Negli Ottanta e Novanta, monsignor Giuseppe Colombo (1923-2005) ebbe occasione, più volte, di predicare corsi di esercizi spirituali ai Vescovi di varie Conferenze Episcopali dell'Italia Settentrionale (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Triveneto). Scelse come tema il cristocentrismo, nella convinzione che la teologia, in quanto «comprensione riflessa, motivata, argomentata e, in questo senso, critica della fede», è utile «in tutti gli ambiti, non soltanto nell'ambito della scuola, ma anche nell'ambito della vita» e, perciò, anche nella «pratica della fede». Ne nacquero dieci meditazioni di carattere teorico e pratico che vengono pubblicate per la prima volta in occasione del centenario della sua nascita.
La maggiore conoscenza del moltiplicarsi delle Congregazioni Religiose nel corso dell'Ottocento e i risultati raggiunti dalla moderna storiografia hanno sollecitato e reso possibile l'elaborazione di una biografia storica di santa Paola Elisabetta Cerioli, Fondatrice degli Istituti femminile e maschile della Sacra Famiglia di Bergamo, ad opera di un grande conoscitore della storia della Chiesa bergamasca dell'Ottocento. L'opera, oltre ad essere preziosa per chi è chiamato a vivere oggi il carisma di santa Paola Elisabetta, rappresenta un indispensabile contributo per la conoscenza del ricco patrimonio spirituale e pastorale della Chiesa di Bergamo.
Le recenti ricerche hanno individuato nelle centinaia di nuove congregazioni, in gran parte femminili, sorte nel-l'Ottocento, una delle manifestazioni più singolari della vita ecclesiale. Le nuove congregazioni hanno reso possibile alla Chiesa un contenimento delle spinte secolarizzatrici, grazie alla capillare presenza dei nuovi istituti sul territorio dovuta alla loro maggiore flessibilità. Le nuove congregazioni non solo coadiuvano l'azione evangelizzatrice della Chiesa, ma spesso introducono novità pastorali meglio rispondenti ai bisogni del tempo. Questo è particolarmente evidente nel caso delle Figlie del Sacro Cuore, la Congregazione femminile iniziata ufficialmente nel 1831 a Bergamo ad opera del canonico Giuseppe Benaglio (1767-1836) e di Teresa Verzeri, che trovò accoglienza a Trento, Brescia, Piacenza, Roma. L'attività delle Figlie del Sacro Cuore riguarda l'educazione delle ragazze dei ceti popolari e borghesi e comprende la formazione cristiana e il soddisfacimento delle esigenze materiali e sociali delle giovani. Grazie alle capacità della fondatrice, le Figlie del Sacro Cuore possono contare su un proprio metodo pedagogico e su propri sussidi catechistici. Teresa Verzeri è stata protagonista di una profonda esperienza spirituale tale da essere definita la più grande maestra di dottrina spirituale dell'Ottocento in Italia, grazie al libro Dei Doveri e al suo ricco epistolario.
Idelfonso Schuster ha lasciato un copiosissimo epistolario, che è la fonte più importante per conoscerne la figura singolare e complessa, che resta ancora largamente da interpretare e comprendere, dopo che uno schema oleografico un po' scontato e un rigoroso riserbo acetico dello stesso Schuster hanno concorso a velarla nella sua vivace e creativa sensibilità. Le preziose e numerose lettere qui pubblicate lo ritraggono dagli anni della giovinezza e dell'età abbaziale a San Paolo a quelli sulla cattedra di Sant'Ambrogio. Il "desiderio di Dio": è il primo tratto che collega tutte, accanto alla passione e alla nostalgia monastica. Ma dalla corrispondenza con gli illustri eruditi Morin e Berliére, risalta insieme un'altra passione: quella per la ricerca storico-archeologica e per il contatto con gli antichi documenti.