro pianeta. Perché la fine del mondo può nascondersi ovunque, anche nel piatto di merluzzo che mangeremo stasera. Il libro Un mondo senza pesci. Intervista al regista di L. Stefani; contributi di C. Scaffidi, S. Greco, L. Angelini, J. Volpe, A. Rosetti, F. Ferretti, L. Napoleoni. Mangiamoli giusti: miniguida (con ricette)per combinare piacere e responsabilità. A cura di Nicola Ferrero – Slow Food
Specifiche tecniche
Titolo originale: The end of the line
Durata: 82' 22''
Produzione: Gran Bretagna - ANNO: 2009
Formato video: 16/9 1:1.77
Audio: Originale Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano
Tipo DVD: dvd 5
Claudio Lazzaro entra con la sua telecamera dentro i raduni dei giovani neofascisti italiani e senza volerli aggredire, condannare e zittire, riesce a far parlare questi ragazzi e il loro "cuore nero". È un viaggio inquietante tra curve dello stadio, odio feroce per poliziotti e carabinieri, concerti di rock identitario e manifestazioni razziste, incontri internazionali a cui intervengono delegazioni da tutta Europa (Falange dalla Spagna, Npd dalla Germania, Nova dreapta dalla Romania) e raduni elettorali dove i loro leader e i loro voti sono ben accetti sul carro del centrodestra italiano. Oltre al DVD "Nazirock" il cofanetto presenta il libro "Ho il cuore nero" con contributi e saggi di Antonio Pennacchi, Furio Colombo, Claudio Lazzaro, Valerio Marchi, Nicola Mariani e Ugo Maria Tassinari.
"S-21 La macchina di morte dei Khmer Rossi" parla di cosa successe in Cambogia tra il '75 e il '79 durante il regime comunista di Pol Pot. Rithy Panh, regista del documentario e sopravvissuto al genocidio e alla detenzione, torna tra le mura di quello che fu il più grande centro di prigionia durante il regime dei Khmer rossi. I sopravvissuti, tre su diciassettemila, e le loro guardie, all'epoca ragazzini tra i quattordici e i vent'anni che si trovarono a incarcerare, torturare e uccidere le loro famiglie, per la prima volta si ritrovano. Ricordano e mostrano com'era la non-vita nel centro. Il libro contiene la rassegna stampa internazionale e un'intervista al regista.