“Deir Mar Musa. Il nome mi chiamava come una fata morgana, come la nostalgia di qualcosa di antico, qualcosa che avevo dimenticato ma continuava ad agitarsi nel fondo dell’anima. Quella fortezza della fede, arroccata sugli ultimi precipizi del Monte Libano davanti al deserto siriano, era una tappa ineludibile del mio viaggio verso la Terra Santa. Cercavo i cristiani d’oriente, eppure a parlarmi per primo del monastero retto dal gesuita Paolo Dall’Oglio non era stato un prete ma un musulmano d’Italia. ‘Vai a vedere – aveva detto – un luogo dove la tua fede ha imparato a convivere con l’Islam’.”
Così lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz introduce con la sua Prefazione all’incontro con questo coraggioso testimone di un insopprimibile (e spesso incompreso) desiderio di dialogo con il mondo musulmano, un dialogo fatto anzitutto di vita condivisa.
Come in un diario, frutto della collaborazione con il mensile internazionale dei gesuiti “Popoli”, Paolo Dall’Oglio ci consegna le sue preziose riflessioni sull’attualità e su quanto sperimentano nel quotidiano l’autore e la comunità che con lui vive nel monastero siriano di Deir Mar Musa. È la condivisione della “sete di Ismaele”, il figlio primogenito di Abramo avuto con Agar, la serva di Sara, che è la sete degli esclusi della terra, di quanti, oggi, piangono e gridano, a volte in modo scomposto e terrificante, per essere riconosciuti.
Il libro è così un invito a riconoscere in questo grido un segno pertinente della storia della salvezza, che è per tutti, perché solo il cammino lungo il crinale del dialogo, pur stretto e scivoloso, può aprire a orizzonti sconfinati di pace e speranza.
Il libro evidenzia, all'interno del pensiero teologico di Clément, il percorso umano con le sue esperienze fondamentali, in particolare l'esperienza della morte e dell'amore, alla luce del messaggio evangelico e della dimensione pasquale (kenosis-risurrezione). Il libro è stato redatto sulla base del dialogo personale dell'autrice con Olivier Clément e su una ricchissima consultazione bibliografica. Dopo un'introduzione alla personalità dell'autore, alla sua formazione e al suo pensiero, in particolare per quanto attiene la dimensione antropologica, il volume affronta i temi centrali della riflessione di Clément: il rapporto diversificato della persona umana con le Persone della Trinità (dimensione del corpo, la persona di Cristo e la morte, la sinergia tra Spirito Santo e libertà umana); l'ecclesiologia, il rapporto tra crescita umana e religiosa e comunità; l'apertura alla conoscenza delle culture non cristiane al fine di individuare le radici comuni e nuove prospettive di interrelazione.