A maggio 2018 «A Panda piace», il personaggio più famoso del fumettista Giacomo Bevilacqua, compirà 10 anni. Questo libro non vuole essere una semplice celebrazione del personaggio. Questo libro vuole essere un nuovo punto di partenza. Le strisce di «A Panda piace» nate sul web nel 2008 sono delle strisce nate e pensate per la rete, non per la carta. Per la prima volta in 10 anni, Panda vivrà le sue primissime avventure (aggiungendone di nuove) in maniera del tutto inedita. Giocherà con il fumetto andando oltre la vignetta, oltre il formato e, talvolta oltre la carta stessa. Tutte le strisce sono completamente ripensate, ridisegnate e riadattate dall'autore, per la carta, in questo modo sia i vecchi lettori affezionati che quelli nuovi, anche più piccoli, non avranno idea di cosa aspettarsi ad ogni pagina. Un libro-sorpresa in piena regola, con vignette nuove e vignette "rimasterizzate", in cui Panda, finalmente, potrà sbizzarrirsi come più gli aggrada...E totalmente a colori, nonostante sia un animale in bianco e nero.
“Non ricordateci tristi: ci siamo divertite, nei nostri giorni luminosi. Abbiamo appassionatamente preso a morsi la vita.”
La scienza è diventata un crimine.
La vera medicina è stata bandita.
Hanno vinto "loro".
Ma una madre non si arrende. Non ancora.
Gregory Rosboff va alla ricerca della verità sulla propria famiglia e sulle proprie origini, partendo dalle campagne del Wisconsin, per finire in mezzo a un complotto per rovesciare ? proprio nel senso di capovolgere ? lo zar di Russia. Intanto, attorno a lui continua a spuntare un misterioso libro, letto da tutti nelle situazioni più inadeguate (ad esempio nel pieno di una battaglia), che narra di un tal Max Middlestone e del suo gigantesco cane... "Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri" è un continuo rimpallo fra testi, sceneggiatura e disegni. A sinistra, le pagine di sceneggiatura e, a destra, le relative tavole disegnate. Da una parte le vicende di una storia che vuole diventare avventura e melodramma, dall'altra il disegno arguto e urticante che la ribalta, la travisa, la mette in burla. Tito Faraci e Sio si dividono la scena e fanno sentire il divario beffardo tra le puntigliose richieste del testo scritto e le scorciatoie maldestre delle vignette. Ma una storia c'è, eccome, e allora che fine fanno i personaggi in scena? E poi c'è davvero una fine che si possa dire fine?
Una biografia a vignette. Con un tratto delicato, quasi melanconico, Paulesu reinventa un Gramsci che ha i tratti di un bambino. Capelli in disordine, occhiali, braccia lungo il corpo: sembra lo scolaro modello dei libri di lettura, sembra un personaggio che viene da lontano. "Sono sardo, sono gobbo, sono pure comunista. Dopo una lunga agonia in carcere, spirerò. Nino mi chiamo." Così si presenta nella prima vignetta, e a quella seguono altre che di Gramsci ripercorrono le idee, le riflessioni, le lotte, gli amori. Fra gruppi omogenei di vignette l'autore inserisce sequenze di testo che raccontano la vita dell'uomo o citano passi importanti delle opere del politico e dell'intellettuale. Ne esce un libro del tutto originale che ci guida, come all'interno di un ideale museo (non monumentale, non celebrativo), dentro la vita, il pensiero, e l'eredità umana e politica di Antonio Gramsci.