Il sesto volume di questa collana riunisce tre testi brevi di Sulami, incentrati sulla comune tematica dell'estremo limite della santità nell'Islâm: i cosiddetti Custodi del Segreto. I tre trattati appartengono ad un genere classico di letteratura, quello dell'istruzione dei discepoli, e sono lo specchio di un metodo di trasmissione della conoscenza e di un sistema di istruzione ancora attuale nel mondo islamico. Essi espongono in modo magistrale, sia per sintesi che per chiarezza espositiva, i principi fondamentali che l'aspirante deve conoscere per il suo progresso spirituale.
In natura come nelle relazioni umano non ci sono mai soluzioni rapide o drastiche, né conviene tentare di farne uso. Questo libro intende aiutare a prevenire i conflitti con il bambino, a seguire le sue esigenze profonde a dargli i necessari limiti, ma senza ricorrere a modalità rigide, che facilmente diventano punitive e dolorose per tutti. Il sonno di un bambino, come quello di un'adulto, é una realtà sfaccettata che richiede comprensione, ascolto capacità di osservare e di entrare in sintonia, pur senza esagerazioni. Il libro si completa con alcuni documenti scientifici e con indicazioni di testi che arrischicono l'argomento.
Come ogni capolavoro, anche l'odissea ha avuto tante chiavi di lettura, ma quella che viene proposta in questo libro è particolare: il cibo. Ulisse, il mitico viaggiatore, che conosce tanti popoli, che scopre tante terre, sopravvive solo se trova il cibo, che rappresenta non soltanto l'alimento necessario al corpo, ma il grado di civiltà e di benessere di ogni popolazione che incontra. Mitiche ricette accompagnano il suo viaggio.
Culla delle aspirazioni buone e malvagie dell'uomo, sede dello spirito e fonte di conoscenza, il cuore è l'essenza dell'uomo, e in quanto tale è in grado di cogliere - al termine di un arduo quanto affascinante percorso interiore - il Principio eterno. La religione si configura pertanto come esperienza intima in cui la ricerca di Dio avviene attraverso l'introspezione, perché "chi ignora il proprio cuore ignora se stesso e chi ignora se stesso ignora il suo Signore".
Sembra il titolo di una favola moderna: durante uno scambio di idee l'agricoltore e il ginecologo comprendono fino a che punto hanno entrambi manipolato le leggi della Natura ed analizzano le impressionanti similitudini fra l'industrilizzazione dell'agricoltura e quella del parto sviluppatesi nel corso del ventisimo secolo.
Per Virginia Woolf la casa fu essenzialmente studio e rifugio, ma anche accoglienza e ospitalità. Gli amici frequentavano la casa della scrittrice per il tè o per il pranzo con cadenza quasi quotidiana e Virginia, che disponeva di cuoca e domestica, ma all'occorrenza cucinava da sé (aveva preso anche lezioni di cucina), affermava che "non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è cenato bene". In questo libro il lettore troverà le ricette di parecchi dei piatti menzionati da Virginia Woolf nelle sue opere, dove scene di pranzi e di ricevimenti sono sovente centrali.
Parlando della "Divina Commedia", gli aspetti gastronomici e culinari hanno una loro collocazione e un loro rilievo anche per il fatto che all'Inferno il trattamento riservato ai dannati è sovente suggerito alla fantasia creativa di Dante da preparazioni gastronomiche di cui si può trovare attestazione e documentazione in coevi manuali di cucina.
Nel cosidetto anno del Chisciotte che commemora il Quarto Centenario della sua prima pubblicazione (1605), Marina Cepeda Fuentes racconta i piatti, i cibi e le bevande che Cervantes cita nel suo immortale romazo: dalle semplice pietanze della più umile cucina mancega che tanto amava il buon Sancio Panza, ai piatti più prelibati che vennero serviti al Cavaliere della Triste Figura nei luoghi delle sue folli avventure.
L'affascinante e avventurosa vita dell'autore di uno dei libri più noti e amati di tutti i tempi ("Il Profeta"), scritta con stile e amore da un suo conterraneo. Alexandre Najjar, suo connazionale, ci narra l'eccezionale destino di quel visionario ribelle che emancipò la letteratura araba e seppe usare con eleganza la lingua inglese. Un uomo segnato dalle tragedie familiari, ma sempre pronto a difendere le proprie convinzioni per amore della vita, che ci ha trasmesso un messaggio di pace e di speranza.
In una piccola comunità della provincia rurale americana degli anni Venti due donne coraggiose aprono un locale che serve cibo genuino a bianchi e neri indistintamente e dà lavoro ai barboni di passaggio. Il volume riporta le ricette del celebre romanzo e del film.