La psicoterapia rappresenta una professione relativamente giovane. Alla grandiosa opera pionieristica di Freud, si sono progressivamente associati i contributi di insigni ricercatori nel duplice intento di comprendere la psiche umana e di arricchire un armamentario concettuale e applicativo capace di alleviare, se non risolvere, la sofferenza connessa ai disturbi mentali. Ne è derivata un'incredibile diversificazione di orientamenti e di modalità applicative che, allo stato attuale, fa di questa disciplina una vera giungla - sia nel senso delle risorse che delle insidie - con conseguente interesse e insieme disagio da parte della persona normale o del giovane in formazione per la difficoltà ad orientarsi in un mondo così complesso. Questo volume si propone di raccogliere una sintesi sui diversi orientamenti nella psicoterapia che l'esperienza e la consistenza dei percorsi formativi ha accreditato come maggiormente validated, per usare il termine generalmente utilizzato a livello internazionale, nell'arduo compito di differenziare i diversi approcci almeno in una fase intermedia o quantomeno sino a quando non saranno applicabili, semmai lo saranno, criteri di valutazione "scientifica" in un ambito così complesso.
I fatti di cronaca narrano episodi quotidiani di prevaricazione del più forte sul più debole, di mortificazione costante dei diritti e delle libertà individuali e collettive, di violazione dei valori e delle regole della convivenza civile. A essere messi in discussione sono i principi fondanti del nostro ordinamento enunciati al livello costituzionale, principi posti alla base del processo di edificazione della Costituzione europea. Questo stato di cose ha indotto un gruppo di giuristi a interrogarsi sul significato e sulla portata che riveste, oggi, il principio di uguaglianza in relazione ai diritti fondamentali. La riflessione svolta ha dato luogo al Convegno promosso dalla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali Gioacchino Scaduto, dal Dipartimento di Diritto Privato Generale dell'Università di Palermo, dal CSM Formazione Decentrata Distretto di Palermo, sul principio di uguaglianza nell'ordinamento europeo. In questo volume il principio di uguaglianza viene guardato nella prospettiva del valore preminente della dignità della persona, posto a fondamento della Costituzione europea, e alla luce del fenomeno sempre più diffuso del multiculturalismo.
Come si può rispondere alle trasformazioni in atto nell'ambito delle dipendenze? Questa è la domanda sottesa all'intero volume. Il testo si articola in quattro sezioni: la prima descrive l'evoluzione delle diverse forme di tossicodipendenza e il problema della doppia diagnosi, nelle sue implicazioni etiologiche, cliniche e terapeutiche; la seconda intende fare il punto sulla situazione italiana, valutando l'efficacia dei protocolli farmacologici e la loro integrazione con il trattamento psicosociale; la terza illustra alcune delle potenzialità dei Centri diurni (diagnosi, percorsi riabilitativi, interventi a bassa soglia, gestione delle ricadute); la quarta infine descrive alcuni percorsi in Comunità terapeutiche residenziali che hanno adeguato i loro programmi di cura alle necessità dei pazienti con doppia diagnosi
Il libro è un insieme di pensieri, idee ed esperienze su come gestire il settore dei beni e delle attività culturali, in un'ottica di marketing e di mercato. Analisi dell'offerta e della domanda, politiche di prezzo, valorizzazione del territorio, strategie di comunicazione, sponsorizzazioni e mecenatismo, tipologie di distretti, collezionismo d'arte, indagini sul pubblico, valore del brand, sviluppo dell'audience: questi gli argomenti affrontati nel volume, illustrati da professionisti e da accademici, e accompagnati da casi che diano la "giusta" misura delle cose.
Max Scheler (1874-1928) è stato uno dei filosofi più segretamente influenti del Novecento. Trascinato da uno spirito perennemente irrequieto e tormentato, ben rappresentato dal famoso ritratto di Otto Dix del 1926, riuscì ad aprire nuove prospettive in tutti i molteplici ambiti a cui si rivolse: la fenomenologia delle emozioni, l'etica materiale dei valori, la filosofia della religione, la metafisica, la sociologia del sapere, l'antropologia filosofica. Oggi c'è la possibilità di leggere le sue opere andando "con Scheler oltre Scheler stesso", al di fuori e oltre quelle mode e contrapposizioni che hanno caratterizzato il secolo scorso. Le sue pagine sono dirette alle strutture dell'esperienza, all'ordine razionale e alla grammatica della sfera affettiva. Per comprenderle il lettore è costretto ad attivare più del solito i propri vissuti personali, perché è a essi che le sue pagine, attraverso "fili invisibili", si rivolgono. Tenendo presenti tali caratteristiche questo volume approfondsce la conoscenza di Max Scheler presentando la sua filosofia e il suo pensiero attraverso sedici prospettive accumunate tutte dal fatto di avere dietro di sé una precisa storia e percorso personale, una diversa esperienza di come è stato possibile leggere e confrontarsi con Max Scheler.
Da quarant'anni ormai, nel nostro paese, le vicende della formazione si intrecciano con le sfide dello sviluppo organizzativo. La formazione ha promosso e diffuso nuovi pensieri e nuovi modelli, ha orientato positivamente comportamenti e valori, ha influito su alcune decisioni strategiche orientate in particolare alla gestione delle risorse umane, alla promozione di nuove competenze, al sostegno dei percorsi di carriera. Questo quarto volume di Scritti di formazione raccoglie alcuni contributi che, pure in tempi diversi, condividono questa prospettiva di fondo: leggere, riflettere, interpretare le vicende organizzative guardando a ciò che esse possono rappresentare come nuove possibilità e opportunità di miglioramento e di crescita delle persone, come nuove occasioni non solo di apprendimento ma anche di crescita. In particolare, i contributi si focalizzano sulle tematiche della leadership e del cambiamento. Le questioni del cambiamento sono infatti centrali per ogni soluzione formativa che sappia realizzare il proposito di una formazione-intervento, ovvero di un'azione capace non solo di trasferire contenuti ma anche di operare una più profonda trasformazione nei modi di pensare e di fare, degli individui e delle organizzazioni sinergicamente.
La psicoanalisi di Michael Eigen ribalta i luoghi comuni alla ricerca di quella vita che molti pazienti cercano di trovare nel percorso psicoanalitico, confrontati come sono, con lo stato di morte psichica che in misura maggiore o minore li accompagna. Eigen ha richiamato l'attenzione su come il trauma apra percorsi alternativi di sviluppo, così in questo mostra quanto "il senso di colpa come tormento, come forza disturbante, può creare aperture per nuovi tipi di esperienze, schiudendo l'anima a sentimenti fantastici, delicati, a sensazioni psichiche di consapevolezza, a regioni impalpabili e ineffabili dell'essere che lasciano senza respiro". Egli mette così in relazione la colpa al prendersi cura.
Grazie all'interesse crescente per la prima infanzia e per la gravidanza, nonché allo sviluppo delle tecniche bio-mediche e strumentali di indagine, il feto, insieme alla coppia genitoriale, sta assumendo un posto sempre più importante sia nella pratica di differenti professioni sanitarie, mediche e psicologiche, che nella riflessione etico-filosofica e giuridica. In questo libro, gli autori, entrambi pedo-psichiatri di formazione psicoanalitica, presentano la sintesi di quindici anni del loro lavoro all'interno di un'équipe specialistica di altissimo livello che, confrontata alle questioni sanitarie più impegnative della gravidanza, ha saputo prendere in considerazione anche aspetti fondamentali per la psichiatria infantile e la psicologia clinica dell'età evolutiva come la qualità delle interazioni durante la gravidanza stessa e le diverse rappresentazioni che nel corso del periodo pre-natale coinvolgono i genitori, gli operatori e il feto stesso.
Questo libro nasce come risposta al diffondersi di atteggiamenti e comportamenti indotti dalla comunicazione di massa, che sta trasformando bisogni fisiologici e psicologici in bisogni indotti, di valenza sociale, da appagare per appartenere a un gruppo ed essere integrati. Questa situazione ha la sua chiave di lettura in modelli già conosciuti: il modello del processo di comunicazione a nove elementi e il processo di formazione dell'immagine di un soggetto, sia esso impresa, partito politico, o un intero paese. Uno strumento di riflessione per capire il significato di ciò che succede nel mondo, per ricostruire sui fatti accaduti l'immagine che si voleva diffondere, e quest'ultima confrontarla con i fatti realmente accaduti.
Il volume, per come è stato attuato, si rivolge sia al Tirocinante, in formazione iniziale presso l'università, sia all'Insegnante Novizio, lungo il periodo di apprendistato presso la scuola. A corredo abbiamo aggiunto un Vademecum, un libretto di istruzioni predisposto da Piero Gardani, dirigente scolastico ed esperto di legislazione scolastica, che delinea la trama amministrativa dei compiti che l'insegnante in formazione è tenuto a svolgere, rispondendone agli alunni, alle famiglie ed ai colleghi. Anche questo in forma di percorso, con i segnali principali - agli incroci pericolosi- per la sopravvivenza, prima, e quindi l'opportuno inserimento del principiante, ivi compresi i riferimenti alle associazioni professionali ed ai sindacati.
Attraverso la presentazione di una serie di lavori di analisi e ricerca sui comportamenti, sulle pratiche e sugli oggetti della vita quotidiana, il volume mostra alcuni dei "tracciati" possibili nel campo dell'etnosemiotica. La tipologia dei rubinetti e dei campi gestuali loro associati, il viale della "passeggiata" di una cittadina di provincia, la costruzione del valore magico del mazzo dei tarocchi, la trasformazione del desiderio nella pornografia in Internet, sono luoghi di investigazione sul modo in cui si costruisce il valore dell'esperienza, attraverso l'articolazione del suo senso e la sua organizzazione semiotica.