Il volume propone un'analisi critica del pensiero di Sebastiano De Apollonia (1792-1864) soffermandosi dapprima sulla teoria della conoscenza e sulla metafisica e quindi sulle conseguenti posizioni etiche e politiche. Sacerdote e docente di filosofia presso il seminario di Udine, De Apollonia fu sospeso dall'insegnamento su ordine delle autorità austriache a causa della sua presunta compromissione con i moti del "48 in Friuli. Il testo propone elementi utili ad approfondire la conoscenza del periodo risorgimentale italiano, permettendo di capire le ideologie che si confrontavano nelle vicende che condussero all'unità d'Italia, e il ruolo degli uomini di chiesa nei moti rivoluzionari
L'opera del filosofo triestino Marino Gentile, fondatore della scuola padovana, viene analizzata da numerosi studiosi italiani che ne mettono in luce vari aspetti, dalla metafisica classica alla successiva elaborazione del pensiero platonico all'interno della propria particolare concezione etico-politica. Emergono inoltre interessanti rapporti tra il giovane filosofo e l'Assistente generale ecclesiastico della FUCI - all'epoca Giovanni Battista Montini - attraverso la pubblicazione di una parte dell'inedito epistolario.