L'autrice, giornalista e studiosa dell'antisemitismo contemporaneo, racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas il 7 ottobre del 2023 contro il popolo ebraico e la cultura occidentale. Lo fa percorrendo giorno per giorno, da Israele, la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah. Accanto agli orrori del 7 ottobre, un'ondata di antisemitismo è scesa in campo a fianco dei terroristi di Hamas; dopo che in Israele bambini, donne, giovani, anziani sono stati uccisi, smembrati, violentati, decapitati, dopo i rapimenti di massa, è esplosa la perversione dei diritti umani che inneggiando a Hamas di fatto sostiene il genocidio degli ebrei. Questo mentre Israele, come racconta Fiamma Nirenstein, combatte eroicamente una guerra di civiltà per tutti, pagando con la vita dei suoi soldati, e affronta il tormentoso problema degli ostaggi. L'odio di Hitler per gli ebrei ha distrutto l'Europa. Dove potrebbe portare, ora, l'antisemitismo travestito da difesa dei diritti umani amico di Hamas e di Teheran?
Negli ultimi anni in Italia e nell'Occidente si sta realizzando l'egemonia culturale e sociale del pensiero gender e trans-umano con cui l'uomo mira ad auto-crearsi seguendo una visione relativista della società. Così, il maschio e la femmina devono lasciar posto all'identità di genere auto-percepita, papà e mamma da genitore 1 e 2 e il compito educativo dei genitori è usurpato dall'ideologia gender. Tutto diventa famiglia e dunque nulla più è famiglia. La stessa fede in Dio è irrisa e messa fuori legge. In questo libro Simone Pillon indaga la deriva sociale in atto proponendo soluzioni per contrastare il pensiero unico e lasciare a chi verrà dopo di noi un po' di buona terra da coltivare e un pezzetto di cielo da contemplare. Con una nota di Vittorio Sgarbi e una poesia inedita di Davide Rondoni.
L’Europa sta andando in fumo come l’impalcatura di Notre-Dame, quella “impalcatura della civiltà” di cui parlava lo scrittore Paul Bowles. I francesi quella sera hanno pianto, mentre un grande incendio stava per distruggere la grande cattedrale di Parigi. Ma cosa piangevano? La fine di un capolavoro artistico? Di un’opera architettonica? O forse di una parte di loro stessi, l’immagine di una civiltà post-cristiana in frantumi? La civiltà è sempre un paradosso. Anche se ha radici profonde, soltanto un sottile rivestimento la separa dal caos. E una civiltà senza identità e demografia come la nostra non ha futuro e si sbriciola come la guglia di Notre-Dame. È il nostro mondo di domani. Un mondo senza bambini, di immigrazione e di crisi della civiltà. Possiamo ricostruire il World Trade Center. Non possiamo ricostruire Notre-Dame.
L'impresa di Fiume ebbe tra i suoi protagonisti Guido Keller, segretario d'azione del comandante Gabriele D'Annunzio. E azione fu. Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti nella città adriatica. Già asso della aviazione, mise al servizio dell'umanesimo anche le sue idee radicali. Libertario, critico del capitalismo, fautore di un nazionalismo del tutto diverso da quello degli anni Trenta, Keller appare come uno dei grandi capitani di ventura rinascimentali che tanto ammirava. Questo libro raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Keller, con numerosi inediti. Dagli articoli pubblicati su “La testa di ferro” a quelli su “Yoga”, passando per un commento alla carta del carnaro e a opere d’impronta futuristica firmate dopo il Natale di sangue che nel 1920 pose fine alla magnifica avventura fiumana.
Il pensiero politicamente corretto è uno strumento moderno per obbligare al consenso senza l’uso della forza fisica, è quello dell’epoca descritta da Nietzsche e da lui definita dell’“ultimo uomo” dove esiste un solo gregge e nessun pastore e dove chi ha un diverso sentire “va da sé al manicomio”. Il politicamente corretto è nato proponendosi come un modo per rispettare le diversità e le sensibilità altrui ma è diventato presto un modo per imbrigliare nell’accusa di intolleranza e odio qualsiasi parere contrario a quello che i pensatori di riferimento impongono come modello culturale. Parafrasando Orwell, se nell’epoca dell’inganno dire la verità è un atto rivoluzionario, nell’epoca del politicamente corretto esprimere pensieri politicamente scorretti è il primo e più potente atto sovversivo.
Esiste un invisibile filo rosso che attraversa il tempo e la storia svelando il senso profondo di eventi tra loro solo apparentemente distanti e diversi? C’è un nesso nascosto tra il Big Bang e le alterazioni climatiche, le Crociate e il terrorismo islamista, le persecuzioni dei cristiani e la Shoah degli Ebrei, l’Inquisizione medioevale e i prodigi della tecnoscienza del XXI secolo?
Sì. Quel filo rosso esiste, ed è possibile riconoscerlo nitidamente nelle pagine profetiche dei Vangeli e nel magma incandescente di simboli dell’Apocalisse di Giovanni, che ci disvelano l’éschaton, il tempo della fine, quello che ancora non è accaduto e che deve accadere affinché ciò che all’inizio era stato da Dio voluto si adempia. E quello che deve avvenire, il bivio dinanzi al quale si trova oggi l’umana società, sospesa tra la speranza nella civiltà dell’amore e della conoscenza e la minaccia del conflitto tra civiltà e della catastrofe ecologica, costituisce l’orizzonte di un libro che intende trasportare il lettore in un viaggio nella memoria che lo condurrà, infine, a interrogarsi sul futuro del pianeta e dell’umanità.