Nella notte avanzata, stanco e felice di trovarmi finalmente in terra siriana sotto un cielo splendente di stelle, varcato l'allora desolato posto di frontiera di Bab el-Hawa, la Porta del Vento, nell'improvvisa frescura delle notti del clima predesertico osservavo tra le ombre fuggevoli distese sempre più fitte di ulivi e pistacchi. Il nome di Paolo Matthiae è indissolubilmente legato all'epocale missione archeologica che ha condotto alla scoperta di Ebla, in Siria, grazie a una serie di campagne ininterrotte da lui dirette tra il 1964 e il 2010. Con lo sguardo rivolto al passato, il grande archeologo dipana adesso senza reticenze il filo dei ricordi per raccontare un'esperienza di vita e di ricerca senza precedenti, tra imprese straordinarie e aspre difficoltà, delusioni imprevedibili e alti riconoscimenti. Sono memorie che trasudano le vibranti emozioni connesse ai ritrovamenti rievocati, il dolente rammarico per le tensioni accademiche e politiche collegate alle scoperte e il coraggio con cui lo studioso ha saputo affrontare e superare i problemi insorti in regioni segnate da conflitti senza fine.
L'Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l'attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell'ingresso nella vita adulta. Ma servono anche spazi per esperienze che incoraggino a sperimentarsi positivamente come soggetti in grado di generare senso e valore nel loro essere e fare nel mondo. Le indagini e le analisi presentate in questo volume affrontano il rapporto delle nuove generazioni con i cambiamenti del proprio tempo, in particolare la transizione verde e l'intelligenza artificiale, i mutamenti nelle modalità di partecipazione civica, religiosa e lavorativa.
Volevamo costruire qualcosa, stiamo creando qualcuno? Storia di un incontro che cambierà il mondo. Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano. I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre «leggevano» migliaia di libri e milioni di pagine web. È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos'altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada? Dopo «La Scorciatoia», Cristianini ci regala un altro libro, in cui racconta le idee alla base di questa nuova tecnologia e della nuova epoca che ci attende.
«... Questo vezzo di perle... Io voglio che il duca me lo comperi...perché io ne ho grandissima voglia» Eleonora di Toledo «alcuno di quegli huomini stringendosi il naso con un morso di corno, & ungendosi gli orecchi con un oglio, ...con un sacchetto al fianco, si calano giù per quella corda; e quanto più presto possono, empiono il sacchetto, o canestrello pieno di quelle ostreghe» Viaggio dell'Indie orientali, di Gasparo Balbi, gioielliero venetiano, 1590 Rare e preziose, le perle hanno ispirato artisti e scrittori, conquistato in ogni epoca il favore di uomini e donne che le hanno incluse fra gli ornamenti prediletti. Culturalmente assai dense, sono emblema del lusso, della raffinatezza e della purezza, sinonimo delle vette di perfezione che può raggiungere madre natura. La Venere botticelliana fuoriesce da una conchiglia marina, quasi fosse una perla, evocando eterne nascite, un ciclo perennemente rinnovato di amore e procreazione. Allo stesso tempo simboleggiano anche dolore e perdita: quante perle nei funerali più chic... Il libro ci propone un viaggio avventuroso, dal Nuovo Mondo all'Asia, dal Venezuela al golfo Persico e a quello di Mannar, dalle piazze dello smercio più frenetico, come Venezia, Anversa e Siviglia, alla Cina e al Giappone: come venivano pescate le perle? Chi le commerciava? chi le indossava? Come giungevano nelle botteghe di orafi dalle mani sapienti e da lì, sotto forma di splendidi gioielli, nelle corti sfarzose a decorare i corpi e le vesti di re, regine, cortigiane e cortigiani? E quali erano i loro altri usi? Se il linguaggio che parlavano era soprattutto quello del potere, del prestigio e della bellezza, mille sono le sfumature che accompagnano la fortuna delle piccole sfere bianche e luminescenti lungo i secoli e fino ai giorni nostri.