Questo romanzo inusuale e accattivante è l’invito a un cammino del cuore, il luogo in cui cielo e terra, infinito e finito, si incontrano. Protagonista è Myriam, che compie il proprio viaggio in compagnia della sua stella e dei poeti.
«Il credente e l’artista sono fratelli. Sono entrambi in bilico tra finito e infinito, tra temporale ed eterno, tra limitato e assoluto. Si affacciano sugli abissi della vita per carpirne i segreti, per esprimere l’ineffabile. Sono divorati entrambi dalla fame di assoluto e arsi dalla sete della distanza. L’arte, come la fede, si nutre di stupore, di gratuità, di contemplazione».
Indice:
Messaggio inviato da Papa Francesco
Venerdì 28 aprile, sera
Introduzione
Santa messa (omelia di don Stefano Alberto)
Sabato 29 aprile, mattina
Prima meditazione, "Beati i poveri di spirito"
Santa messa (omelia di S.E.R. cardinale Edoardo Menichelli)
Sabato 29 aprile, pomeriggio
Seconda meditazione, "Renderò evidente la potenza del mio home dalla letizia dei loro volti"
Domenica 30 aprile, mattina
Assemblea
Santa messa (omelia di don Francesco Braschi)
Messaggi ricevuti
Telegrammi inviati
L'arte in nostra compagnia
Imprenditori e responsabili di opere non profit raccontano come stanno vivendo questo tempo di crisi, quale sfida e opportunità rappresenta per sé e per le proprie attività. Tra timori e preoccupazioni emerge una indomabile volontà di costruzione, di responsabilità verso se stessi, le proprie imprese e la società. In tempi in cui dominano lamento e scetticismo è urgente dare voce a tante persone che con impegno e sacrificio operano per dare lavoro nel presente e per assicurare un futuro al nostro Paese. Chiude il volume una conversazione imprenditoriale con Ettore Sansavini e Bernhard Scholz.
Nicola Fambri è morto il 24 novembre 2006 all'età di 22 anni. Era iscritto al IV anno del corso di laurea in fisica presso l'Università di Trento. Colpito da grave malattia ancora adolescente ha vissuto la propria esistenza con straordinaria intensità come documenta questa raccolta di lettere agli amici. «La guarigione non era più il primo problema, non mi sembrava per nulla una risposta adeguata a riempire il mio cuore... volevo solo essere felice. Sentivo l'urgenza di essere veramente felice. Ciò mi ha permesso di attaccarmi al presente in un modo che mai avevo sperimentato prima e domandare. Non avevo mai vissuto, nemmeno i momenti più belli, così intensamente. Da quel giorno è un crescendo continuo. In ogni cosa cercavo qualcosa che fosse per me, per il mio compimento, per riempire la sete di felicità che avevo.
"L'ottavo giorno è quello della Pasqua di Risurrezione di Gesù Cristo, è quello della rinascita battesimale dei cristiani ... è in un certo senso quello della verifica personale di tutti i discepoli, noi compresi, che il Risorto è veramente risorto, che Lui è il Signore della nostra vita". Il volume raccoglie alcune omelie e meditazioni di Libero Gerosa che costituiscono una sorta di spunto introduttivo - anche grazie al loro tono orale e vivace - per disporre l'anima del lettore a compiere un personale itinerario di meditazione e di preghiera. Da teologo "che non si limita a "pensare" Dio, ma Lo ama", l'autore dispensa una teologia orientata alla vita spirituale e all'azione pastorale, per vivere nell'oggi "l'ottavo giorno".
Culto del passato o utopia? Il cristianesimo non è né l'uno né l'altra, ma è esperienza viva dell'incontro con Cristo in un eterno presente. In lui tutto consiste e da lui tutto prende vita e senso. Conoscerlo è l'evento decisivo della vita. Ai tanti giovani che vogliono «vedere Gesù» (Gv 12,21) l'Autore offre queste meditazioni «seguendo le briciole teologiche» del meraviglioso inno Jesu dulcis memoria. In appendice: "Ordo Veritatis Ordo Amoris" dialogo teatrale tra Pietro e Giovanni la notte prima della crocifissione di Cristo scritto da Luigi Maria Epicoco e Valentina Liberatore.