Nell’anno in cui ricorre il cinquecentesimo anniversario delle 95 tesi di Wittenberg è parso opportuno riproporre in alcuni suoi aspetti fondamentali il pensiero di una delle più significative personalità della cultura cristiana ed europea del Novecento, qual è Ernst Troeltsch. Le sue ricerche, sollecitate, alla svolta dall’Ottocento al Novecento, dall’avvertimento di una profonda crisi della teologia, si sono sviluppate in una molteplicità di ambiti disciplinari (teologia, filosofia della religione, etica, sociologia della religione, politica, filosofia della storia) concentrandosi, però, su due linee principali: la relazione tra Cristianesimo e storia, tra Cristianesimo e modernità, e la questione dello storicismo, al cui fondo è la tensione tra la ricerca di principi e valori universalmente validi e il rispetto dell’individualità e mutevolezza dell’esperienza storica. È qui «il tormento del mondo moderno». Troeltsch non ha aggirato le ombre del «nichilismo europeo», ma ha cercato di comprenderlo e di prendere posizione di fronte ad esso. Così come, all’indomani della catastrofe della grande guerra, ha sentito il bisogno di avviare una riflessione critica sull’identità dell’Europa, anticipando la consapevolezza di problemi, che continuano ad inquietare profondamente il nostro presente e insieme suggerendo anche una traccia per affrontarli.
Si tratta di una raccolta di articoli che l'autore, Philippe Capelle-Dumont, ha dedicato in questi anni a vari temi che convergono nella ricerca di un nuovo "pensiero della religione" che si coaguli attorno alla possibilità di ridire la metafisica come "metafisica dell'alleanza". Ché di fatto questo è il motivo che costituisce il vero fuoco delle questioni affrontate: alleanza della cultura e della scienza, ma anche alleanza come testimonianza e alleanza come fulcro di una inedita "metafisica del tempo". Alleanza, infine, che è legame che il termine religio - con la sua potenza unitiva - nutre in sé.